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ANCONA – “È stata fatta una vigliaccata contro di me. Ma non mi scuso perché parlavo in libertà con un amico privatamente e le mie parole non vanno intese in senso dispregiativo o razzista”. Luciano Romanella, ex assessore comunale di Fermo oggi candidato per il consiglio comunale con la Lega a sostegno di Lorenzo Giacobbi, è salito alla ribalta nazionale per un audio inviato ad un amico su WhatsApp e che poi è girato in varie chat finendo per arrivare sui media nazionali.
Nell’audio Romanella ha usato parole piuttosto colorite per definire il suo elettorato costituito anche da ivoriani e prostitute. “Era un messaggio per un amico- spiega alla Dire Romanella-. Se tutti i messaggi audio scambiati tra amici su WhatsApp venissero pubblicati che succederebbe? Il primo a cui l’ho inviato è un mio sostenitore che poi per darmi una mano ha voluto inoltrarlo ad altri amici fino a quando non è arrivato nelle mani di qualche carogna che ha voluto fare speculazione politica“.
Ma, avverte Romanella, “ci penserò martedì, partiranno delle querele. Un gesto da infame. Si tratta sicuramente di avversari politici dato che ci sono le comunali a Fermo ed io per due tornate elettorali sono stato il più votato dell’intero consiglio comunale”. Romanella però non intende ritrarre quello che ha detto.
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“Non mi scuso perché sono stato frainteso- continua Romanella-. Io non parlo di ivoriani e prostitute in senso dispregiativo, anzi io sono a favore degli immigrati che si sono integrati tanto che se queste persone possono votarmi è perché hanno ottenuto la cittadinanza e sono a tutti gli effetti italiani. Con questi ragazzi ivoriani collaboro dal 2004 quando ho inventato a Fermo il Carnevale estivo ed il loro era uno dei primi gruppi mascherati. Il senso di quelle frasi è il contrario del razzismo. Nel 2014 durante la seconda festa multietnica mi è stata consegnata una pergamena ‘con simpatia’ a Romanella. Io, così come la Lega, sono solo contro i clandestini“.
L’ex assessore fermano è però convinto che questa vicenda non lo danneggerà dal punto di vista del consenso elettorale. “Il mio non è un elettorato chic ma popolare e questa storia ha fatto ancora più ‘incazzare’ i miei elettori per l’infamia subita– continua-. L’avversario politico si batte sul campo non con questi metodi beceri. Ho almeno 50 messaggi di persone che mi dicono ‘ti hanno fatto una porcata e, anche se non sono un tuo elettore, questa volta ti voto'”. Hanno sollevato polemiche anche le sue parole sulla Regione (‘se la Regione la prende il centrodestra comando Fermo dall’opposizione’, ndr).
“Intendevo dire che se il centrodestra vince la Regione io, come consigliere comunale leghista di minoranza, divento il punto di riferimento a Fermo per la Regione- conclude Romanella-. Di Fermo città altri candidati leghisti al consiglio regionale non ce ne sono ecco perché sarei io il riferimento regionale. E poi possiamo prendere le risorse per finanziare i progetti seri per la città”.
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