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Strade, in Liguria crescono incidenti e feriti. Vittime +53,5%

La regione risulta indietro anche rispetto agli obiettivi del Terzo e Quarto Programma d'azione europeo per la sicurezza stradale

Pubblicato:18-11-2016 17:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:19

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autostradeGENOVA – Nel 2015 si sono verificati in Liguria 8.415 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 89 persone e il ferimento di altre 10.633. Dati in controtendenza con la media nazionale: gli incidenti in regione sono infatti aumentati dello 0,3% rispetto al 2014, mentre in Italia sono scesi dell’1,4%; stabili, invece, i feriti calati dell’1,7% nel Paese. I dati emergono dall’ultimo focus statistico dell‘Istat sugli incidenti stradali in Liguria. Le vittime della strada crescono in Liguria del 53,5% rispetto all’1,4% nazionale. La regione risulta indietro anche rispetto agli obiettivi del Terzo e Quarto Programma d’azione europeo per la sicurezza stradale, che per i decenni 2001-2010 e 2011-2020 impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con particolare attenzione agli utenti vulnerabili.

Rispetto al 2001, nel 2015 il numero di vittime della strada si è ridotto del 48,6% contro il -51,7% della media Italia, mentre fra il 2010 e il 2015 in Liguria vi è stato un aumento del 6,0% contro una diminuzione nazionale del -16,7%. La Liguria risulta anche essere la regione con il costo pro capite più elevato per danni alle persone: 428,1 euro contro la media nazionale di 288,1; a livello aggregato si tratta di 675 milioni di euro pari al 3,9% del totale italiano che ammonta a 17,5 miliardi. La maggior parte degli incidenti avviene lungo le strade costiere, con il tratto peggiore concentrato sull’A10, l’autostrada che collega Genova a Ventimiglia, che vede il maggior numero di incidenti (269), di decessi (7) e di feriti (447).

Nel 2015 il maggior numero di incidenti (7.214, l’85,7% del totale e +0,4% rispetto al 2014) si è verificato sulle strade urbane, provocando 58 morti (65,2% del totale) e 8.824 feriti (83,0%). I sinistri sono aumentati anche del 7,4% sulle strade extraurbane mentre sono scesi del 5,9% sulle autostrade. Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire sulle strade extraurbane (3,1 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,1). Nel periodo estivo la frequenza degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza: tra giugno e settembre si contano 3.128 incidenti (il 37,2% del totale annuale) in cui sono rimaste ferite 4.008 persone (37,7%) e 37 sono decedute (41,6%).


Il 53,3% degli incidenti ha luogo tra le 7 e le 20 di sera mentre il 36,2% fra la mezzanotte e le 3. L’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria notturna tra le 3 e le 4 (5,1 decessi ogni 100 incidenti) e tra le 22 e le 23 (3,7), con valori di molto superiori alla media giornaliera (1,1). Al venerdì e sabato notte si concentrano il 25,5% degli incidenti notturni, il 53,1% delle vittime e il 27,9% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 0,9 decessi ogni 100 incidenti, contro 1,1 registrato in totale. I valori massimi della mortalità sono stati raggiunti nelle notti del venerdì (2,9) lungo i tratti di strada extraurbani.

di Simone D’Ambrosio, giornalista

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