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Etiopia, scontri alle porte di Addis Abeba: oltre 9 mila sfollati

ROMA - Sono 9.844 gli sfollati in arrivo da Burayu, sobborgo di Addis Abeba, dove nel fine settimana si sono

Pubblicato:18-09-2018 14:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:34

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ROMA – Sono 9.844 gli sfollati in arrivo da Burayu, sobborgo di Addis Abeba, dove nel fine settimana si sono verificati violenti scontri di matrice interetnica. Lo ha riferito la Commissione nazionale per la gestione del rischio, aggiungendo che ora queste persone sono state accolte in tre diversi centri, dove vengono forniti loro viveri e assistenza.

Ancora oggi il governo ha fatto sapere che non tollererà lo scoppio di ulteriori “episodi di anarchia”, e che saranno assunte “tutte le misure necessarie” contro gli individui e le organizzazioni coinvolte.

Tra sabato e domenica, nell’escalation di violenze tra gruppi di etnie diverse, stando alla stampa internazionale 23 persone sono morte, 58 secondo Amnesty International. L’ong internazionale ha denunciato un uso eccessivo della forza da parte della polizia per disperdere la folla, quindi ha chiesto alle autorità di aprire un’inchiesta: “Non ci sono scuse per ricorrere alla forza contro persone che protestano pacificamente”, la denuncia di Joan Nyanyuki, direttore per l’Africa orientale.


“Le autorità non devono lasciare nulla di intentato per identificare e assicurare alla giustizia coloro che sono sospettati di essere responsabili di queste morti insensate”, ha aggiunto.

Ieri, centinaia di persone sono scese in piazza nella capitale Addis Abeba per chiedere giustizia per queste morti. Si tratta del primo moto di dissenso contro il primo ministro Abiy Ahmed da quando è salito in carica, ad aprile.

Le tensioni nella capitale sono iniziate la scorsa settimana, quando gli oromo – giunti dall’Oromia o dai quartieri periferici della capitale – hanno issato bandiere della loro regione per accogliere il segretario del loro partito, il Fronte di liberazione oromo (Olf), di ritorno dall’esilio. Un’iniziativa che ha incontrato il dissenso di alcuni residenti. La prima vittima si era registrata merdoledì.

Secondo quanto riferito dalla polizia, oltre 200 persone sono finite agli arresti per le violenze e gli atti di vandalismo: molti negozi sarebbero stati assaltati, le vetrine distrutte. Alcuni “gruppi armati” avrebbero anche aggredito esponenti di altre etnie, come i Guraghe e i Gamo.

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