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ROMA – “Vogliamo si indaghi e si faccia piena luce sugli attacchi informatici che il nostro sito web ha subito negli ultimi giorni”. Lo afferma Alessandro Metz, l’armatore sociale di Mediterranea Saving Humans, la piattaforma della società civile italiana per la tutela dei diritti umani nel Mediterraneo centrale, annunciando la ripresa della campagna per le spese legali che sta attualmente sostenendo.
“Gli IP dei computer da cui è partito l’attacco informatico che, il 9 luglio scorso, ha sabotato per oltre due ore il nostro sito- prosegue l’armatore di Nave Mare Jonio e Nave Alex- erano tutti della zona di Mosca. Questo atto di pirateria e le moltissime segnalazioni, partite nell’arco di pochi minuti, che hanno fatto sospendere per una settimana la raccolta fondi promossa via Facebook, mostrano l’esistenza di una rete organizzata, dotata di cospique risorse e probabilmente di coperture da parte di apparati istituzionali, che interviene a comando per colpire in Internet le attività di solidarietà e soccorso in mare”.
“Noi non ci arrendiamo, e non intendiamo fermarci, in mare così come in rete- conclude Metz- Ma vogliamo la verità su questi attacchi e le complicità di cui godono. Per questo presenteremo un circostanziata denuncia alla Polizia Postale. Intanto abbiamo bisogno del sostegno di tutti, sulla raccolta fondi attivata su Facebook e sul nostro sito www.mediterranearescue.org.”.
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