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Roma, i turisti ‘la trattengono’: centro storico senza bagni “sino a fine 2018”

gran parte dei bagni pubblici in Centro storico - salvo in pratica solo quello di piazza Vittorio - sono chiusi a causa della assenza di soggetti gestori

Pubblicato:18-09-2017 10:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:42

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ROMA – “A ottobre 2018 a conclusione della gara a doppio oggetto, già pubblicata, tutta la gestione dei bagni sarà affidata alla società che vincerà insieme alla manutenzione”. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari, in occasione della seduta della commissione capitolina Lavori pubblici convocata dalla presidente Alessandra Agnello (M5S) sul tema dei bagni pubblici della città, per “fare il punto dopo gli interventi giubilari, che hanno visto la riqualificazione di 8 bagni pubblici con uno stanziamento di oltre 1 milione di euro”.

Attualmente, gran parte dei bagni pubblici in Centro storico – salvo in pratica solo quello di piazza Vittorio – sono chiusi a causa della assenza di soggetti gestori: tra questi ci sono sia gli 8 bagni su cui si è intervenuti con i fondi giubilari, sia gli altri 11 in ristrutturazione con gara del 2013 del dipartimento Turismo. Su tutta Roma, le strutture adibite a bagno pubblico, tra ipogee e in muratura, sono 57.


Come ha spiegato Montanari, “il problema è la situazione ponte fino all’espletamento della gara e stiamo ragionando anche con Ama come intervenire per superare questa fase. Nel 2018 quando la gara sarà espletata i bagni faranno parte della gara a doppio oggetto. Abbiamo 540mila euro per questo periodo transizione, risolveremo la questione in tempi rapidissimi o con Ama o con una piccola gara ponte”.

Come ha spiegato Valentina Cocco, responsabile Edilizia sociale del Simu, “la competenza per la gestione è del dipartimento Ambiente, con contratti di servizio con Ama. Alle soglie del Giubileo il contratto era in scadenza e non c’erano i fondi per il rinnovo, quindi da allora molti bagni sono stati chiusi sia per problemi strutturali come infiltrazioni, visto che sono quasi tutte strutture ipogee, e sono stati individuati quelli potevano avere interesse per Giubileo. La gara da 1,234 milioni di euro ha riguardato 8 bagni: piazza Risorgimento, Colosseo, via Ripetta, Gianicolo, Porta Cavalleggeri, Castel Sant’Angelo, Salita del Pincio, San Paolo. Abbiamo risolto drasticamente situazioni anche gravi, ma rimangono strutture fragili soggette a umidità che richiedono manutenzione. Questi 8 bagni sono attualmente chiusi in attesa della gara o di una soluzione ponte”.

Stessa situazione per la “gara in project financing indetta dal dipartimento Turismo nel 2013 per la ristrutturazione di altri 11 bagni e con la costruzione di Punti di informazione turistica in ognuno di essi: la gara è stata espletata ma c’erano difficoltà a firmare la convenzione con gli aggiudicatari e con la conferenza dei servizi, ma siamo alle battute finali. Due sono conclusi, Città Leonina e Spagna, poi tra due mesi avremo anche Zanardelli, San Giovanni, Carlo Felice e Sonnino. Speriamo di poterli aprire presto”, ha concluso l’architetto Cocco.

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