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Bonaldi (Pd Crema): “Territorio usato come giacimento di voti”

L'ex sindaca lombarda a testa bassa contro "baronati e familismi" nelle liste. "Ma valori in pericolo, no ai lutti personali"

Pubblicato:18-08-2022 16:08
Ultimo aggiornamento:18-08-2022 16:08

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MILANO – “A nessuno, neppure al Partito democratico, il mio partito, può essere permesso di usare le comunità locali soltanto come giacimenti di voti”. A Stefania Bonaldi, sindaca per due mandati di Crema, il carattere non manca. Fin da quando nel 2021, culminata poi nella logica richiesta di archiviazione, finì indagata per lesioni colpose dopo che un bimbo, in un nido comunale, si era schiacciato le dita di una mano in una porta tagliafuoco. L’associazione dei sindaci Anci insorse in sua difesa. E oggi insorge lei- sulla sua pagina Facebook dove posta la foto mentre appone la firma di accettazione- per la candidatura al terzo posto del listino proporzionale al Senato.

NELLE LISTE “SFACCIATA PREPOTENZA DEI BARONATI E FAMILISMI OFFENSIVI”

Bonaldi con Letta


Nella composizione delle liste Pd Bonaldi ha visto “la sfacciata prepotenza dei baronati e l’arroganza delle correnti, episodi di familismo persino offensivi, alcune pluricandidature studiate per alimentare favoritismi, una diffusa mortificazione del principio di territorialità”. Ma “nemmeno tutto questo però può farci cedere alla tentazione di sbattere la porta, perché il Partito Democratico, soprattutto in questo momento, appartiene a chiunque nel Paese percepisca il pericolo che stiamo correndo, un pericolo enorme, di fronte al quale non ritengo esserci spazio per alcuna rivendicazione personale”. E dunque “considerata la posta in gioco, che non è la sopravvivenza del Partito Democratico ma del nostro intero sistema di valori”, prosegue Bonaldi “chi fa finta che tale prospettiva non sia all’ordine del giorno, non considerando che i posti a disposizione si sono ridotti e fermandosi solo al proprio lutto personale, come se l’eternità, la perpetuazione di sé, fosse un diritto da rivendicare in modo infantile, deve considerarsi complice di questo rischio”.

CORSA SENZA CHANCE PER RIEQUILIBRARE “FRUSTRAZIONE TERRITORI”

Dunque la corsa senza molte speranze dell’ex sindaca di Crema dovrà servire anche a riequilibrare “la diffusa frustrazione del principio di territorialità. Per questo, quale che sia l’esito delle elezioni, vista l’estraneità geografica degli altri candidati del Partito Democratico al Senato, ad eccezione dell’economista Carlo Cottarelli, che, da cremonese, correrà anche nel collegio uninominale della nostra Provincia ed il cui profilo è senza dubbio di caratura nazionale, mi intesterò la tutela di esigenze e diritti della nostra comunità. Gli eletti, attraverso la sottoscritta, dovranno dare conto ai nostri concittadini“.


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