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Niger, rapito il missionario italiano Pierluigi Maccalli

Possibile sequestro da parte di islamisti

Pubblicato:18-09-2018 18:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:34
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ROMA – Padre Pierluigi Maccalli, della Società delle Missioni Africane (Sma) è stato rapito questa notte  da presunti jihadistI. Lo riferisce l’agenzia di stampa vaticana ‘Fides’, informata da padre Mauro Armanino, missionario a Niamey. “Da qualche mese la zona si trova in stato di urgenza – spiega padre Armanino – a causa di questa presenza di terroristi provenienti da Mali e Burkina Faso”. Padre Maccalli, originario della diocesi di Crema, già missionario in Costa d’Avorio per vari anni, si trova nella parrocchia di Bomoanga, diocesi di Niamey.
“Da tempo – riferisce Fides – mette insieme evangelizzazione e promozione umana: scuole, dispensari e formazioni per i giovani contadini. Attento all’inculturazione ha organizzato momenti di iniziazione in relazione con la circoncisione e l’eccisione delle ragazze. Può essere uno dei moventi per il rapimento, giunto una settimana dopo il suo rientro da un tempo di riposo in Italia”. La missione cattolica dei Padri Sma si trova in zona Gourmancé (Sud-Ovest) alla frontiera con il Burkina Faso e a circa 125 chilometri dalla capitale Niamey. La missione è presente dagli anni ’90, e i villaggi visitati dai missionari sono più di 20, di cui 12 con piccole comunità cristiane, distanti dalla missione anche oltre 60 chilometri.

IL FRATELLO: DINAMICA ANCORA DA CAPIRE

“Siamo in attesa che la Farnesina possa darci chiarimenti. Stanno lavorando per capire bene quale sia la situazione, ma non ci sono alcune notizie concrete al momento”. Lo dice al ‘Sir’ padre Walter Maccalli, fratello del missionario padre Gigi Maccalli, originario della diocesi di Crema e missionario della Società missioni africane (Sma), rapito nella sua missione di Bomoanga in Niger.

Sulle possibili ragioni del gesto padre Walter, anch’egli missionario, non si esprime: “Sono stati realizzati ospedali e tante altre opere, ma non posso pensare che siano collegate al rapimento. Dobbiamo ancora capire come siano andate le cose”.
“Ci auguriamo con tutto il cuore che possa risolversi per il meglio. Ci sono cose di fronte alle quali non possiamo fare nulla – conclude padre Gigi -, se non pregare e attendere con fiducia”.


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