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Report del Consiglio grande e generale del 18 luglio – Seduta mattutina

La sessione consiliare di Luglio si apre dedicando un minuto di silenzio alle vittime dell'attentato di Nizza. A

Pubblicato:18-07-2016 13:44
Ultimo aggiornamento:18-07-2016 13:44

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La sessione consiliare di Luglio si apre dedicando un minuto di silenzio alle vittime dell’attentato di Nizza. A riguardo, all’avvio dei lavori, il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, riferisce sulle iniziative che le istituzioni sammarinesi hanno condotto per esprimere il proprio cordoglio. Sul fronte della lotta al terrorismo, il segretario di Stato nel suo intervento anticipa che domani sarà presentata al congresso di Stato la costituzione di un gruppo di lavoro per definire e coordinare un piano strategico nazionale di prevenzione e sicurezza. Concluso il riferimento del segretario Valentini, il dibattito al Comma Comunicazioni si concentra su due temi principali, la proroga ai vertici dimissionari dell’Iss e Banca centrale. In particolare, su questo secondo tema, viene sollevato il caso della richiesta di residenza di due dipendenti dell’Istituto di via del Voltone respinta in settimana dalla Commissione Affari esteri, ma anche il problema dei crediti non performanti con cui deve fare fronte il sistema bancario e finanziario sammarinese. Rispetto ai due funzionari di Banca centrale, Matteo Zeppa, Rete, punta il dito contro la decisione presa dal Cda dell’istituto che ha fissato la loro retribuzione senza tenere conto dell’esito del referendum sul tetto degli stipendi. Ma anche contro le pratiche con ‘omissis’ e senza curricula inviate ai commissari che dovevano votare la richiesta di residenza. Replica immediatamente il segretario di Stato alla Finanze, Gian Carlo Capicchioni, per cui la richiesta di residenza era “in tutto in linea con le norme vigenti” e il compenso dei due dipendenti “è stato deliberato prima del quesito del referendum”. Maria Luisa Berti, Ns, puntualizza il ruolo della Commissione Affari esteri sulla questione, rivendicando l’autonomia della deliberazione: “La Commissione ha una facoltà di concessione delle residenze, non c’è obbligo di presa d’atto delle delibere del Congresso di Stato”. Per Marco Podeschi, Upr, “il problema non è la residenza concessa o non concessa- manda a dire- il problema è politico, è inutile fare guerre nella maggioranza e poi fate appello alla responsabilità”. Luigi Mazza, Pdcs, conferma la piena fiducia ai vertici dell’istituto di via del Voltone, ma pone un limite. “Non voglio delegare lo sviluppo del sistema in carta bianca- manda a dire- si chieda a Banca Centrale di portare un piano strategico in linea con gli impegni indicati da quest’Aula”. Gerardo Giovagnoli, Psd, concorda sulle necessità di definire le linee politiche. “Bcsm ha però l’indipendenza sull’organizzazione interna- prosegue- non mi risulta che ogni volta che è coinvolto un organo che ha a che fare con lo Stato si vada a ingerire su chi è assunto”. Rispetto al problema dei Crediti non performanti, lancia un appello alla responsabilità e all’unità il segretario di Stato Giuseppe Maria Morganti,: per affrontarli, “l’unica speranza che abbiamo- sostiene- è riposta nella scelta fatta poco tempo fa che ha determinato una nuova linea di conduzione in Bcsm”, ovvero la nomina della nuova dirigenza. Invece per Federico Pedini Amati, Lbsm, il problema degli Npl non lo risolve né lo Stato né ‘Bcsm. “Le banche hanno dei soci- suggerisce- e interverranno a metterci mano”. Passa all’ultimatum Francesca Michelotti, Sinistra unita: “Su Banca centrale o il governo si mette d’accordo- ammonisce- o si dimette”. In tema di Iss, Mimma Zavoli, C10, attacca duramente il segretario per la Sanità: “Mussoni si deve prendere le responsabilità di quanto ricade su di lui- manda a dire- se fossero state accolte le dimissioni dei vertici dell’Iss, le sue sarebbero state ineluttabili ma il governo ha preferito inghiottire il boccone amaro”. Infine, chiude il dibattito la presentazione di un Odg da parte di Manuel Ciavatta, Pdcs, volto a chiedere un progetto di legge per vietare la maternità surrogata a San Marino. I lavori si interrompono con le risposte alle interpellanze e interrogazioni che riprenderanno nel pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta della mattina.

Comma 1. Comunicazioni


Pasquale Valentini, segretario di Stato agli Affari Esteri: “Confermo che le nostre istituzioni, le forze politiche e il Parlamento, non sono insensibili e distratte rispetto a quanto sta accadendo. Mi riferisco soprattutto alla vicenda di Nizza. La Reggenza e la segreteria Affari Esteri, poi la Commissione esteri, hanno espresso vicinanza alle famiglie colpite.  Avete notizia del tentativo di colpo di Stato in Turchia. Siamo in collegamento con i nostri agenti diplomatici, che confermano quanto si legge sui media. Ci sono notizie contrastanti che rendono difficile avere un quadro preciso della situazione, presente e futura. E’ evidente la presenza di persone morte, 290. Mille e oltre i feriti. Parliamo della popolazione civile, oltre che militare. E poi migliaia di arresti che stanno avvenendo, con una popolazione, almeno quella che scende in piazza, che invoca misure drastiche come la pena di morte.  Come si sta attrezzando San Marino, come organizza il proprio contributo? A seguito di incontri con corpi di polizia, e con chi è chiamato a garantire l’ordine, è nata la decisione, domani, di presentare al governo la Costituzione di un gruppo di lavoro che coordinerà un piano strategico di San Marino rispetto a iniziative volte a prevenire, e per avere un piano preciso nei confronti di quelle che possono essere evenienze che anche il nostro Paese può trovarsi ad affrontare”.

Matteo Zeppa, Rete: “Si continua a non voler parlare del sistema bancario e finanziario. Non si parla di quanto accaduto nella riunione allargata del CCR di sabato. Valentini sarebbe andato via. Aspettiamo la risposta all’interpellanza su Banca centrale fatta al Segretario, vediamo se lì riesce a rispondere. Stiamo arrivando a un non-senso della politica. Sulle residenze sono importanti i tempi. C’è stato di mezzo un referendum in cui il 66% dei sammarinesi ha detto che vuole un tetto alle retribuzioni pubbliche di 100 mila euro. Nel sito di Banca Centrale ci sono tutte le cariche del Consiglio direttivo. Hanno tutti un curriculum, tranne Silvia Cecchetti, ex membro del Consiglio Grande e Generale. Il Consiglio direttivo di Bcsm decide di porre in essere una collaborazione con queste due persone ( la cui richiesta di residenza è stata respinta dalla Commissione Esteri ndr) nonostante l’imminente referendum. Banca Centrale, inoltre, chiuderà in perdita per 3,5 milioni di euro. Qualcuno ha avuto la brillante idea di proporre collaborazioni da 150 mila euro lorde annue una, e 145mila euro lorde l’altra. In Commissione esteri, nelle pratiche di residenza, non erano presenti i curriculum delle due persone e le funzioni che dovevano avere in Banca Centrale. Erano pratiche con omissis. Il congresso di Stato ci fa o ci è? Gioca sulla pelle della gente? Continua a fare da sponda ai potentati del potere finanziario in Banca Centrale? Non c’è stato periodo di prova per le due persone. Nel documento di Banca Centrale ci sono degli omissis. Ora con il referendum cosa facciamo? Gli diamo 100 mila euro? Chi è che vuole portare nuove collaborazioni in Banca Centrale?”.

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “Il problema è sull’opportunità o meno di andare a parlare di problematiche molto delicate, diffondendo dati che sono tutelati dal segreto. Ribadisco quanto ho già detto. Su questi argomenti, che sono delicati, non si può fare dibattito. Cosa è successo venerdì mattina in CCR? Una semplice convocazione allargata a tutti i congressisti, e anche all’ABS. E’ normale, è già successo. C’è stata una riunione in cui si è parlato del sistema bancario e finanziario sammarinese. La mia presenza in Commissione esteri è stata richiesta dal presidente della Commissione. Le due figure sono già in forza a Banca Centrale. Il Consiglio direttivo ha ritenuto di doverle inserire nella struttura per rafforzarla. Per le loro funzioni dirigenziali è stata avanzata la richiesta di residenza. Il tutto in linea con le norme vigenti. Compreso il discorso del compenso, che è stato deliberato prima del quesito del referendum”.

Mimma Zavoli, Civico 10: “Chi si occupa della gestione politica dell’ISS non è in grado di sintonizzarsi con la parte più indifesa della popolazione. Rischia di mandare in malora un’organizzazione come l’ISS. E’ la guida a non essere adeguata. Le cose rischiano di sfuggire di mano. Il ‘segretario del fare’ si sta dimostrando una sciagura. In occasione del referendum sulla libera professione abbiamo tutti visto chi era il regista della campagna contraria. I membri del Comitato esecutivo quando servono sono comparse di scena che fanno da cornice a Mussoni, quando non servono sono i responsabili di ciò che non va. Mussoni si deve prendere le responsabilità di quanto ricade su di lui. Se fossero state accolte le dimissioni dei vertici dell’Iss quelle di Mussoni sarebbero state ineluttabili. Il governo ha preferito inghiottire il boccone amaro. Il governo del Paese si offre a un segretario che dovrebbe fare i conti con la sua inadeguatezza politica. In altre occasioni abbiamo chiesto le dimissioni di Mussoni. Questa non fa eccezione”.

Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi: “Avrei voluto non intervenire, ma dopo l’intervento di Zeppa e la replica del segretario Capicchioni devo farlo. Mi spiace non vedere il segretario in Aula. Il segretario, in merito alla Commissione esteri, ha dichiarato che la Commissione doveva prendere atto della delibera del Congresso di Stato per la concessione delle residenze. Come membro della Commissione non condivido questa affermazione. La Commissione ha una facoltà di concessione delle residenze. Non c’è obbligo di presa d’atto delle delibere del Congresso di Stato. Banca Centrale non è una società di diritto privato. Ancora non è chiara la missione della Banca Centrale. Non si capiva la necessità del loro inserimento nella struttura. C’è un disavanzo notevole sul quale dovremo riflettere. Il referendum impone limiti ai compensi. Non sappiamo cosa sarà della Centrale rischi, che alcune funzionalità, come la condivisione dei dati fra soggetti intermediari, non ha ancora in funzione. Manca inoltre un confronto politico in Consiglio in seguito alla Commissione finanze in cui abbiamo avuto un rapporto dalle figure apicali di Bcsm. La Commissione ha agito nell’ambito dei poteri che la legge prescrive. Rispetto all’ISS, ricordo che non abbiamo sottoscritto o condiviso l’Odg presentato nella Commissione Sanità sulle dimissioni del Comitato esecutivo”.

Marco Podeschi, Upr: “Berti ha fatto valutazioni su Banca Centrale e Capicchioni. Venerdì in Commissione sono rimasto basito. Le pratiche di residenza passano sempre, di solito c’è un pre-meeting in maggioranza per questo. Non è banale che ci siano giudizi severi su Banca Centrale dalla maggioranza. La raccolta bancaria è sotto i 7 miliardi di euro. Ci siamo astenuti sulla nomina del presidente di Bcsm, nonostante i balletti. Ci siamo sentiti a disagio nel sentirlo nell’Aula intervenire in lingua inglese con il traduttore, e non in italiano. Quando il disagio arriva in modo prepotente dalla maggioranza o da alcuni membri del Congresso di Stato, inizio a non capirci più niente. Forse c’è un problema politico serio. Il problema non è la residenza concessa o non concessa. Oppure quella lasciata a un ex funzionario di Bcsm. Il problema è politico. E’ inutile fare guerre nella maggioranza. Poi fate appello alla responsabilità, ma così è difficile rispondere a questi appelli. C’è stato un Odg approvato dal Consiglio nel febbraio 2014 che fissava 11 punti sul riordino del sistema finanziario. Quell’odg è rimasto carta straccia”.

Augusto Michelotti, Sinistra Unita: “Intervengo come membro della 4° commissione e come cittadino. Mi sento offeso da quello che è successo. Mi sento anche frustrato. Mi sento in pericolo. Succedono cose che non funzionano. Si fa in modo che quello che emerge dagli organismi istituzionali venga gestito secondo i propri comodi. Significa che c’è qualcosa che non va nello Stato. Qualcuno approfitta della sua carica per fare cose che vanno contro quanto concordato. Parlo dell’ISS. Non riusciamo a sostituire un dirigente che ha già dato le dimissioni. Non mi fido più, mi piacerebbe che queste persone venissero allontanate. L’Odg scaturito dalla commissione invita il Congresso a prendere atto della volontà dell’esecutivo ISS di rimettere il proprio mandato e provvedere alla sua sostituzione. In termini politici 6 mesi sono lunghi. Nella Commissione era stato chiesto di mettere nell’Odg anche la richiesta delle dimissioni del segretario di Stato. E’ stato deciso di mantenerlo in questa dimensione. Ma il resto lo dovete garantire. Non esiste che il Congresso di Stato decide i tempi su come fare determinate cose, mentre la commissione dice il contrario. Cosa ci vado a fare in commissione se le decisioni prese sono contrarie a quanto stabilito? E’ un’operazione becera e pericolosa. Il direttore generale dell’ISS è assolutamente inadeguato a svolgere la sua funzione. I consiglieri della commissione hanno votato per cambiare queste persone. Non è stata rispettata la loro volontà. Mi piacerebbe vedere le lettere di dimissioni con le firme dei diretti interessati”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Mi soffermerò su Banca Centrale e sul sistema finanziario. Mi sembra che siano emerse domande alle quali voglio dare risposta. Si dice che dopo 6 mesi è terminata la fiducia verso i vertici di Banca Centrale? La risposta è ‘no’. Ci deve essere un’azione coordinata con Bcsm. Vorrei sapere cosa vogliono fare sulle strategie di rilancio del settore bancario e finanziario. Ci deve dire quale è il programma. Se poi servono 4 o 5 assunzioni deve essere indicato nel programma. Le autonomie di Bcsm sono indicate, nella vigilanza sono assolute. Cosa vogliamo fare del nostro sistema bancario e finanziario? Confermiamo le linee dell’internazionalizzazione. Banca Centrale è in grado di portarle avanti o mette in discussione la Centrale rischi? Diamo piena fiducia ai vertici, vogliamo conoscere i programmi e i punti di sviluppo. Non voglio delegare lo sviluppo del sistema in carta bianca. Si chieda a Banca Centrale di portare un piano strategico in linea con gli impegni del 2014 che ha indicato Podeschi”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Non si prenda come elemento di polemica questo fatto quando è chiaro a tutti che per funzionare Banca Centrale ha bisogno di professionalità che nel vecchio modello potevano non servire. Mi fanno piacere le affermazioni di fiducia di Mazza. E’ giusto, qui si devono definire le linee politiche. Bcsm ha però l’indipendenza sull’organizzazione interna. Non mi risulta che ogni volta che è coinvolto un organo che ha a che fare con lo Stato si vada a ingerire su chi è assunto. Ora ci sono scogli più grandi di quelli superati nel 2009 e 2010, quando c’era più ciccia per recuperare le risorse. La soluzione non può essere quella della vendita all’estero dei nostri istituti, sono d’accordo con Mazza. L’ammontare dei crediti non performanti può voler dire interventi del sistema pubblico? Interventi esterni? Confrontiamoci su questo. Parliamo di cifre paragonabili al PIL. Non potranno essere risolte con piccoli aggiustamenti. Invece di parlare di questo si parla di residenze. C’è qualcosa che non mi torna. Perché si è detto che non va toccata la convenzione valutaria? Se ci sono elementi migliorativi non capisco perché non debbano essere tenuti in considerazione. Non si deve spostare la battaglia politica su questi organi, mettendoli in discussione. In ballo non ci sono due residenze, c’è di più. L’obiettivo deve essere risolvere i problemi, garantire che il sistema tenga e dargli un futuro”.

Nicola Selva, Upr: “Ci sono mal di pancia, ci sono preoccupazioni in maggioranza rispetto ai cambiamenti fatti rispetto a Banca Centrale. Se si vuole rimettere sul piatto il tema di Bcsm, deve tornare in quest’Aula, dove si prendono le decisioni importanti per il Paese. Si sta esautorando dei suoi poteri, invece, il Consiglio Grande e Generale. Mi allaccio a quanto accaduto nella Sanità. Apprezzo quanto ha cercato di fare il segretario in Commissione e in Consiglio. Ha detto che bisognava cambiare e fare un passo avanti. Cosa vogliamo fare ora? Non vedo cambiamenti di sorta. Non avviene nulla. Ma allora cosa facciamo noi qua? Delle decisioni vanno prese. L’ordine del giorno della Commissione, nel quale c’erano i principali partiti di maggioranza, nel quale si chiedeva di accogliere le dimissioni dei vertici dell’ISS e ripristinare la situazione in tempi celeri, deve essere recepito. Invece il congresso di Stato prende altre strade, prende tempo. Esorto tutti consiglieri della Commissione Sanità a non presentarsi più in Commissione. Faccio un appello: eliminiamo a questo punto le Commissioni”.

Roberto Ciavatta, Rete: “La politica che esautora se stessa, deleghiamo sempre più ai tecnici di mettere in discussione decisioni prese da organismi istituzionali. Mi viene da chiedere se ha senso parlare oggi di governo politico. Forse è meglio fare un governo tecnico. Dico questo sulla vicenda Iss, c’è infatti la deliberazione di una Commissione che viene disdetta dal congresso di Stato, poi succede anche con Banca centrale, in quanto ‘autonoma’. Non si può segretario parlare di autonomia di Bcsm, se quell’autonomia è rivolta unicamente alla politica. L’attuale dirigenza di Bcsm non è autonoma invece, ci sono rappresentanti del sistema bancario sammarinese dentro il suo Cda e nella sua stessa segreteria. Non è lei il segretario alle finanze, e lo sa bene, non è lei che decide le politiche fiscali e finanziarie del Paese ed è preoccupante.  Si è poi parlato di un concorso internazionale per la nomina dei vertici di Bcsm, che però è stato falsato, non ricordate mai che il vincitore non era nella rosa dei tre finalisti, né che non possiede i requisiti richiesti del bando. Non ci potete parlare di indipendenza di Bcsm, se vige unicamente sulle rappresentanze politiche. Non capisco poi necessità di dare consulenza a istituti internazionali che ci costeranno 600-700 mila euro per dirci cosa non va dentro Banca centrale. Lei segretario che ha parlato in modo indebito di segretezza del sistema, le pare siano da aggirare le norme per le retribuzioni di Bcsm? Lei segretario deve dire la verità, non può dire che le nomine dei due nuovi dipendenti sono state fatte prima del referendum, visto che vi era già un tetto di 150 mila euro. Lei ha permesso che questi dirigenti del Cda aggirassero la norma dello Stato sugli stipendi pubblici per le retribuzioni dei dipendenti della Fondazione. Come fa sapere poi Giovagnoli che i due nuovi nominati devono far parte della vigilanza? Non è stato detto da nessuno. Il referendum sui 100 mila euro risale al 15 maggio, la lettera con cui viene comunicata la loro assunzione è dell’8 giugno e la decorrenza dell’assunzione è dal 20 giugno. Lei segretario deve chiedere rispetto delle deliberazione della cittadinanza. Questione dei crediti non performanti: è importante sapere qual è l’esposizione delle banche, quale sia l’incidenza fuori o dentro San Marino”.

Marco Gatti, Pdcs: “Sull’Iss, la Commissione consiliare che ha trattato la materia sulle problematiche interne, sorte tra dirigenza e una serie di soggetti anche istituzionali, è giunta a una conclusione e per alcuni questa non è stata rispettata nell’ambito del congresso di Stato. Ma in quell’Odg approvato dalla Commissione si dicevano due cose. La prima era un invito ad accettare le dimissioni, non tanto per questioni politiche ma per il rapporto complesso instaurato tra dirigenza e il resto della struttura, e si chiedeva poi di farlo nel più breve tempo possibile. Rispetto chi ha asserito che l’Odg non è stato rispettato, sostengo che sarebbe stato così se l’invito ad accettare le dimissioni non fosse stato colto. E’ ingiusto e non corrisponde alla verità dei fatti dire che non è stato rispettato l’Odg. Altro aspetto è invece quello relativo a ‘il più breve tempo possibile’. Se ne può discutere. Per qualcuno può essere il giorno dopo, per qualcun altro qualche un mese in più, si lascia la discrezionalità di fare la valutazione di possibilità che doveva garantire continuità gestionale e una migliore soluzione possibile per una sostituzione. Non ci possiamo permettere di avere l’Iss senza un vertice. Così come, nel momento in cui è arrivata una sfiducia nei confronti dell’attuale dirigenza, non si può pensare che queste figure possano lavorare con serenità e incisività per lungo tempo. Visto il peridoto attuale, credo che il congresso possa iniziare ad esaminare in concreto le professionalità possibili per le sostituzioni solo dal mese di settembre. Il più breve tempo possibile per la sostituzione poteva quindi essere ottobre, stiamo discutendo così di due mesi di distanza, da ottobre e dicembre. Stiamo parlando comunque di tempi brevi. L’esigenza piuttosto è quella di confermare scelte politiche fatte da sempre: ovvero che vogliamo una sanità di alto livello, con professionisti capaci e universale e gratuita per tutti. Per fare questo serve una classe tecnica e dirigente dell’Iss che possa costruire traiettorie ad hoc, perché in tutto il mondo un ospedale per 30 mila persone non esiste e perché esista dobbiamo fare scelte uniche e non ripetibili altrove. Capisco tutto, le preoccupazioni, le polemiche, però adesso è interesse dell’istituto stemperare la bagarre politica, cerchiamo di lavorare insieme per trovare figure capaci che possano portare avanti gli indirizzi politici per noi fondamentali”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “Qui non si tratta della problematica di Bcsm, ma del sistema finanziario. Si parla di autonomia di un organismo assolutamente necessaria in un momento così delicato. Affrontare la problematiche che stanno in piedi richiede una modifica degli assetti sostanziali del potere intorno al sistema finanziario. Ragionare su questo significa avere il coraggio di mettersi in gioco e capire come gli interessi generati del Paese devono essere messi al primo posto delle singole organizzazioni politiche ma anche dei gruppi di potere. Si dice che la strada intrapresa su Bcsm è fuorviante, si mettono in discussioni scelte recenti, ampiamente condivise, sulla nuova dirigenza. Dopo qualche mese si cerca di inserire nel dibattito politico i germi dell’instabilità per screditare il lavoro di queste figure. Non va bene, siamo un Paese poco serio se ci rimangiamo le decisioni solo dopo pochi mesi, quando si fa una scelta se ne assume le responsabilità fino in fondo. Si ha necessità di dare piena funzionalità, autonomia e fiducia ai vertici di Banca centrale, è l’unico modo per far uscire il nostro sistema finanziario dalle difficoltà enormi in cui si sta trovando. Mi sembra di rivivere la situazione del 2006, quando solo alcuni sostenevano la necessità di sottoscrivere l’accordo sulle doppie imposizioni con l’Italia e definire gli step per iniziare subito con la trasparenza. I gruppi di potere supportati dai partiti hanno deciso di non farlo, le conseguenze le conosciamo tutti. Non facciamo di nuovo questo errore. Abbiamo un sistema finanziario fuori fase: il famoso problema degli Npl, 1 miliardo e 900 milioni di euro sono un bel problema che non può essere affrontato dallo Stato. Queste cose non le fa un dirigente pagato 50 mila euro, non lo fa una classe politica incapace di avere questo tipo di visione. L’unica speranza che abbiamo è riposta nella scelta fatta poco tempo fa che ha determinato una nuova linea di conduzione in Bcsm. Il segretario Capicchioni sta conducendo questa fase dando fiducia a quei vertici che abbiano nominato a larga maggioranza qui dentro, una dirigenza finalmente staccata da tutti i poteri politici ed economici. In questa situazione noi richiamiamo al senso di responsabilità. Di fatto siamo di fronte ad una catastrofe e i popoli di fronte alle catastrofi si uniscono e danno forza a chi è stato dato il compito di condurre le battaglie. Non usiamo il fuoco amico”.

Francesca Michelotti, Su: “Non posso non esimersi dal richiamo alla responsabilità è l’unica cosa che da senso al nostro essere dentro il Consiglio. Tuttavia Segretario, bisogna ammettere che di pasticci ne avete combinati tanti. Questo governo è esausto sembra un morto che cammina. In condizioni normali la crisi sarebbe esplosa mesi fa. Dall’opposizione osserviamo sgomenti alle continue diatribe, sconfessioni pubbliche, alle innaturali alleanze …questo è un accanimento terapeutico, oppure si prendono sul serio le decisioni per affrontare la situazione catastrofica di cui parlava Morganti. Abbiamo 4 punti salienti intorno al quale possiamo saggiare la responsabilità: la questione dei crediti non performing, è evidente che questo aspetto è difficilissimo da affrontare e presuppone almeno un cambiamento di sistema. Secondo la mia parte politica dobbiamo abbattere un’egemonia politica non naturale nel sistema finanziario, per restituire al sistema bancario una sua autonomia e alle forze politiche la capacità di gestire un passaggio così difficile. Il secondo punto è che bisogna riconoscere l’autonomia di Bcsm. Valentini si è espresso in modo diverso, rivendica il ruolo del congresso sulle scelte della dirigenza appena nominata e qui iniziano i primi pasticci. C’è poi altra un teoria nel Paese, ovvero che questa dirigenza di Bcsm non sia legittima, ma faccia riferimento a un potere forte. Ho fatto le mie indagini e ritengo che questa ipotesi complottistica sia quanto meno temeraria. Su Bcsm quindi o il governo si mette d’accordo o si dimette. State dando segnali fortissimi, l’intervento della rappresentante di Ns è stato chiaro. Altro punto è la crisi finanziaria pubblica. Una parte del governo si sente già in campagna elettorale e per questo non abbiamo la riforma che ci serve. Sull’Iss pensavamo la questione fosse risolta, invece Mussoni mantiene il controllo sula sanità, ignorando la protesta della Consulta e la presa di posizione a larga maggioranza della Commissione consiliare sulle dimissioni della leadership dell’Iss. Ha fatto benissimo C10. Questa è una specie di colpo di Stato”.

Federico Pedini Amati, Lbsm: “Su Cassa di Risparmio, che ci sia una egemonia della Dc è un fatto, ma che la Cassa oggi sia di proprietà della cittadinanza è un altro fatto, perché la cittadinanza ha aiutato con 200 milioni di euro di soldi pubblici. L’Ecc.ma Camera allora deve avere- come si è detto- una proprietà maggiore . E lo confermo. Ma acnhe su Cassa si gioca la partita dei poteri forti della politica. Sui crediti ‘non performing’, Npl, o soldi prestati che non sono mai tornati: in Europa ne parlano, a San Marino no. Solo dopo una nostra serata pubblica, il segretario Capicchioni ha rilasciato alcune dichiarazioni. Vedrete che ne riparleremo qua dentro in seduta segreta. Ma io dico di no, parliamone alla cittadinanza. Come risolvere il problema? Le banche hanno dei soci e interverranno a metterci mano. O dobbiamo continuare a chiedere i soldi anche per il miliardo e 900 milioni di euro che diceva il segretario Morganti? Lo Stato non regge a questa botta. Qualcuno ha detto ‘ci pensa Bcsm’. Ma la soluzione la deve trovare solo Grais? Non ce la può fare. Poi a volte Bcsm è dello Stato, diamo indirizzi in quest’Aula ma non passano. Morganti ha detto una cosa gravissima, ovvero che il problema degli Npl lo risolve solo Bcsm perchè la politica è inadatta. Il problema è che non state dando risposte a nessuno dei problemi del Paese”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Michelotti ha richiamato nel suo intervento un articolo uscito su un periodico locale sulla Camera penale dove un tirocinante ha parlato di poteri forti nei confronti della magistratura. Sono uno dei fondatori della Camera penale e nessun avvocato si permetterebbe di parlare del Tribunale come potere forte. E’ uno dei poteri dello Stato, punto. La Camera penale è nata a fini culturali e di approfondimento della professione ed esiste in tutta Europa. Il fine non è di scontrarsi con il tribunale. Il fine è quello di stimolare la politica e non il tribunale per riformare il processo penale”.

Franco Santi, C10: “Su Bcsm ricordo a tutti le prese di posizioni storiche del nostro movimento che chiedeva con determinazione l’intervento della politica e del governo per governare il sistema bancario sammarinese, la mancanza della politica sta determinando un innalzamento delle questioni extra parlamentari, definite poteri forti, che non fanno il bene del paese. E’ stato chiarificatore l’intervento del capogruppo Mazza che ha evidenziato qual è l’oggetto del contendere, l’interpretazione della parola ‘autonomia’ da parte di Bcsm rispetto a tutta una serie di emergenze che vanno affrontate con celerità e chiarezza di intenti. Se siete in grado di trovare una sintesi, bene. Altrimenti andate a casa, ci penserà il governo che verrà. Molto meglio che una situazione di empasse. Sulla vicenda Iss: ribadisco la gravità di una posizione presa dall’esecutivo per ‘dare continuità all’operatività dell’Iss. Credo che questa debba essere garantita con la più celere sostituzione del comitato esecutivo visto che il problema è proprio quello. Per Banca centrale, ribadisco la preoccupazione di fronte a queste continue diatribe e giochi di contrappesi politici che vedo in Aula e sui giornali e che rispetto cui non so chi possa trarne beneficio, se non chi è tra quelli che qua dentro si dice di voler combattere”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Riferisco all’Aula l’esito dei lavori dell’Assemblea parlamentare d’Europa, riunita dal 20 al 24 giugno scorso. La delegazione sammarinese era composta dalla sottoscritta come capodelegazione, da Giovanni Cecchetti, Gerardo Giovagnoli e Augusto Michelotti. In apertura dei lavori si è registrata una calorosa accoglienza per il membro della delegazione ucraina, eletta parlamentare durante la prigionia ad opera della Russia. Era la sua prima presenza a Strasburgo dopo la sua liberazione. Era la condizione per il rientro della delegazione Russa, che si avrà a Gennaio con ratifica la credenziali russe. Il Consiglio d’Europa ha riconosciuta illegittima l’annessione della Crimea con la Russia, ma i rapporti con lo Stato sono ritenuti prioritari nell’agenda dei lavori. Il dibattito si è voluto per affrontare la grave crisi che persiste tra Russia e Ucraina. Poi si è affrontata la questione dei rifugiati in Grecia. L’accoglienza è soprattutto in capo alla Turchia, con 3 mln di profughi, ma anche della Grecia che purtroppo offre un servizio di accoglienza lacunoso. Si è chiesto di migliorarne le condizioni e all’Ue di fornire strumenti finanziari adeguati a supporto della Grecia e di adottare politiche per una più equa distribuzioni delle responsabilità per i migranti in Europa . Il primo ministro greco Tsipras è intervenuto in plenaria per spiegare la crisi che sta affrontato la Grecia e auspicare una riforma dell’Ue per affrontare la crisi economica, quella legata alla sicurezza internazionale e alla questione rifugiati. L’intervento del primo ministro greco ha affrontato a 360 gradi la situazione del suo paese ma anche dell’Europa che ha rinunciato ai principi di solidarietà. Ha chiaramente detto che l’Ue ha delegato le soluzioni dei problemi greci ad organismi esterni alla Grecia, riferendosi chiarimento alla Troika”.


Manuel Ciavatta, Pdcs: “
Rispetto alla tutela dei diritti dei bambini, come forza politica, vorremmo porre la questione della maternità surrogata, strumento di commercio a tutti gli effetti. E’ un grosso problema. Presentiamo un ordine del giorno perché vorremmo che anche il nostro Paese a livello di Consiglio d’Europa e organismi internazionali fosse attivo. Leggo l’Odg. ‘Il Consiglio Grande e Generale dà mandato ai propri referenti in Consiglio d’Europa per esprimere la posizione di San Marino in merito alla maternità surrogata e sostenere azioni politiche su tali pratiche. Chiede di attivarsi per un progetto di legge per vietare la maternità surrogata a San Marino’. Invitiamo le forze politiche a sottoscrivere e votare l’ordine del giorno”.

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