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‘Cut All Ties’: un documentario per combattere la violenza di genere tra i giovani

Coinvolte nel progetto otto scuole superiori tra Milano, Barcellona e Madrid. Il gioco come strumento per cambiare i comportamenti delle giovani generazioni

Pubblicato:18-11-2022 10:55
Ultimo aggiornamento:18-11-2022 12:33

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ROMA – Affrontare, prevenire e ridurre la violenza di genere tra gli adolescenti di 14-17 anni nell’ambito delle relazioni affettive e sessuali: sono gli obiettivi del progetto ‘Cut All Ties’ promosso da due organizzazioni non governative, la spagnola ABD e l’italiana ACRA.

Il progetto ha sperimentato un programma educativo innovativo, attraverso un intervento pilota che ha coinvolto otto scuole superiori tra Barcellona, Madrid e Milano (nella città meneghina gli istituti erano l’Ipssar Amerigo Vespucci, l’Iss Schiaparelli Gramsci e il liceo artistico Caravaggio). Grazie al progetto è stato costruito un percorso di formazione specificamente dedicato alla violenza di genere in adolescenza, sono stati svolti laboratori formativi in presenza con 169 studenti e studentesse e 56 docenti e sono state promosse catene di azioni a impatto sociale con una app, appositamente realizzata dall’organizzazione Citibeats, che utilizza la metodologia ‘The Social Coin’. Si tratta di una strategia di ‘gamification’, che impiega cioè il gioco e il meccanismo della ‘sfida’ per produrre cambiamenti sociali nelle credenze e nei comportamenti delle giovani generazioni.
Nell’ambito di ‘Cut All Ties’, inoltre, la casa di produzione audiovisiva indipendente SMK Factory ha prodotto il corto documentario Change The Rules, per la regia di Marsala Project (Rita Marzio Maralla e Teresa Sala), reso visibile gratuitamente online sulla pagina youtube di ABD e sulla piattaforma OpenDDB in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Il corto, attraverso una decina di interviste ad adolescenti in Italia e in Spagna, affronta il tema della violenza di genere, dalla formazione degli stereotipi fino alle sue manifestazioni più eclatanti.


“Si fatica ancora- riporta una delle testimonianze raccolte- a vedere quelle sfumature che magari esulano un po’ dalla violenza come la intendiamo, che però comunque sono quei dettagli che contribuiscono a creare un clima in cui la violenza è sdoganata”. E un’altra delle ragazze intervistate racconta: “Quando ero piccola mi dicevano sempre che non potevo giocare a calcio perché ero femmina”. Il progetto ha preso avvio anche dalla consapevolezza che negli ultimi cinque anni nei Paesi Ue il 61% di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 29 anni ha subito molestie e il 27% ha subito molestie su internet (fonte EU Agency for Fundamental Rights – FRA).



In Italia, secondo i dati di ‘GAP 2020-Giovani alla Prova-Ricerca su atteggiamenti e comportamenti degli adolescenti italiani’ del Cnr-Irpps le ragazze, in ambito scolastico, sono vittime privilegiate di varie forme di discriminazione e violenza: sono soggette all’esclusione dal gruppo il 40% delle studentesse contro il 20% degli studenti; il 31% delle ragazze subisce insulti per l’aspetto fisico (i ragazzi sono il 17%); almeno una studentessa su 10 viene offesa in quanto donna. Dalla ricerca emerge anche che 4 adolescenti su 10 ritengono che debba essere l’uomo a mantenere la famiglia (tra cui il 25% delle studentesse) e uno studente su 4 che l’uomo debba comandare in casa. ‘Cut All Ties’ è finanziato nell’ambito del Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza della Commissione Europea ed è coordinato da ABD (Spagna) con la partecipazione di ACRA (Italia) e Citibeats (Spagna).

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