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Conte come Piero Ciampi, canta a Draghi: “Te lo faccio vedere chi sono io”

L'editoriale del direttore Nico Perrone

Pubblicato:18-05-2022 19:05
Ultimo aggiornamento:18-05-2022 20:12

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ROMA – “Tanto tutti sanno che non succede niente, che si arriva a fine legislatura. Quindi anche noi ci divertiamo un po’ con Conte che ogni giorno alza il tiro e minaccia qualche sfracello, che non arriverà e a cui nessuno crede“. L’esponente del M5S che parla ha un ruolo di rilievo all’interno della compagine governativa e spiega così la nuova presa di posizione critica del presidente del M5S dopo la bocciatura del suo candidato alla presidenza della commissione Esteri del Senato. Andata a Stefania Craxi coi voti del centrodestra e forse dei ‘renziani’; oppure, peggio ancora, di tre ‘dimaiani’, come rilancia Rosato di Italia Viva.

Al giornalista viene in mente la bellissima canzone di Piero Ciampi, ‘Te lo faccio vedere chi sono io’, che potete ascoltare qui, ne vale la pena. Vero che nella canzone c’è il solito millantatore italiano che promette mari e monti alla donna di turno… e poi le chiede i soldi del taxi. Conte sembra stare su quella scia, ogni giorno alza il tiro perché convinto che questo suo tira e molla alla fine si tradurrà in un valanga di consenso elettorale. Sarà, in pochissimi ci credono, anche all’interno del Movimento, ma per il momento hanno deciso di starsene acquattati per vedere che cosa accadrà. Tanto ci sono le amministrative a metà giugno e lì si vedrà se la strategia di Conte ha funzionato. Altrimenti per lui saranno guai, ci sarà la prova che il suo alto gradimento dei sondaggi nella realtà è basso.

E comunque, tornando all’ennesima bocciatura del suo candidato, Conte oggi ha riunito il Consiglio nazionale che alla fine ha tirato fuori questa nota: “L’attuale maggioranza di governo esiste solo sulla carta, non nella realtà del confronto quotidiano. Registriamo come ormai sia venuto meno anche il più elementare principio di leale collaborazione… Si è verificata una gravissima scorrettezza che ha innescato una evidente frattura tra le forze di maggioranza”, si legge. Uno si aspetta la crisi e invece Conte rilancia la palla a Draghi che, secondo lui, ora deve rimettere a posto i cocci. “Figuriamoci se il premier può perdere tempo così, quindi resterà il solito penultimatum”, scherzano alcuni parlamentari.


Domani Draghi riferirà alle Camere e una vecchia volpe della politica come Pierferdinando Casini, annusata l’aria, gli lancia un consiglio: “Draghi ha tenuto una postura perfetta sulla vicenda Ucraina, ma bisogna che si occupi un po’ di più dei rapporti fra i partiti. Penso che l’Italia in questo momento non abbia alternative a questo Governo e a questa legislatura. I partiti devono dare un supplemento di responsabilità, se seguiranno demagogie imperanti da campagna elettorali perderanno voti… penso che Letta abbia ragione quando dice che sembra che sia solo il Pd a sostenere Draghi. Da osservatore, la postura di Letta è ineccepibile, non so se un altro segretario del Pd sarebbe riuscito a tenere questa posizione sulla guerra. Sta tenendo una linea molto coerente ed è il più esposto ad aiutare Draghi”.

Il leader della Lega Matteo Salvini gongola per la bocciatura di Conte: “L’elezione di Stefania Craxi? Sono contento, è brava. La persona al posto giusto al momento giusto”, dice intercettato dai cronisti fuori dal Senato. “Il M5S prima propone uno, poi un altro, diciamo che in questo momento servono equilibrio, prudenza e buon senso – aggiunge Salvini -. Stefania la conosco ed è una garanzia. Craxi in Italia vuol dire equilibrio… Nuova maggioranza per la commissione Esteri? Non scherziamo. Mi sembra che il M5S si sia incasinato da solo con un presidente che fa la ‘Z’, l’altro che fa i libri contro gli americani… Io non devo dare una mano a Conte ma agli italiani”.

Più caustico il leader di Azione, Carlo Calenda: “Riassumendo: i 5S eleggono il filorusso Petrocelli; poi provano con il più filorusso Ferrara; poi si dividono tra candidato di Di Maio e di Conte e finiscono per far eleggere Stefania Craxi (per fortuna) e ora minacciano la crisi? Mandiamoli a spazzare il mare“.

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