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A Reggio Calabria la terapia Car-T illustrata dall’Ail – Associazione italiana contro le leucemie

Le Car-T ingegnerizzano i linfociti T per aiutarli a combattere i tumori e rappresentano la grande speranza nel trattamento delle malattie oncologiche e onco-ematologiche

Pubblicato:18-05-2022 19:18
Ultimo aggiornamento:18-05-2022 20:22
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REGGIO CALABRIA – Ha fatto tappa anche a Reggio Calabria la campagna itinerante Cart-T, destinazione futuro, promossa dall’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma (Ail), per promuovere e far conoscere i nuovi percorsi medici e scientifici nella lotta ai tumori.
E proprio grazie alle professionalità del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria l’Ail ha ritenuto di organizzare un momento di approfondimento sul trattamento medico con le Car-T che ingegnerizzano i linfociti T per aiutarli a combattere i tumori e che rappresentano la grande speranza nel trattamento delle malattie oncologiche e onco-ematologiche.

A Reggio Calabria ne hanno discusso Giusy Sembianza, presidente Ail Reggio Calabria, Massimo Martino, direttore Centro unico regionale Trapianti cellule staminali e terapie cellulari del Gom di Reggio Calabria, Giulia Pucci, responsabile Unità operativa semplice dipartimentale e Banca del sangue cordonale del Gom di Reggio Calabria, Filippo Canale, dirigente medico Uoc Centro trapianti Midollo Osseo del Gom di Reggio Calabria e il presidente nazionale di Ail, Giuseppe Toro.

Il centro di Reggio Calabria è ritenuto tra quelli di alto profilo e competenza sul territorio e autorizzato alla somministrazione delle Car-T per il trattamento delle malattie oncologiche e onco-ematologiche. Quattro quelle già approvate a livello europeo, altrettante in dirittura di arrivo, con tassi di remissione completa fino all’82% per la Leucemia linfoblastica acuta, il tumore più frequente in età pediatrica, tra il 40 e oltre il 50% per due Linfomi non-Hodgkin molto aggressivi: Linfoma diffuso a grandi cellule B e Linfoma primitivo del mediastino, una risposta completa nel 67% dei pazienti con Linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario e un importante miglioramento della sopravvivenza (2 anni per il 51% dei pazienti) nel Mieloma. Attualmente queste terapie vengono studiate anche per l’impiego contro altre malattie ematologiche e i tumori solidi.

“Il laboratorio calabrese – è stato detto oggi nel corso dell’incontro – è il punto di osservazione ottimale per l’informazione e il trattamento di questa terapia, grazie ad una equipe medica di primissimo livello, e per il costante e qualificato supporto che Ail riesce ad offrire al paziente e alla famiglia, non solo in ambito ospedaliero”.

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