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Scioperi, sit-in, foto senza velo: la protesta non si ferma

Non si arrestano le proteste e le violenze in Iran per chiedere le dimissioni dell'attuale governo e dell'Ayatollah

Pubblicato:18-11-2022 09:05
Ultimo aggiornamento:18-11-2022 09:05

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ROMA – Non si arrestano le proteste e le violenze in Iran, che mercoledì è entrato nel secondo mese di mobilitazioni popolari dopo l’uccisione della 22enne Mahsa Amini, per chiedere le dimissioni dell’attuale governo e dell’Ayatollah, nonché riforme democratiche. Oltre ai gesti individuali – sempre più donne si mostrano in pubblico senza il velo, a volte sostenute anche dagli uomini, per poi condividere foto e video in rete con l’hashtag #No2Hijab – si registrano anche cortei di protesta nonché incidenti.
Come quello che mercoeldì si è verificato nella città sud-occidentale di Izeh: uomini armati a bordo di motociclette hanno aperto il fuoco in un mercato, uccidendo sette persone, tra cui una donna e due bambini di sette e tredici anni. Altre dieci sono rimaste ferite tra cui degli agenti di polizia intervenuti sul posto.

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L’agenzia di stato Irna ha riferito che nei pressi del bazar era in corso una manifestazione dove si cantavano slogan contro le autorità di Teheran, ma l’attacco non è stato rivendicato. L’aggressione è avvenuta nel secondo dei tre giorni di sciopero nazionale convocati dai movimenti per commemorare le proteste del 2019, dove centinaia di persone persero la vita. Ieri però a Radio Farda, un’emittente indipendente finanziata da iraniani residenti negli Stati Uniti, un uomo ha accusato le forze di sicurezza dell’attacco a Izeh. Il presunto testimone non ha rivelato la propria identità, ma si è presentato come un familiare di Kian Pirfalak, la più giovane delle vittime della strage al mercato. L’uomo ha raccontato che il bambino “stava tornando a casa col padre quando è stato colpito dai proiettili appartenenti al regime corrotto della Repubblica islamica”, quindi ha spiegato che l’auto nella quale padre e figlio viaggiavano “è stata crivellata di colpi da tutti e quattro i lati”.


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