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Crac Dentix, il Governo: “Servono nuove norme a tutela pazienti”. Ed è allarme per i lavoratori

Il caso del crac Dentix (con 60 cliniche private sparse in Italia) è arrivata sul tavolo del governo: per la sottosegretaria Sandra Zampa serve una rivisitazione della normativa vigente

Pubblicato:18-06-2020 14:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:31

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BOLOGNA – La crisi di Dentix è arrivata sul tavolo del Governo e il tracollo di questa catena di quasi 60 cliniche private (con migliaia di pazienti senza le cure in molti casi già pagate, e 400 lavoratori nel limbo) accelera la riforma per questo genere di attività. “Alla luce delle rilevate criticità risulta indubbiamente auspicabile un intervento normativo per completare ed aggiornare il percorso avviato con la legge 124 del 2017″, la legge annuale per il mercato e la concorrenza. E c’è “piena disponibilità del ministero della Salute, ferme le competenze regionali, a supportare ogni iniziativa normativa” per “rafforzare le misure di tutela degli utenti dei servizi di cura odontoiatrici“. Lo ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, rispondendo a Rossana Boldi (Lega) che aveva posto il problema della “tutela dei professionisti sanitari e dei pazienti danneggiati dalla chiusura dei centri Dentix”.

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ZAMPA: “SERVONO INTERVENTI PER AUMENTARE SICUREZZA CURE”

E’ un tipo di attività inquadrato appunto nella legge sulla concorrenza e la norma prevede misure “di tutela dei pazienti”, soprattutto sull’obbligo per ogni struttura che eroga cure dentali ad avere un direttore sanitario iscritto all’albo dei medici odontoiatri. Tuttavia, ha aggiunto Zampa, il ministero della salute “ha più volte evidenziato l’esigenza di prestare attenzione alla crescente complessità dell’organizzazione delle attività odontoiatriche“, e su diverse questioni: percorsi di cura, figure professionali diverse dagli odontoiatri, molteplicità dei luoghi in cui si svolgono le cure, complessità dei sistemi di registrazione e conservazione dei dati clinici del paziente. Ebbene, per Zampa la “nuova situazione rende necessaria una particolare attenzione nonché l’adozione di iniziative mirate in relazione alla sicurezza delle cure, a partire da qualità ed appropriatezza degli interventi”.


Allo stesso modo, la sottosegretaria ha evidenziato l’opportunità di “iniziative mirate” per “identificare le responsabilità nella programmazione e nella realizzazione delle cure, in particolare di quelle più complesse ed articolate”, mentre a “tutela del paziente” bisogna “garantire la continuità della figura professionale responsabile della presa in carico”. E dunque, “alla luce delle rilevate criticità risulta indubbiamente auspicabile un intervento normativo per completare ed aggiornare il percorso avviato con la legge 124-2017”.

SERVE CARTELLA CLINICA OBBLIGATORIA

Ad esempio, fissando l’obbligo della “Cartella clinica odontoiatrica” (dando al paziente “la disponibilità continua dei propri dati sanitari odontoiatrici” mediante la tecnologia) e precisando le responsabilità del direttore sanitario odontoiatrico rispetto ai programmi di cura dei pazienti. Da “assicurare” anche “qualità e sicurezza delle cure erogate“. Vanno poi definiti “adeguati protocolli di sicurezza rispetto ai profili di maggior rischio”, compresi quelli per “garantire qualità e sicurezza delle cure negli ambienti multi-professionali”, ha elencato Zampa in commissione.

La deputata Boldi, nel riconoscere “la validità delle considerazioni” della sottosegretaria, ha osservato “che sarebbe opportuno modificare profondamente l’approccio che ha reso le prestazioni odontoiatriche una vera e propria merce. Ricorda, infatti, che, a differenza di quanto previsto in relazione a quasi tutte le altre professioni sanitarie, nelle catene di studi dentistici una quota maggioritaria del capitale può essere detenuta da soggetti che non hanno i titoli per lo svolgimento della professione di odontoiatra. Mancando, pertanto, la garanzia di un controllo sulla qualità delle prestazioni fornite, risulta falsato il rapporto di fiducia tra medico e paziente”. Ben venga dunque “una netta rivisitazione della normativa vigente“.

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EMILIA-R. CHIAMA MINISTRI: TAVOLO PER SALVARE 400 ADDETTI

Occorre “attivare ogni iniziativa necessaria e un tavolo ministeriale per consentire la continuità lavorativa del gruppo Dentix”. Lo chiede l’assessore regionale allo Sviluppo economico dell’Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, in una lettera indirizzata ai ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico) e Nunzia Catalfo (Lavoro) che raccoglie giorni e giorni di allarmi sulla situazione del gruppo di cliniche che conta 60 studi dentistici in tutta Italia e circa 400 lavoratori (ha anche dieci sedi in Emilia-Romagna): in apprensione ci sono i sindacati per la cassa integrazione agli sgoccioli, e le associazioni dei consumatori per le “migliaia” di clienti con prestazioni già pagate ma rimasti senza cure. Tutto perchè Dentix è improvvisamente precipitata nel baratro del fallimento lasciando i suoi studi chiusi, il personale senza lavoro e i pazienti senza gli interventi spesso già pagati con versamenti alle finanziarie.

“Come assessore allo Sviluppo economico della Regione- scrive Colla- segnalo l’allarme lanciato dalle confederazioni nazionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil riguardo l’incertezza sulla continuità lavorativa al termine della Cassa Integrazione in deroga che scade il prossimo 21 giugno”.

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