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Sequestrata e violentata dall’ex, il pm ad agosto chiedeva l’archiviazione di un procedimento

"Il mio ex compagno sta assumendo dei comportamenti vessatori e potrebbe aggredirmi fisicamente", denunciava. I due hanno una figlia di un anno e mezzo

Pubblicato:18-09-2019 15:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:43

violenza donna
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NAPOLI – “Alla luce di quanto riferito dalla denunciante e all’esito delle indagini svolte appare chiaro che detta vicenda si inserisce in un contesto caratterizzato da accesa conflittualità reciproca ad esclusivo danno della figlia minore della coppia“. Questa una parte della motivazione con cui la pm, ad inizio agosto, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l’archiviazione del procedimento – nato dalla denuncia di R. V. presentata il 16 maggio 2019 – a carico di F. R., 27enne di Giugliano suo ex compagno che domenica 15 settembre l’ha sequestrata, picchiata e violentata

“Avverso la richiesta di archiviazione della pm in cui i fatti sono stati interpretati come conflittualità alla pari tra i due – spiega all’agenzia Dire Giovanna Cacciapuoti, penalista dell’associazione Salute Donna e legale della vittima – ho fatto opposizione. Quando a fine luglio ho fatto visita alla donna era piena di ecchimosi e di segni di ferite”. Cacciapuoti precisa che, diversamente da quanto comunicato dalle forze dell’ordine, “nei confronti di F. R. non è mai stato applicato un provvedimento di divieto di avvicinamento alla donna. Inoltre, il tribunale per i minorenni di Napoli ha rigettato anche la richiesta di incontri protetti del padre con la bambina”. 

La donna e la figlia di poco più di un anno e mezzo erano state collocate, il 15 luglio scorso, in una casa famiglia di Scafati a seguito della denuncia di R. V. dell’11 luglio. Le denunce ai carabinieri, però, iniziano nel 2018 con la prima, di aprile, che porta F. R. all’arresto e a scontare due mesi di carcere. A questo fa seguito la remissione della querela da parte della donna e la conseguente scarcerazione del compagno. Passano pochi mesi e ad agosto dello stesso anno i carabinieri, a seguito di una segnalazione, trovano in casa la 28enne con il volto tumefatto “per essere caduta dalle scale”: la versione cambia nell’integrazione di luglio alla denuncia di maggio 2019 in cui la donna racconta ai militari che fu l’ex compagno a picchiarla, ma che lei “non voleva comprometterlo ulteriormente essendo da poco uscito dal carcere”. 


L’episodio intorno a cui ruota gran parte della vicenda è quello denunciato proprio in estate, dopo la fine della relazione tra i due, quando F. R. trascorre il giorno del proprio compleanno con la figlia e nel riportarla a casa chiede all’ex compagna di intrattenersi insieme: in quell’occasione lui “iniziava una discussione – spiega la donna – dovuta alla sua eccessiva gelosia. […] Mi colpiva con schiaffi e mi picchiava per poi ritrascinarmi in macchina con la bambina che piangeva. Si rifiutava di riportarci a casa mia. Approfittando del rallentamento del veicolo, mi sono buttata fuori, cadendo sulla strada, e lui è scappato via”. A soccorrerla sono stati dei passanti, cui poi si sono aggiunte forze dell’ordine e ambulanza. Dall’ospedale è uscita con una prognosi di 10 giorni. 

Due giorni dopo l’accaduto anche l’uomo sporge denuncia contro la sua ex spiegando di essere stato lui vittima e non attore dell’aggressione. È proprio a seguito di quest’ultimo episodio che la donna e la bambina sono state portate in una struttura protetta, ma anche dopo il collocamento c’è stata necessità di un’ulteriore denuncia. “Il mio ex compagno sta assumendo dei comportamenti vessatori – si legge nel verbale – nei confronti della mia famiglia e di alcuni miei amici per sapere dove mi trovo. […] Queste sue condotte – prosegue – stanno incutendo in me un forte stato d’ansia perché ho paura che se il mio ex compagno riuscisse a sapere dove sono collocata potrebbe sorprendermi ed aggredirmi fisicamente, come ha già fatto in precedenza, nel momento in cui esco dalla comunità per ragioni private”. 

Si arriva così ai fatti che vanno dalle 14:30 del 15 settembre alle 12 del giorno successivo in cui R. V. e la figlia – come comunicato dai carabinieri – sono state seguite in auto fino a Fuorigrotta e costrette con forza a salire a bordo della vettura di F. R. che ha isultato e colpito l’ex compagna. Dopo un’intera giornata di violenze, il 28enne ha portato la donna a casa propria, l’ha segregata in camera e l’ha costretta a consumare un rapporto sessuale. I carabinieri della stazione di Varcaturo, grazie ad un messaggio inviato dalla donna alla madre, hanno individuato e raggiunto l’abitazione dove la 28enne era stata reclusa. Sul posto i militari hanno trovato la donna, che è stata trasportata al pronto soccorso, ricoperta di lividi ed ecchimosi, sanguinante e spaventata. La piccola è stata affidata momentaneamente ai nonni materni. L’uomo era steso sul letto, completamente nudo e ubriaco. Arrestato e portato nel carcere di Poggioreale dovrà rispondere di violenza sessuale, sequestro di persona e stalking.

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