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Peste suina, Costa: “Nessun rischio per l’uomo ma per eradicarla servirà tempo”

Il sottosegretario alla Dire: "Dobbiamo evitare che si trasmetta dall'animale selvatico al suino di allevamento"

Pubblicato:18-05-2022 16:23
Ultimo aggiornamento:18-05-2022 16:23

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ROMA – “È più appropriato parlare di emergenza economica? Non c’è dubbio, dobbiamo chiarire che non ci sono rischi per l’uomo. Questa è una malattia che non si trasmette da animale ad uomo, ma dobbiamo evitare che si trasmetta dall’animale selvatico al suino di allevamento. Questo è il grande obiettivo che dobbiamo raggiungere”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, interpellato sul tema della peste suina nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire.

“Sicuramente esiste un’emergenza economica- ha proseguito Costa- per questo dobbiamo mettere in atto tutte quelle attività per garantirne la tutela. Come governo abbiamo già stanziato 50 milioni di euro, che prevedono ristori per le attività che dovessero avere danni e finanziamenti per rafforzare le difese di bio-sicurezza dei nostri allevamenti”. Si tratta quindi di un tema “all’attenzione del ministero e stiamo attuando tutte le iniziative per cercare di contenere e arrivare ad eradicare la peste suina. Ovviamente è un percorso lungo- ha sottolineato il sottosegretario- dobbiamo dirlo con estrema chiarezza e onestà, ci vorrà del tempo. E dobbiamo anche far sì che la malattia faccia il suo decorso all’interno della zona rossa, ma nel nostro Paese abbiamo competenze in grado di affrontare questa situazione”.

Il sottosegretario sottolinea infine che “c’è un monitoraggio costante e continuo, anche con la segnalazione di carcasse da analizzare per verificarne l’eventuale positività. È un percorso che stiamo affrontando in un clima di grande collaborazione, tra ministero, Regione Lazio e Roma Capitale, tutti insieme per cercare di arginare la diffusione della peste suina“.

“NON È L’UNICA EMERGENZA, CI SONO ANCHE CINGHIALI

Ci sono in realtà due emergenze da affrontare: una è quella legata alla peste suina, per la quale dobbiamo mettere in atto tutta una serie di iniziative per contenerne la diffusione; l’altra è quella della troppa presenza di cinghiali sul nostro territorio, con un equilibrio ambientale da ricostruire, per cui c’è bisogno ovviamente dell’intervento dell’uomo”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, interpellato sul tema nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire.

Per quanto riguarda la peste suina, secondo Costa “abbiamo un intero comparto, quello suinicolo, che deve essere assolutamente protetto, nella consapevolezza che rappresenta un settore importante per il nostro Paese”. Da qui l’istituzione della ‘zona rossa’, firmata con una ordinanza da parte del commissario nella giornata di ieri, che prevede “tutta una serie di attività all’interno di questa zona- ha spiegato Costa- con la chiusura di varchi, il divieto di foraggiare animali selvatici, censimenti di tutti gli allevamenti all’interno della zona rossa e l’avvio alla macellazione”. Per quanto riguarda invece la seconda emergenza da affrontare, è quella della “troppa presenza di cinghiali sul nostro territorio- Da qui anche la nascita di una unità di crisi proprio per coordinare e gestire la situazione a Roma e nel Lazio, che verrà guidata dal Prefetto o da un suo delegato”. Tra i vari compiti c’è quello di “mettere in atto un piano che preveda la riduzione della presenza dei cinghiali. Ogni anno, infatti, sono ingenti i danni nel settore agricolo e ci sono danni anche per la pubblica incolumità, pensiamo ai tanti incidenti stradali”. Per Costa, insomma, c’è un “equilibrio da ristabilire e credo che non possiamo più contrapporre due ideologie, cioè da una parte chi vuole preservare l’ambiente attraverso la proibizione di ogni attività da parte dell’uomo e dall’altra chi non lo vuole. Credo invece ci sia bisogno di una giusta sintesi e di riportare questi animali a vivere nel loro habitat, che non sono certo i nostri parchi, i nostri centri storici o i nostri terreni agricoli, ma i nostri boschi”, ha concluso. 


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