ROMA – Hanno puntato i piedi in maniera dura questa volta le opposizioni alla Camera. Per accendere i ‘fari’ sulla situazione di Gaza, dopo il voto sul ddl per la separazione delle carriere con la conseguente bagarre, tutti i gruppi di minoranza hanno deciso di fare una sorta di ‘occupazione’ con interventi in Aula per non far passare l’esame del provvedimento successivo all’ordine del giorno (l’istituzione della giornata festiva di San Francesco) fino a che il governo, con la premier Giorgia Meloni, non riferirà sulla crisi internazionale in Medio Oriente con comunicazioni che richiederanno un voto dell’assemblea.
Vista l’impasse, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, che non ha presieduto l’Assemblea per il voto finale sulla separazione delle carriere (c’era il vicepresidente Sergio Costa), ha convocato i capigruppo di opposizione mentre i colleghi deputati hanno continuato ‘l’occupazione’.
Al termine della riunione Chiara Braga (Pd) spiega: “Abbiamo avuto questo colloquio con il presidente Fontana dopo le nostre richieste ripetute” su Gaza “fatte anche in Aula impedendo che i lavori potessero continuare normalmente in maniera ordinaria. Abbiamo ribadito che non siamo disponibili a riprendere i lavori in assenza di comunicazioni del governo che portino a un impegno, a un voto dell’Aula, su Gaza. Confidiamo che il presidente Fontana, quando riprenderanno i lavori martedì perché oggi si sospende tutto, ci dia una data e un orario certi in cui avere le comunicazioni. Noi ci auguriamo che vanga la presidente del Consiglio vista la gravità della situazione e si possa consentire al Parlamento di fare un dibattito ed esprimere una posizione netta e chiara sulle sanzioni e sulle decisioni che si prenderanno nei prossimi giorni alle Nazioni Unite a inizio settimana. Il Parlamento ha il diritto e dovere di discuterne e di farlo alla presenza più alta, più autorevole del governo di fronte al silenzio di questi giorni“.
MARTEDÌ LA RIPRESA DEI LAVORI IN AULA
Dopo l’incontro delle opposizioni con il presidente della Camera Lorenzo Fontana, Chiara Braga (Pd) prosegue: “Noi abbiamo di fatto impedito che i lavori continuassero normalmente come sperava la maggioranza. Non si procederà con la discussione con gli altri punti all’ordine del giorno. Si riprenderà martedì e ovviamente il nostro atteggiamento martedì dipenderà anche dalla conferma di quello che abbiamo chiesto“.
La capogruppo Avs, Luana Zanella, precisa: “Noi vogliamo comunicazioni perché se fanno un’informativa non prendiamo la parola. Con le comunicazioni invece abbiamo la possibilità di interloquire con il governo e di dire la nostra”.
Riccardo Ricciardi (M5s) aggiunge: “Abbiamo concordato con tutte le opposizioni. Abbiamo risparmiato di fatto al governo una ipocrisia infinita perché ora avremmo dovuto votare la Giornata nazionale di San Francesco e si riprenderà martedì con questo provvedimento. Noi speriamo che si arrivi con queste comunicazioni perché ora è il momento di vedere nero su bianco cosa pensa il governo, cosa dichiara il governo e che responsabilità si prende la maggioranza su quello che sta accadendo. Non ci interessa più l’informativa. Le dichiarazioni lasciano il tempo che trovano. Il Paese vuole sapere il Governo come certifica la sua posizione”.







