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L’Usl Vda sperimenta farmaco innovativo per il tumore al seno

Pubblicato:18-09-2022 13:55
Ultimo aggiornamento:18-09-2022 13:55
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AOSTA – È stato somministrato a una paziente dell’Oncologia dell’ospedale di Aosta -tra i primi in Italia- un farmaco innovativo da utilizzare per un tipo di tumore per cui non esistono terapie biologiche efficaci. È il sacituzumab-govitecan, commercializzato con il nome di Trodelvy, “utile nella terapia del tumore della mammella triplo negativo (Tnbc), una variante molto aggressiva per la quale oggi non sono disponibili terapie biologiche efficaci, se non per piccoli sottogruppi di pazienti”. Lo spiega Marina Schena, direttrice della struttura di Oncologia e Ematologia oncologica dell’ospedale Umberto Parini di Aosta.
“I progressi della medicina oncologica sono spesso caratterizzati di piccoli passi- spiega Schena- ma la continua scoperta di nuovi farmaci negli ultimi 20 anni sta cambiando la cura di molte patologie oncologiche; la registrazione e la rimborsabilità dei nuovi farmaci da parte dell’Aifa spesso richiede tempi lunghi, e tali farmaci divengono disponibili per l’uso clinico molti mesi dopo la loro introduzione nel mercato statunitense ed europeo”.
Il Trodelvy è un farmaco “immunoconiugato”, formato “da un anticorpo monoclonale che riconosce un antigene tumore-correlato, iperespresso in alcuni tumori, coniugato a un tradizionale chemioterapico (govitecan) che viene veicolato preferenzialmente nelle cellule tumorali dall’anticorpo monoclonale”, si legge in una nota dell’Usl della Valle d’Aosta.
Il farmaco ha dimostrato un’attività rilevante nel Tnbc e “rappresenta una possibilità terapeutica importante per queste pazienti. Grazie all’attività coordinata delle strutture di Oncologia e di Farmacia dell’ospedale Parini, il farmaco è stato messo a disposizione della prima paziente valdostana, quarantenne in progressione di malattia dopo due precedenti linee di terapia (chemioterapia e immunoterapia). Il nostro centro è stato uno dei primi ad utilizzare il nuovo farmaco con questa modalità nel nord Italia ed il primo centro ad utilizzarlo nell’ambito della Rete oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta”.

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