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Sifo: “Farmacisti ospedalieri tagliati fuori da contratti formazione, così a rischio qualità cura”

La Società dei farmacisti ospedalieri promette battaglia sul tema degli specializzandi

Pubblicato:18-09-2017 11:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:42

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ROMA – “Gli specializzandi in farmacia ospedaliera sono stati tagliati fuori dal Decreto interministeriale sulle scuole di specializzazione. Lo riteniamo un fatto preoccupante e chiederemo nel nostro prossimo congresso nazionale risposte e garanzie a tutela del diritto alla formazione di settore, un ambito delicatissimo che ha ricadute evidenti in termini di qualità e sicurezza delle cure”: lo ha affermato la presidente di Sifo, la Società italiana che riunisce i farmacisti ospedalieri e quelli che lavorano nei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, Simona Serao Creazzola. E’ molto determinata la Sifo, che non ha preso bene il Decreto interministeriale 402/2017 con cui sono stati definiti gli standard, i requisiti e gli indicatori di attività formativa e assistenziale delle Scuole di specializzazione di area sanitaria (ai sensi dell’art. 3, comma 3, del D.I. n. 68/2015). E da cui gli specializzandi in farmacia sono rimasti fuori.

Simona Serao Creazzola

Facendo un excursus cronologico della vicenda, il segretario nazionale Francesco Cattel ha precisato: “In questi ultimi anni Sifo ha lavorato in sinergia con le diverse associazioni di categoria e con le istituzioni affinchè il percorso dei farmacisti ospedalieri, specialisti del farmaco e futuri dirigenti del Servizio sanitario nazionale, venisse valorizzato ed equiparato a quello dei laureati in Medicina e chirurgia”. Due anni fa il decreto del 2015 (“Riordino scuole di specializzazione di area sanitaria”) aveva “illuso su un’ordinata gestione dei percorsi degli specializzandi, comprendendo fra le scuole di Area sanitaria anche i farmacisti ospedalieri”, salvo purtroppo poi ‘non trovare’ i fondi per garantirne i contratti di formazione”, sebbene pesino per il 3% del totale stanziato per la formazione dei colleghi medici.

Purtroppo, prosegue Cattel, “le speranze di due anni non si sono concretizzate: nelle stesure non definitive del Decreto interministeriale, che puntava a identificare i requisiti e gli standard per ogni tipologia di scuola, avevamo intravisto una possibilità di riconoscimento del percorso formativo del farmacista ospedaliero, salvo poi, a lavoro ultimato, vedere cancellata la sezione dedicata alle specializzazioni non mediche. Alla fine, quindi, le nostre attese sono rimaste deluse”.


Da giugno, la Sifo non è ovviamente rimasta in attesa passiva degli eventi. Dopo la pubblicazione del Decreto 402/2017 i referenti Sifo delle Scuole di specializzazione in Farmacia ospedaliera (Ssfo) Stefano Bianchi, Maria Ernestina Faggiano ed Alessia Pisterna si sono interfacciati con il presidente della Conferenza dei direttori delle Ssfo, Nicola Realdon, per supportarlo in ogni iniziativa che possa “rendere giustizia” ai farmacisti specializzandi, professionisti di pari livello e dignità di quelli dell’area medica, che costantemente affiancano nelle molteplici attività i dirigenti del Ssn e che soprattutto assicurano qualità e sicurezza delle cure in molti momenti delicati e critici del percorso terapeutico. Per questo al prossimo congresso Sifo (“Il farmacista nel futuro del sistema salute”, Roma 23-26 novembre) l’argomento sarà tra i più approfonditi e dibattuti. “Durante il prossimo congresso- annuncia la presidente Serao Creazzola- ancora una volta gli specializzandi saranno protagonisti”.

A Roma “sarà effettuato il consueto incontro dei direttori delle Ssfo, in cui non solo verranno presentate le iniziative formative che Sifo intende mettere a disposizione degli specializzandi all’interno del percorso accademico delle scuole, ma si procederà anche a condividere e rafforzare il comune impegno ed appoggio ai giovani, peraltro presenti in ogni area scientifico culturale della società scientifica, affinchè il farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali sia riconosciuto ‘sin dai banchi di scuola’ quale professionista del bene farmaceutico, degno anche del giusto trattamento remunerativo, al pari dei suoi colleghi medici”.

“Il Congresso Sifo sarà inoltre occasione di incontro con i massimi livelli istituzionali della politica sanitaria”, conclude Serao Creazzola, “utilizzeremo questa occasione per domandare chiarezza in merito al diritto alla formazione per i giovani farmacisti ospedalieri, visto che oggi in Europa siamo l’unico Paese in cui non sono riconosciuti contratti di formazione ministeriali a favore dei giovani farmacisti. Ci attendiamo da quella sede che arrivino garanzie per il futuro dei nostri specializzandi”.

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