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Siria, l’accusa di Amnesty: “Esercito turco criminale, disprezza le vite dei civili”

L'ong denuncia esecuzioni sommarie e attacchi illegali che hanno causato la morte o il ferimento di civili

Pubblicato:18-10-2019 11:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:50
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ROMA – L’esercito turco e una coalizione di gruppi armati siriani sostenuta dalla Turchia hanno mostrato un vergognoso disprezzo per le vite civili compiendo gravi violazioni dei diritti umani e crimini di guerra: così in una nota diffusa oggi Amnesty International.

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L’ong denuncia esecuzioni sommarie e attacchi illegali che hanno causato la morte o il ferimento di civili nel corso dell’offensiva militare nel nordest della Siria. Dalle informazioni raccolte tra il 12 e il 16 ottobre grazie a 17 testimonianze oculari di personale medico, soccorritori, sfollati, giornalisti e operatori umanitari locali e internazionali e all’analisi di filmati, referti medici e ulteriore documentazione, si legge nella nota, sono emerse prove schiaccianti di attacchi indiscriminati contro luoghi abitati (tra cui una casa, una panetteria e una scuola), compiuti dai militari turchi e dai gruppi armati siriani loro alleati.


“L’offensiva militare turca nel nordest della Siria ha devastato la vita dei civili siriani, che ancora una volta sono stati costretti a lasciare le loro case e a vivere nel costante pericolo di bombardamenti indiscriminati, rapimenti ed esecuzioni sommarie – ha dichiarato in una nota ufficiale Kumi Naidoo, segretario generale di Amnesty International -. L’esercito turco e i suoi alleati hanno mostrato un profondo, vergognoso disprezzo per le vite civili lanciando attacchi illegali e mortali in centri abitati che hanno causato la morte e il ferimento di civili“.

Amnesty denuncia il ruolo di Paesi stranieri che vengono armi ad Ankara. “Gli Usa sono il principale esportatore di armi verso la Turchia, seguiti da Italia, Germania, Brasile e India” si legge nella nota. “Chiediamo la sospensione immediata delle forniture di armi alla Turchia e a tutte le altre parti in conflitto in Siria, comprese le forze curde”.

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