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Afghanistan, i talebani incontrano i leader della riconciliazione. Almeno tre morti nelle proteste a Jalalabad

Al Jazeera: "Le proteste si allargano a tutto il paese". L'ex presidente Ghani negli Emirati Arabi

Pubblicato:18-08-2021 16:45
Ultimo aggiornamento:19-08-2021 10:57
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ROMA – Dirigenti dei talebani si sono incontrati oggi nella capitale Kabul con l’ex presidente dell’Afghanistan Hamid Karzai, al potere tra il 2004 e il 2014, e con Abdullah Abdullah, a capo dell’Alto consiglio per la riconciliazione nazionale. A riferirlo è il portale di notizie locale Tolonews. A rappresentare i miliziani è l’incontro è stato Anas Haqqani, un esponente del loro ufficio politico. Ancora non sono emersi dettagli relativi al contenuto del colloquio.

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Stando a quanto ha riportato sempre Tolo news, lunedì un dirigente dei talebani, Amir Khan Motaqi, nel corso di un altro incontro con Karzai e Abdullah, sarebbe impegnato per l’istituzione di un governo inclusivo.


La notizia della riunione arriva a poche ore dalle cronache delle prime manifestazioni contro l’Emirato islamico proclamato dai talebani lunedì. Nella città di Jalalabad, capoluogo della provincia orientale di Nangarhar, almeno tre persone sono rimaste uccise quando esponenti delle forze di sicurezza talebane hanno sparato contro i manifestanti che cercavano di evitare che venisse rimossa una bandiera della Repubblica islamica dell’Afghanistan.

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Secondo l’emittente regionale Al Jazeera, le proteste si stanno già espandendo in “diverse altre province del Paese”, sempre a partire dalla rabbia provocata dalla sostituzione della bandiera. Ufficialmente il vessillo nazionale afghano è tornato a essere quello talebano. La nuova bandiera è andata a sostituire quella a linee verticali nera, rossa e verde, con l’emblema di una moschea rivolta verso la mecca e la Shahadah, la testimonianza di fede islamica, al centro, che ha rappresentato il Paese dal fino a lunedì.

L’EX PRESIDENTE GHANI ACCOLTO DAGLI EMIRATI ARABI

L’ex presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani, e la sua famiglia sono stati accolti negli Emirati Arabi Uniti per “ragioni umanitarie”. A renderlo noto con un comunicato è il ministero degli Esteri di Abu Dhabi. Ghani aveva lasciato il Paese domenica, poche ore dopo che le milizie dei talebani facessero ingresso nella capitale Kabul e prendessero di fatto il potere nel Paese.

Stando alle prime notizie che erano circolate dopo la sua fuga, l’ex presidente si era recato in aereo nel vicino Tagikistan. L’ambasciata afghana in quest’ultimo Paese, secondo quanto riportato da media locali, ha chiesto all’agenzia di polizia internazionale Interpol di spiccare un mandato di arresto per Ghani, con l’accusa di aver sottratto beni del tesoro. L’ufficio diplomatico di Kabul a Dusanbe ha richiesto anche l’arresto dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale, Hamdullah Mohib e dell’ex consigliere capo dell’ex presidente, Fazel Mahmood. Ghani, nato a Lowgar, nell’est del Paese, nel 1949, è stato capo di Stato tra il 2014 e il 2021.

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