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Governo, Zingaretti a Di Maio e Sassoli: “Basta sparate”

Il segretario del Pd spara contro due super bersagli: il ministro degli Esteri e un big del suo partito, il presidente del Parlamento europeo

Pubblicato:18-11-2020 09:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:35

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ROMA – Basta con la gara “a chi la spara più grossa”. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, parlando con Repubblica, spara contro due super bersagli: il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e un big del suo partito, David Sassoli, presidente del Parlamento europe. A Di Maio, che si è rimesso in movimento e picchia duro con l’obiettivo di riprendere la guida politica del M5S, per questo chiedendo più peso all’interno del Governo, Zingaretti dice: “Un atteggiamento poco comprensibile. Dieci giorni fa avevamo deciso di smetterla con le bandierine e di lavorare insieme per l’Italia…“.

Parole ancora più pesanti quelle che, senza nominarlo, sembrano rivolte al collega di partito David Sassoli, che a livello europeo è intervenuto a gamba tesa chiedendo di cancellare tutti i debiti degli Stati fatti per fronteggiare l’epidemia suscitando irritazione a vari livelli. “Non è il tempo di proposte rispettabili ma estemporanee sulla cancellazione del debito. Io ascolto le opinioni di tutti, ma se ricominciamo a chi la spara più grossa, la vedo dura“. 

A buon intenditor poche parole. Per quanto riguarda le interpretazioni, nei corridoi dei palazzi della politica, da una parte la preoccupazione di rivedere Di Maio che ricomincia a terremotare la maggioranza per rimettersi alla guida del Movimento stoppando così quanti pensano di affidarsi alla guida istituzionale del premier Giuseppe Conte, che in molti dentro il M5S vedono proprio come alternativa più credibile a Di Maio. 


Sul versante Dem, la stoccata a Sassoli viene interpretata come risposta al suo rifiuto di candidarsi a Sindaco di Roma, fortemente voluta dai vertici romani del partito, e come avviso di ridimensionare ambizioni più alte. Infatti per alcuni parlamentari Dem, Sassoli è in corsa per il Quirinale, in alternativa, se l’attuale maggioranza di Governo dovesse saltare in primavera, pronto a sostituire il premier Conte alla guida di un nuovo esecutivo magari allargato. Ma tutti dovranno misurarsi con “er saponetta”, come amici e avversari hanno soprannominato Zingaretti, per l’abilità mostrata in tutti questi anni dal segretario Dem, di ‘scivolar’ via da qualsiasi stretta altrui.

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