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Aggrediti tre operatori al giorno, parte campagna Omceo Roma-Cittadinanzattiva

ROMA - In Italia, in media, si verificano tre aggressioni al giorno a danno

Pubblicato:18-09-2018 15:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:34

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ROMA – In Italia, in media, si verificano tre aggressioni al giorno a danno degli operatori della salute. “Solo nell’ultimo anno le violenze denunciate ammontano a 1.200, un numero che secondo noi è tre volte maggiore, mentre a Roma, dai dati Inail, risultano 113”. Non ha dubbio Antonio Magi, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici-chirurghi e degli odontoiatri (Omceo), “si è interrotto il rapporto di cura tra medico e paziente, e il problema oggi è ricostruirlo”. Per farlo l’Omceo Roma e Cittadinanzattiva hanno presentato questa mattina le campagne ‘Cura di coppia’ e ‘Prima di aggredire pensa’, dalle quali è stato elaborato un decalogo, con vademecum, contenente i 5 diritti e i 5 doveri che devono rispettare i medici e i pazienti. “Firmiamo questo protocollo d’intesa e puntiamo a rilanciare l’alleanza tra medico e paziente cominciando a parlarci tra noi”, commenta Magi ai microfoni della Dire. Nella sede romana dell’Omceo sono presenti tutti gli attori del sistema della salute: le associazioni dei malati, gli Ordini professionali, i direttori generali delle Asl e la politica. Inoltre, l’Omceo “ha già aperto la sua sede ai cittadini e alle associazioni dei malati per parlare- spiega il presidente- abbiamo iniziato a farlo affrontando il tumore della mammella”.

 La parola chiave della violenza, secondo Magi, è la frustrazione. Quel sentimento che prova il paziente dopo aver atteso mesi per ottenere una prestazione. O ancora, quella rabbia avvertita dai parenti che accompagnano il malato al Pronto soccorso, o arrivano in un secondo momento, e non riescono ad ottenere informazioni. Anche in questo caso l’Omceo di Roma è intervenuto riunendo “l’assessore D’Amato e i direttori sanitari e decidendo di informare i congiunti per abbassare i livelli di tensione”. La violenza denunciata dagli operatori sanitari è solo la punta dell’iceberg. La fotografia è scattata anche dalla campagna Fnomceo, a cui ha aderito l’Omceo Roma, sulla ‘Violenza sui medici’.

I LUOGHI PIU’ COLPITI DALLA VIOLENZA NEL 2017

Al primo posto troviamo i Pronto soccorso con 456 aggressioni, seguono i reparti di degenza con 400, gli ambulatori con 320, gli Spdc con 72 atti di violenza, le terapie intensive con 62,le aggressioni al 118 sono state 41, 37 invece quelle nell’ambito dell’assistenza domiciliare, 20 nelle case di riposo e, infine, 11 nei penitenziari. Passando alla tipologia di violenza: il 60% sono minacce, il 20% percosse, il 10% violenza a mano armata e il restante 10% vandalismo. Ma chi commette violenza? Il 49% sono i pazienti, il 30% i familiari, l’11% i parenti e un 8% sono gli utenti in generale. Le fasce orarie più a rischio sono quelle della sera e della notte e, sondando i medici, la percezione di violenza è aumentata secondo il 72% ed è in forte aumento per l’8%. Di concreto c’è il danno economico: Nel 2017 sono state 3.783 le giornate di lavoro perse, in netto aumento rispetto agli anni precedenti con 1.522 giorni di prognosi nel 2014, 2.397 nel 2015 e 3.140 nel 2016. Tradotto in soldi, nel 2017 i danni economici ammontano a 30 milioni a carico del Sistema sanitario nazionale, contro i 12 milioni del 2014. Magi conclude: “Bene il Disegno di legge del ministro Grillo, ma oltre all’inasprimento delle pene volevamo qualcosa in più. Chiediamo che l’azienda agisca direttamente con querela d’ufficio per non lasciare il medico da solo a fare la querela”. Alla base di tutta la campagna ‘Cura di coppia’ c’è il bisogno di lavorare sulla comunicazione, che trova pieno spazio nel decalogo dei diritti e dei doveri.


I DOVERI DEL MEDICO

Il medico deve rispettare ascoltare, informare, ridurre o alleggerire la burocrazia, confrontarsi con altri professionisti e segnalare eventuali sprechi, rischi e disfunzioni.

I DOVERI DEL CITTADINO

Il cittadino non deve sostituire il web o il passaparola al medico, ma si deve impegnare a collaborare con il medico, a rispettare le persone, gli ambienti e gli oggetti. Inoltre, anche il cittadino, è chiamato a segnalare le disfunzioni.

I DIRITTI DEL MEDICO

Tra i diritti del medico c’è quello di poter esercitare la propria professionalità, di essere rispettato, di non dover assecondare ogni richiesta, di essere informato dal cittadino e di lavorare nelle migliori condizioni. I DIRITTI DEL CITTADINO. Il cittadino ha diritto ad avere il giusto tempo di ascolto, di ricevere informazioni comprensibili, di condividere percorsi di cura, di ricevere cure in sicurezza e di non soffrire inutilmente.

CITTADINANZATTIVA: NEL LAZIO PROBLEMA È ACCESSO A SERVIZI

“Dalle segnalazioni dei cittadini del Lazio sappiamo che il problema maggiormente percepito è l’accesso ai servizi sanitari, il tema delle liste d’attesa, del Pronto soccorso e della burocrazia“. Così Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio, intervistato dalla Dire alla presentazione delle campagne di sensibilizzazione sull’alleanza medico-paziente nella sede dell’Omceo Roma. “Nel Lazio è abbastanza frequente la ‘malpractice’- fa sapere Rosati- il 5% dei casi analizzati attraverso le nostre strutture medico legali è positivo. Quindi un buon risultato per la pratica clinica con il 95% dei casi negativo. Però- fa notare il segretario regionale- andando poi ad analizzare il 95% dei casi negativi scopriamo che il cittadino ci contatta e si lamenta con noi perché pensa di aver subito un danno. Il punto focale è la pessima comunicazione con il personale sanitario quando la persona era ricoverata. Questo è l’elemento che fa scattare da parte del cittadino l’impressione che sia stato in qualche modo leso un proprio diritto- spiega Rosati- se non addirittura provocato un danno”. Dal deficit di comunicazione nasce il decalogo all’interno della campagna ‘Cura la coppia’ sui diritti e i doveri del cittadino e del medico.

“Ad esempio c’è il diritto dovere di segnalare le disfunzioni che medico e paziente individuano nel Servizio sanitario regionale. Segnalare significa prendersi cura dell’ambiente dove si lavora, delle procedure che vengono attivate, se sono corrette o sbagliate e che quindi vanno modificate. Un altro diritto- aggiunge Rosati- è essere informati correttamente, con il dovere di avere rispetto della persona e della professionalità con la quale ci si rapporta. Ovvero avere fiducia del proprio medico e non utilizzare Google come strumento risolutivo delle proprie patologie. Il medico è una persona che ha studiato, continua a studiare ed è vicino alla persona che ha bisogno di essere curata”, conclude.

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