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Occhiuto: “Rigassificatore di Gioia Tauro utile al Paese, ci renderebbe indipendenti”

Per il governatore della Calabria: "se l'avessero fatto sette o otto anni fa, oggi il tema dell'energia ci sarebbe, ma non sarebbe così grave"

Pubblicato:18-10-2022 17:54
Ultimo aggiornamento:18-10-2022 18:19
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REGGIO CALABRIA – “Le emergenze si determinano quando i decisori politici non sono capaci di programmare per tempo. Se il rigassificatore di Gioia Tauro l’avessero fatto sette o otto anni fa, oggi il tema dell’energia ci sarebbe, ma non sarebbe così grave, perché quel rigassificatore avrebbe prodotto un terzo del gas che noi prima importavamo dalla Russia. Su questa cosa, noi, il governo regionale, ma anche Unindustria e il presidente Carlo Bonomi, siamo intervenuti mesi fa, prima che il problema dell’energia fosse così gigantesco”. Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo oggi, a Reggio Calabria, all’assemblea regionale di Unindustria.


CON LA PIASTRA DEL FREDDO AVREMMO UN GRANDE DISTRETTO AGROINDUSTRIALE

“Connesso al rigassificatore – ha aggiunto – c’è anche la piastra del freddo, che potrebbe consentirci, finalmente, di poter sviluppare l’area del retroporto di Gioia Tauro, creando così un grande distretto per l’agroindustria. Non capisco perché in Calabria non debba essere possibile farlo, come fatto ad Anversa o a Civitavecchia”. “Abbiamo due grandi società disponibili a mettere le risorse per fare il rigassificatore che risolverebbe – ha ricordato il governatore calabrese – gran parte dei problemi energetici del nostro Paese, rendendolo indipendente”.

“VOGLIAMO IL FEDERALISMO DIFFERENZIATO? SI FACCIA ANCHE SULL’ENERGIA”

Sempre sui temi energetici Occhiuto ha affermato: “Ma perché il tema dell’autonomia differenziata e delle risorse prodotte nelle Regioni non deve valere pure per l’energia? In Calabria produciamo il 42% di energia da fonti rinnovabili. Se aggiungiamo anche l’idroelettrico e altre fonti non fossili, abbiamo una produzione di energia pulita superiore al consumo dei calabresi. La Lombardia produce il 13% di energia da fonti rinnovabili“. “Allora – ha affermato – vogliamo farlo il federalismo differenziato? Facciamolo anche sull’energia, stabiliamo che se una Regione ha investito sulle rinnovabili è giusto che i cittadini e le imprese ne abbiano vantaggio”. “Perché se non rendiamo conveniente questo investimento – ha evidenziato – è difficile che si inducano i decisori politici a sviluppare le rinnovabili. Quindi – ha concluso – dobbiamo creare un rapporto tra ciò che si produce in termini di rinnovabili e ciò che è beneficio per la cittadinanza”.


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