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La ‘Buona Scuola’ cambia il modello di gestione degli istituti

Le novità inerenti la pianificazione economica e didattica connesse alla riforma

Pubblicato:18-09-2015 16:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:33

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ROMA –  Non più una programmazione annuale, ma una pianificazione a lungo termine. Non più valutazioni autoreferenziali, ma un sistema di controllo dei risultati, attento agli effetti dell’operato delle scuole in relazione con territorio, lavoro, prosecuzione degli studi degli allievi, sconfitta della dispersione. Sono solo alcuni degli obiettivi del Controllo di gestione, ovvero del nuovo processo con cui i dirigenti scolastici potranno verificare che l’amministrazione degli istituti si svolga in modo efficace.

Da quest’anno il preside articolerà l’offerta formativa e la definizione delle spese su base triennale e non più annuale, ma potrà cambiare in ogni momento le direttive a seconda delle necessità affrontate di volta in volta dalla propria scuola. A questo scopo, sarà necessario monitorare costantemente i risultati delle attività scolastiche. Altra prerogativa per i presidi sarà la possibilità di scegliere, attraverso strumenti trasparenti, le progettazioni proposte dai docenti. Questo consentirà ai dirigenti, insieme a un apposito “gruppo di progettazione e controllo”, di effettuare tagli giustificati sulla base di criteri di compatibilità, fattibilità e accettabilità dei progetti.

Per ulteriori informazioni, il testo completo


di Leonardo Filippone

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