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Afghanistan, Guerini: “In vista della Ministeriale Nato continueremo a fare la nostra parte”

Telefonata al segretario Stoltenberg sulla decisione Usa di ridurre la presenza a Kabul e in Iraq

Pubblicato:18-11-2020 12:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:35
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ROMA –  Nel corso dell’audizione di questa mattina alle Commissioni riunite della Difesa il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha parlato della telefonata avuta nella mattina con il Segretario Generale della Nato Stoltenberg, in merito alla decisione americana di ridurre la propria presenza in Afghanistan e Iraq. “La posizione italiana si riassume nel motto ‘in together, out together, adjust together’, ci siamo arrivati insieme, ce ne andremo insieme, decideremo insieme. Ci è stata data assicurazione che gli Stati Uniti ritengono di mantenere inalterata la presenza delle strutture abilitanti, soprattutto dal punto di vista dell’aviazione ad ala fissa e ala rotante e di mantenere inalterato il sostegno di strutture e assetti provenienti al di fuori dell’Afghanistan, come ad esempio la base americana in Qatar. L’Italia- ribadisce il ministro- intende mantenersi all’interno di quella prospettiva che ho prima evidenziato, cioé di decidere insieme i passi che devono essere compiuti con alcuni punti essenziali. Primo, la sicurezza dei nostri contingenti impegnati. Il secondo il nostro impegno a decidere insieme. La Ministeriale Nato di febbraio, dopo l’insediamento della nuova amministrazione americana, sarà il momento in cui l’alleanza dovrà valutare la propria postura in Afghanistan. Dovrà decidere se continuare la missione, come continuare la missione oppure se procedere alla conclusione della missione in Afghanistan con il ritiro complessivo dei contingenti li schierati”. E ribadisce: “Pur in presenza di questa decisione che sicuramente era stata preannunciata e che ieri è stata formalmente condivisa con gli Alleati, e alla luce delle condizioni di garanzia attraverso le quali la missione continua, penso che l’Italia continuerà a fare la propria parte“.

“La cessazione delle violenze da questo punto auspicata nel dialogo di Doha oggetto del confronto tra Stati Uniti e Talebani, è ancora lungi dall’essere raggiunta e ogni decisione dovrà essere valutata sulla base delle condizioni che si sviluppano sul terreno e che si sviluppano in Afghanistan”, continua Guerini. E garantisce la priorità: “Che non vi siano, da questo punto di vista, arretramenti rispetto ai risultato che in questi anni sono stati raggiunti in termine di accrescimento di diritti civili, di condizione delle donne, di accesso all’istruzione, che sono assolutamente essenziali per immaginare uno sviluppo di quella realtà. Soprattutto nell’impegno che ci è stato assegnato, nella guida della missione nel settore Ovest dell’Afghanistan basato a Herat. Ci accingiamo a prepararci al meglio, in termini di riflessione, verso l’appuntamento della Ministeriale Nato di febbraio in cui valuteremo il consolidamento del processo di Doha e gli sviluppi sul terreno, in base ai quali prenderemo decisioni”. “L’importante è che l’Alleanza dia messaggio coeso, unito, a tutti gli interlocutori, perché credo che solo una capacità di rappresentarci in maniera unita- conclude il ministro- può essere un elemento di pressione per far sì che i colloqui di Doha e gli auspici che a Doha sono stati formulati possano trovare, seppur in un quadro molto complesso e difficile, la loro possibilità di realizzazione”.


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