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Calenda: “A gennaio il mio piano strategico per Roma. Il Pd? Boh”

Il leader di Azione: "Tutti scappano da quella che è la sfida più difficile d'Italia, ma non è una sfida impossibile"

Pubblicato:18-11-2020 09:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:35
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carlo calenda
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ROMA – “Che intenzioni ha il Pd su Roma? Ah, boh. Dal Pd non so niente, probabilmente il centrodestra avrà un candidato in campo e Raggi va in giro per Roma a inaugurare ogni tombino. Io sto facendo il lavoro che deve fare un candidato: vado Municipio per Municipio a parlare con le associazioni di quartiere, ho raggruppato dei team molto significativi sui problemi trasversali, dai rifiuti ai trasporti e sarò in grado a gennaio di presentare un piano dettagliato con fonti di finanziamento e tempi di realizzazione immediati, a 5 e a 10 anni per avere un orizzonte strategico, come deve avere una Capitale. Il Pd a un certo punto deciderà, sono un po’ fatti loro: io sono un altro partito, ho proposto la mia candidatura dopo che nessuno di quelli evocati dal Pd si era candidato”. Lo ha detto il leader di Azione e candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda, in un’intervista a Rainews24.

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“Un mio eventuale passo indietro sulla candidatura a sindaco? Mi regolerò sempre nel modo più utile per Roma, sono disposto a discutere di tutto, anche della mia candidatura, ma avendo chiarezza. Vogliono appoggiare Raggi? Vogliono sostituirla per appoggiare un altro M5S? Vogliono Zingaretti sindaco? Vogliono spostare le elezioni a ottobre per far candidare Sassoli? Lo dicessero. Io li capisco se mi dicono ‘non ti possiamo appoggiare perché sei uscito dal Pd’: io non ho fatto lo stesso ragionamento in Emilia Romagna, ho appoggiato Bonaccini perché pensavo e penso che fosse il miglior candidato per fare il governatore, ma loro sono legittimati a fare altro. Però lo devono dire”, prosegue Calenda.


Roma è complicata, difficile e rischiosa, quindi nessun leader di partito dice ‘il sindaco lo faccio io’. Tutti scappano da quella che è la sfida più difficile d’Italia, ma non è una sfida impossibile: Roma non è ingovernabile, Roma non è stata governata con serietà ma è governabile. Tutti parlano ma nessuno si sporca le mani”, ha concluso Calenda.

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