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Regione Marche, un anno di Acquaroli: “Abbiamo garantito la tenuta sociale”

Il governatore ricorda il tanto lavoro fatto dalla giunta per il rilancio economico e sociale del territorio

Pubblicato:18-10-2021 19:07
Ultimo aggiornamento:18-10-2021 19:07
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giunta acquaroli
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ANCONA – “Questa giunta è soddisfatta dei risultati raggiunti perché le azioni messe in campo hanno comunque garantito la tenuta sociale dando risposta alle categorie più fragili e costituiscono la base da cui il futuro delle Marche può prendere forma”. Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli commenta i risultati del suo primo anno di mandato. La maggioranza di centrodestra infatti si insediò in Consiglio regionale il 19 ottobre 2020. “Un anno diviso in due con una parte condizionata fortemente dalla pandemia che ha dato tanti risultati soprattutto per quanto riguarda la gestione dell’emergenza e la campagna vaccinale che oggi vede l’84% dei marchigiani vaccinati con prima dose- dice Acquaroli- e l’altra parte, dedicata alla velocizzazione della ricostruzione, al sostegno delle imprese e del turismo nel difficile momento delle chiusure per il rilancio economico, alla pianificazione dei lavori pubblici e delle infrastrutture per far uscire finalmente le Marche dall’isolamento”.

Alla conferenza stampa di oggi a palazzo Raffaello, accanto al governatore sedeva tutta la giunta: Mirco Carloni, Stefano Aguzzi, Francesco Baldelli, Guido Castelli, Giorgia Latini e Filippo Saltamartini. “Ora- prosegue il governatore- il rilancio economico e sociale è la priorità insieme al rilancio complessivo dell’immagine di questa regione e della riscoperta dell’orgoglio marchigiano per tornare a competere in quelle sfide che sono proprie di una terra dinamica e intraprendente come la nostra”. Agricoltura, artigianato e manifattura “sono eccellenze che vanno valorizzate perché possono dare soddisfazioni e contribuire a trattenere qui le giovani generazioni evitando lo spopolamento dell’entroterra e contribuendo alla destagionalizzazione delle attività legate al turismo e all’enogastronomia”. Tra i risultati centrati in questi 12 mesi Acquaroli tra le altre cose ricorda il rientro a scuola in sicurezza “grazie ai bandi per installare impianti di ventilazione meccanica”, gli investimenti sul turismo “di grande impatto la scelta di Roberto Mancini come testimonial della nostra regione e la legge per la valorizzazione dei borghi finanziata con 7,8 milioni”, il lavoro per colmare il gap infrastrutturale “abbiamo recuperato quasi 100 milioni di euro per i porti di Pesaro, Ancona e San Benedetto”, i contributi per la ripartenza “microimprese (8,6 milioni) e pesca (3,9 milioni)”, le risorse destinate all’innovazione “i bandi su specializzazione intelligente (3 milioni), start up innovative (un milione) e attrazione investimenti strategici (1,6 milioni)”. Sul fronte agricoltura, Acquaroli cita il risultato ottenuto grazie al “distretto biologico più grande d’Europa” e il bando per la creazione d’impresa dei giovani agricoltori under 40 “finanziato con 30 milioni”.

Capitolo a parte la Sanità: “Abbiamo fermato il modello degli ospedali unici- continua Acquaroli- Non crediamo ad un modello di sanità centralizzata basato sull’ospedale unico. Vogliamo tornare ad una rete ospedaliera policentrica con dialogo tra la rete ospedaliera ed i territori. Abbiamo avviato il percorso per il nuovo Piano socio-sanitario e credo che nei prossimi 6-8 mesi si entrerà nel vivo della definizione del Piano. Non è questione di un mese in più o in meno ma di andare a definire, senza ovviamente attendere tempi biblici, un Piano che sia punto di riferimento reale per i marchigiani nei prossimi anni. Intanto abbiamo commissionato uno studio sui fabbisogni sanitari delle Marche”.


ACQUAROLI: “IL PNRR VEDE COINVOLTE POCO E MALE LE REGIONI”

Il mancato coinvolgimento della Regione Marche sulla definizione dei progetti finanziabili con il Piano nazionale di ripresa e resilienza è uno dei principali crucci del governatore delle Marche Francesco Acquaroli al termine del suo primo anno di mandato. “Il Pnrr vede coinvolte poco e male le Regioni- dice Acquaroli a margine della conferenza stampa convocata per fare il bilancio di questi primi 12 mesi- C’è il rischio di non dare le risposte che il territorio si aspetta. C’è un coinvolgimento più che altro burocratico delle Regioni e non sulla tipologia di spesa e sulle linee di indirizzo. Questo limita la nostra possibilità di apportare un contributo. Per esempio sul Pnrr ricostruzione noi avremmo destinato molto di più alle infrastrutturali materiali perché le riteniamo fondamentali. In un territorio come quello colpito dal sisma le infrastrutture sono essenziali perché sono territori con altissime potenzialità ma irraggiungibili”.

ACQUAROLI: “DISPIACIUTO PER LE SCENE DI TRIESTE, È IL MOMENTO DI RESTARE UNITI”

Le scene che ho visto questa mattina sinceramente a me dispiacciono molto. In questo momento il paese deve restare unito nella battaglia alla pandemia e credo che quelle scene non vadano verso la direzione dell’unità. La pandemia ci impone di restare uniti e forti”. Così il governatore delle Marche, commenta la protesta dei portuali di Trieste che questa mattina ha richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine ‘armate’ di idranti e lacrimogeni.

C’è una frattura nel nostro paese perché il fatto che riguarda solo il 15% degli aventi diritto alla vaccinazione non significa che non ci sia una frattura– continua Acquaroli-. Noi dobbiamo cercare di parlare con queste persone cercando di far capire loro l’importanza dell’adesione alla campagna vaccinale”. Oggi “in questa fase siamo tranquilli e vediamo una situazione sotto controllo nelle strutture sanitarie ma nessuno può dirci cosa succederà tra 3 mesi. Non dobbiamo pensare che la pandemia sia finita, dobbiamo mantenere alta l’attenzione e per questo è molto importante non dividere la popolazione”, conclude.

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