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Migranti, 500 posti in ostelli di 7 città italiane: vivranno con i giovani

Si chiama "Accoglienza solidale" il progetto lanciato dalla rete degli alberghi della gioventu' e dall'associazione italiana cultura e sport. Le strutture che ospiteranno i migranti continueranno a funzionare anche per la ricezione di turisti

Pubblicato:18-09-2015 14:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:33

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MigrantiROMA – Una rete di ostelli in sette citta’ italiane per l’accoglienza di migranti e richiedenti asilo. Si chiama “Accoglienza solidale” il progetto lanciato da Aics (associazione italiana cultura e sport) e Aig, la rete degli alberghi per la gioventu’. L’obiettivo e’ quello di mettere a disposizione 500 posti per i profughi che arrivano nel nostro paese, replicando e ampliando un progetto attivo a Perugia in altre sette citta’: Palermo, Alghero, Genova, Bologna, Firenze, Napoli e Ancona.”Gia’ da alcuni mesi stiamo portando avanti un progetto di accoglienza per 50 migranti, all’interno dell’ostello Mario Spagnoli di Perugia- spiega Carmelo Lentino, segretario nazionale dell’Aig -. Si tratta di un modello di perfetta integrazione, perche’ i rifugiati accolti vivono insieme ai ragazzi, agli sportivi e tutti gli altri ospiti della struttura. Con loro condividono anche momenti ludici e laboratori culturali. E cosi’ vorremmo continuare a fare negli alberghi della gioventu’ delle altre citta’. A differenza di quello che accade nelle altre strutture alberghiere che vengono messe a disposizione delle prefetture per l’accoglienza, infatti, i nostri ostelli continueranno a essere attivi anche per altri turisti”.

La convivenza quindi e’ alla base del progetto. “Gli ostelli della gioventu’ nascono storicamente proprio per favorire l’integrazione culturale, sono luoghi di applicazione giovanile – aggiunge Lentino – . Quindi in questo momento devono essere tra i primi a far comprendere che esiste modello alternativo di dare ospitalita’ e fare accoglienza”.

I migranti verranno inviati agli ostelli dalle prefetture: le strutture funzioneranno essenzialmente per la prima accoglienza. “Per noi e’ un progetto dall’alto valore sociale – spiega Anita Baldi, presidente nazionaledell’Aig,-, e’ prevista una strettissima collaborazione con l’Aics che attraverso i suoi volontari si occupera’ della mediazione culturale e dell’assistenza, mentre noi garantiremo un nuovo modello di convivenza ed integrazione culturale. Siamo nati per questo -aggiunge -ed in un momento particolarmente delicato non potevamo sottrarci ad assicurare, con entusiasmo, la nostra completa disponibilita’ e collaborazione”.


Il progetto sara’ presentato ufficialmente mercoledi’ prossimo alla Camera.

www.redattoresociale.it

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