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A lezione di ICT con l’ottava edizione di Coding Girls

Il programma di Fondazione Mondo Digitale e Missione Diplomatica USA in Italia, in collaborazione con Microsoft Italia, nato per abbattere i pregiudizi di genere nei settori scientifici e tecnologici

Pubblicato:18-11-2021 18:17
Ultimo aggiornamento:18-11-2021 18:17
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coding girls
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ROMA – Il Centro Studi Americani di Roma ha ospitato questa mattina la conferenza di lancio dell’ottava edizione di Coding Girls, il programma di Fondazione Mondo Digitale e Missione Diplomatica USA in Italia, in collaborazione con Microsoft Italia, nato per abbattere i pregiudizi di genere nei settori scientifici e tecnologici caratterizzati ancora da carenze di competenze, ma da numerose opportunità professionali. Il progetto coinvolge 15mila studentesse di 47 città e 32 partner accademici. Con Eni, le Coding Girls diventano anche esperte di transizione energetica, mentre a Torino la sperimentazione condotta con Fondazione Compagnia di San Paolo mostra l’impatto del programma sulle scelte future delle giovani protagoniste.

Dal recente rapporto DESI, emerge che l’Italia digitale è in crescita, ma ancora in ritardo e poco competitiva: per capitale umano siamo in terzultima posizione nell’Unione europea, con una percentuale di specialisti ICT pari al 3,6% degli occupati totali e solo l’1,3% di laureati in discipline STEM. Sempre critica la situazione della parità di genere nel settore digitale: sono donne solo il 19% degli specialisti e circa un terzo dei laureati STEM in Europa. In Italia le donne specialiste in tecnologie scendono al 16%. Per la partecipazione femminile all’economia e società digitale l’Italia fa meglio solo di Romania, Bulgaria, Polonia e Ungheria.

Tra le sfide dell’8ª edizione di Coding Girls, c’è proprio quella sostenere la parità di genere nelle discipline e nelle professioni Stem, e contribuire a raggiungere gli obiettivi del decennio digitale europeo (20 milioni di specialisti nell’ICT e convergenza di genere). Grazie alla capacità di fare rete tra pubblico e privato e di animare un movimento ‘dal basso’, il programma Coding Girls è anche un’iniziativa sistemica capace di attrarre investimenti sul territorio, di innescare efficaci processi di cambiamento e di supportare le azioni della Coalizione di Repubblica Digitale. Dal programma nazionale sono nate originali declinazioni e tematiche: grazie alla collaborazione con Eni e il progetto ‘COde&FraME for Self Empowerment’ le Coding Girls si appassionano ai temi della sostenibilità e dell’ambiente, scoprendo le infinite possibilità di sviluppo aperte dalla ricerca e dalla cultura scientifica. Nel Sud è nata una preziosa alleanza con l’Ambasciata dei Paesi Bassi a Napoli. A Torino un’originale sperimentazione triennale, condotta con Fondazione Compagnia di San Paolo su 600 studentesse di 10 scuole, valuta l’impatto del programma su competenze e scelte future.


Dall’analisi effettuata sul 2° anno di attività emerge l’impatto positivo sulle capacità di programmazione di ragazze e ragazzi (dal 6% al 19%), con l’abilità auto percepita confermata dalle risposte corrette a quesiti più tecnici. Coding Girls influisce sulle scelte universitarie e rende ragazze e ragazzi più consapevoli della questione di genere. Se all’inizio il 46% dei ragazzi era d’accordo con l’affermazione “Gli uomini sono in media più portati per le materie STEM”, mentre solo il 28% delle ragazze lo era, Coding Girls porta il livello di consapevolezza dei ragazzi allo stesso livello di quello delle ragazze.

“Competenze, passione e determinazione sono i tre ingredienti su cui investire per arrivare a fare il lavoro che davvero vi piace. Niente è impossibile, se lo volete e studiate- ha commentato Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat e Chair del W20 alle Coding Girls- Bisogna mettere molta forza anche nei momenti più difficili, ogni difficoltà può diventare un’occasione per fare un salto. La vostra generazione ha una grandissima opportunità: quella di sfidare il mondo. Molto spesso chi trasmette stereotipi non è consapevole fino in fondo che lo sta facendo: gli stereotipi non li possiamo eliminare, ma li possiamo comprimere aumentando la nostra consapevolezza e conoscenza. Voi ragazze potete combatterli investendo sulla vostra formazione e su voi stesse con passione e convinzione”.

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