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Busta con proiettile alla sede Rai di Firenze contro Giani e i giornalisti

La redazione del Tgr Rai Toscana ha ricevuto la missiva con un biglietto "O vi date una calmata o il piombo vi zittirà per sempre"

Pubblicato:18-10-2021 16:27
Ultimo aggiornamento:18-10-2021 18:28
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busta proiettile rai toscana
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FIRENZE – “O vi date una calmata, giornalisti e Giani, o il piombo vi zittirà per sempre“. È la scritta trovata in una busta contenente un proiettile inviata negli uffici della sede Rai a Firenze. Si tratta di “una minaccia grave che rappresenta un salto di qualità inquietante nel clima di queste settimane contro i giornalisti e l’informazione“, sottolineano il CdR della Tgr Rai Toscana, il coordinamento dei CdR della Tgr Rai, l’esecutivo Usigrai, l’Ast e l’Ordine dei giornalisti toscano.

Chiediamo alle autorità massima vigilanza, e di individuare quanto prima i responsabili”, scrivono le sigle mentre sono scattate le indagini della Digos. “La redazione della Tgr Rai Toscana continuerà a svolgere il proprio lavoro senza farsi intimidire, con professionalità e attenzione, nel rispetto delle opinioni di tutti ma raccontando i fatti senza censure”.

CORO DI SOLIDARIETÀ DA POLITICI E SINDACATI

Dopo la cartuccia messa in una busta inviata alla sede Rai di Firenze e le minacce al presidente della Regione, Eugenio Giani, e ai giornalisti, arriva la solidarietà della politica e dei sindacati. “Voglio esprimere la più ferma condanna del Pd della Toscana e l’auspicio che vengano individuati i responsabili di questi gesti”, dice Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano. Per Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana, “siamo di fronte a un atto grave e inaccettabile. Ci stringiamo attorno a due pilastri della democrazia, la libera stampa e le istituzioni: il clima nel nostro Paese si sta surriscaldando, si sta passando il limite, come dimostrano anche gli attacchi al mondo del lavoro e l’assalto alla nostra sede nazionale”.


La busta con le minacce di morte “è un gesto vile e indegno“, interviene il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. “Ci auguriamo che i responsabili vengano immediatamente individuati e puniti. Sulla difesa delle istituzioni e della libertà di informazione non possono esserci ambiguità: non dobbiamo farci intimidire”. La lettera “è un sintomo serio di un clima di tensione che cresce. Nel mirino nelle ultime settimane sono finiti l’informazione, le istituzioni, i sindacati: tre presidi irrinunciabili di libertà e democrazia, che tutti insieme siamo chiamati a difendere”, commenta anche il segretario generale Cisl Toscana, Ciro Recce.
“Respingiamo nel modo più netto questo clima di violenza che sembra riaffacciarsi nella società italiana”, afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Marco Stella. Sul caso fa sentire la propria voce anche Si Toscana: “Chiediamo alla ministra Lamorgese e alle forze dell’ordine di mantenere alta la soglia di attenzione su questo fenomeno”.

La violenza e le intimidazioni “non fermeranno mai il diritto-dovere di informare e le funzioni delle Istituzioni democratiche”, scrive su Twitter il sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento, Deborah Bergamini. “Quanto sta accadendo deve far scattare un campanello d’allarme a cui le forze democratiche devono rispondere compatte”, dice anche la deputata dem Rosa Maria Di Giorgi.
Così il gruppo del M5s in Consiglio regionale dopo aver espresso la propria solidarietà osserva: “Evocare il piombo per zittire i professionisti dell’informazione o i rappresentanti delle istituzioni è un gesto vile, criminale e mafioso. Chiediamo alle autorità di fare chiarezza verso questa grave minaccia, individuando al più presto i responsabili”. E su quanto accaduto parla anche la Uil, con la segretaria regionale Anna Nocentini: “È un ulteriore episodio di un clima di tensione in cui il Paese e la Toscana sta piombando. Non ci faremo intimidire, né ora né mai”. La condanna arriva anche da Francesco Torselli, capogruppo di Fdi in Consiglio regionale: “Chiunque minacci le nostre istituzioni e i lavoratori deve essere perseguito”.

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