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Lucha y Siesta, duro botta e risposta tra il Campidoglio e la casa delle donne

Ancora tensione tra l'assessore alla Persona del comune di Roma, Veronica Mammì, e le attiviste di Lucha y Siesta

Pubblicato:18-10-2019 11:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:50

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ROMA – La Casa delle Donne ‘Lucha y Siesta’ risponde con una nota stampa all’assessora alla Persona del Comune di Roma, Veronica Mammì, che con un comunicato aveva chiesto chiarimenti rispetto all”assenza delle rappresentati del Comitato’ dall’incontro di ieri, giovedì 17 ottobre.

‘Ci troviamo con sorpresa a rispondere all’assessora Mammì rispetto all’incontro di ieri 17 ottobre presso gli uffici di viale Manzoni- scrivono le attiviste in una nota stampa-All’incontro non era invitati né il Comitato ‘Lucha alla città’ né alcuna delle donne interessate, non capiamo da dove venga la sorpresa per la mancata loro partecipazione. L’invito era rivolto all’associazione Casa delle donne ‘Lucha y Siesta’, ente gestore del centro antiviolenza di via Fortifiocca fino al mese di settembre 2019, che ha ritenuto non consono partecipare per le ragioni già comunicate e che qui si ribadiscono’.

‘La mancanza di chiarezza rispetto all’oggetto dell’incontro e ai criteri utili alla scelta dei soggetti convocati- continua la nota- ci hanno condizionato nel considerare l’iter al di fuori delle normali consuetudini e pratiche in uso presso i Cav, che mettono al centro la libera scelta delle donne. Le donne ospiti a ‘Lucha y Siesta’ hanno già dichiarato di non essere disposte a una nuova ‘presa in carico’; riteniamo, dunque, necessario sottolineare che ogni tipo di soluzione deve essere proposta con tempistiche e modalità consone alla prosecuzione di un percorso di autonomia consapevole. Invitiamo pertanto a tornare ad agire nel rispetto delle professionalità e delle persone coinvolte, per favorire una proficua ricerca di soluzioni chiare e concrete’.


Questa la nota con cui ieri l’assessora Mammì e la delegata alle Politiche di genere della sindaca Raggi avevano dato notizia dell’esito dell’incontro: ‘Presso l’assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale si è svolto questa mattina l’incontro operativo in merito al progetto di ‘presa in carico integrata’ delle donne, insieme ai bambini, che ad oggi occupano l’immobile Atac in via Lucio Sestio 10. All’incontro erano presenti l’assessore Veronica Mammì, membri dello staff dell’assessorato e la delegata della sindaca alle Politiche di genere Lorenza Fruci, insieme ai referenti dei centri antiviolenza e servizi sociali municipali. Assenti, invece, le rappresentanti del Comitato ‘Lucha alla città’ e le donne inserite nel progetto ‘Lucha y Siesta”.

‘L’incontro era stato strutturato, anche in accordo con lo stesso Comitato, per includere attivamente le donne e le rappresentanti nel processo di confronto e articolazione del progetto insieme ai rappresentanti delle strutture territoriali coinvolte- continuano dal Campidoglio- Il progetto di ‘presa in carico integrata’ è stato strutturato per inserire le donne, insieme ai bambini, in appartamenti individuati da Roma Capitale in cui si potrà replicare il modello di ‘cohousing’ in cui attualmente vivono. L’amministrazione attiverà in sostegno la rete dei centri antiviolenza e dei servizi sociali municipali, garantendo ad ogni donna la possibilità di proseguire il proprio percorso, in un’ottica di continuità, anche insieme alle figure professionali del progetto ‘Lucha y Siesta”.

‘Parallelamente- si legge ancora nella nota- l’amministrazione ha avviato già la scorsa settimana un percorso operativo con il Comitato e le donne nell’ottica di una sperimentazione del modello rappresentato dal progetto ‘Lucha y Siesta’. Proprio in occasione di questo recente incontro era emersa l’esigenza da parte delle presenti di potersi confrontare, personalmente e in modo più approfondito, sull’articolazione del percorso di ‘presa in carico integrata’. Un’esigenza già in partenza condivisa anche dalle rappresentanti istituzionali, che hanno attivato gli uffici competenti per fissare l’incontro odierno’.

‘La tutela delle donne e dei bambini è la priorità- dichiara l’assessora Mammì- A tal fine, l’amministrazione capitolina si è attivata per portare avanti un ascolto e un dialogo costante con le rappresentanti e le donne inserite nel progetto ‘Lucha y Siesta’ e arrivare a definire un progetto capace di offrire non solo le maggiori tutele alle donne, insieme ai bambini, ma anche la maggiore continuità possibile al percorso in cui sono attualmente inserite. L’assenza delle rappresentanti del Comitato risulta oggi dunque, quantomeno, incomprensibile per tutti coloro che si impegnano, da mesi e con assoluto senso di responsabilità, per arrivare a costruire questo progetto. Ancora più incomprensibile rischia di essere la motivazione dichiarata alla base di questa assenza, in quanto viene riferita ad una presunta mancanza di chiarezza sull’oggetto dell’incontro nonché sulle comunicazioni in merito a tempistiche e modalità delle proposte, a fronte invece di un dialogo sempre aperto e di un incontro di oggi che aveva, precisamente, lo scopo di discutere insieme dell’articolazione del progetto’.

‘Per noi- conclude l’assessora- il coinvolgimento attivo delle donne e delle professioniste coinvolte nel progetto è fondamentale. Invito pertanto le rappresentanti del Comitato a chiarire. Tengo a ringraziare tutti i rappresentanti delle strutture territoriali che oggi hanno preso parte all’incontro e il cui impegno quotidiano per la tutela delle persone in condizione di fragilità è fondamentale per la città’.
‘Come amministrazione- dichiara la delegata Fruci- una delle priorità è sempre stata quella di consolidare un dialogo e un confronto aperto e trasparente con le rappresentanti del comitato ‘Lucha alla città’ e le donne inserite nel progetto ‘Lucha y Siesta’. La condivisione del percorso e il coinvolgimento attivo, nell’articolazione del progetto di ‘presa in carico integrata’, delle donne e delle professioniste che attualmente le sostengono sono ritenuti positivi e fondamentali. Confidiamo che tutte le persone coinvolte in questa delicata situazione possano contribuire con senso di responsabilità alla tutela fondamentale delle donne e dei bambini’.

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