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GENOVA – Sono solo quattro su tredici i fronti di scavo del Terzo valico ferroviario dei Giovi al momento non attivi. E di questi solo due riguardano il recente problema del possibile ritrovamento di un giacimento di gas. A fare il punto sull’avanzamento della realizzazione della grande opera, in parte finanziata anche con il Pnrr, è stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, oggi pomeriggio alla Camera, rispondendo a un question time del deputato ligure del Carroccio, Francesco Bruzzone. “Voglio rassicurare i cittadini sulla prosecuzione dei lavori del Terzo valico dei Giovi, nonostante le difficoltà legate al contesto geologico e al ritrovamento di giacimenti di gas che gli ingegneri non potevano prevedere”, ha esordito Salvini.
“L’opera non è stata fermata e procede nella maggior parte dei cantieri che la compongono- spiega il ministro- nel dettaglio, su 13 fronti di scavo presenti lungo la linea, si lavora regolarmente su nove. Dei quattro fronti di scavo non attivi, due si trovano in località Radimero, dove sono in corso le attività di allargamento dello scavo per estrarre le teste delle frese bloccate, e il riavvio degli scavi è previsto a dicembre e marzo”. Per gli altri due fronti di scavo non attivi in Val Lemme, ricorda Salvini, “i lavori sono stati interrotti per ragioni di sicurezza a seguito di fuoriuscite di gas. Inizialmente la fuoriuscita di gas ha comportato il fermo degli scavi in cinque fronti, ma grazie al potenziamento delle attività di ventilazione è stato possibile riprendere le attività in tre fronti.
Sono in corso indagini da parte dell’Università della Sapienza di Roma perché la sicurezza sul lavoro per noi è assolutamente fondamentale: si concluderanno entro fine mese e in base ai risultati saranno valutate tutte le opportune iniziative da intraprendere”.
In ogni caso, conclude il vicepremier, “il ministero ha lavorato al massimo e su più fronti per garantire l’impegno a completare questo fondamentale intervento. L’impegno proseguirà anche nei prossimi mesi, in costante dialogo con la Commissione europea, nella consapevolezza che siamo di fronte a un cantiere unico nel suo genere e fondamentale per i territori”.
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