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Il Tempio di Adriano prende anche il nome di Vibia Sabina, moglie dell’imperatore

La statua dell'imperatrice torna nella sua casa. Tagliavanti: "Recuperare ritardi sul mondo delle donne"

Pubblicato:18-05-2022 12:39
Ultimo aggiornamento:18-05-2022 12:39

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ROMA –  Il Tempio di Adriano, sede della Camera di Commercio di Roma nella centralissima piazza di Pietra, da oggi cambia nome: a quello dell’imperatore romano viene aggiunto quello di sua moglie, Vibia Sabina. Una decisione in onore dell’imperatrice nata a Roma nell’86 d.C., e nel rispetto della storia, e che dopo due millenni “torna a casa”.

Nel corso dell’evento “Diamo a Vibia quel che è di Vibia”, organizzato dalla Camera di Commercio di Roma insieme al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e all’Istituto Villa Adriana e Villa D’Este, la statua di Vibia Sabina è stata riportata nel Tempio di Adriano e qui resterà esposta per un mese.

“È un atto che ha 2.000 anni di ritardo ma ce l’abbiamo fatta: abbiamo riportato la statua di Vibia Sabina a casa sua– ha detto il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti- Lei era una donna molto importante nella società romana di allora. Non solo era la moglie dell’imperatore Adriano ma contribuì molto alla sua elezione”.


Un gesto molto più che simbolico: “Non si tratta solo di una ricucitura storica ma significa anche riconoscere il ruolo che questa imperatrice ha avuto nella Roma di allora- ha spiegato Tagliavanti- Il messaggio che tutto ciò ci trasmette oggi è che le donne hanno sempre avuto un ruolo fondamentale in tutte le epoche storiche. Una storiografia maschilista nel passato non l’ha riconosciuto ma questo oggi non è più possibile”.

Perché “abbiamo bisogno del mondo femminile al massimo delle proprie potenzialità- ha aggiunto Tagliavanti- Ciò che ci dice questa manifestazione è che dobbiamo recuperare tutti quei ritardi che abbiamo verso il mondo femminile: nel campo economico, dell’occupazione, delle leadership e di tutti quei settori di punta che servono a migliorare la società. Sotto questo aspetto in Italia siamo in ritardo rispetto a tanti altri Paesi. Presentando questa statua dobbiamo riflettere sui nostri ritardi e dobbiamo migliorare”.

La statua di Vibia Sabina venne trafugata con scavi clandestini nella zona di Tivoli, dove attualmente si trova ospite dei “Mouseia” di Villa Adriana, quindi negli Anni 70 fu immessa sul mercato illecito internazionale.

Il ritrovamento fu opera dei Carabinieri: “Il recupero della statua avvenne nel porto franco di Ginevra nel 1995- ha raccontato il comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Roberto Riccardi– Questa statua era finita nel museo delle Belle arti di Boston ed è tornata in Italia nel 2007 in seguito a un accordo. Noi individuammo questo reperto, che stava insieme ad altri 5mila. C’erano delle Polaroid che indicavano una serie di oggetti. Venne effettuata una minuziosa ricerca storica, pezzo per pezzo, e c’era questa statua integra, eccetto una parte del mantello lievemente lesionata. Un pezzo straordinario, tornato nel luogo dal quale era stato illecitamente e clandestinamente scavato: Tivoli. Attualmente si trova all’istituto Villa Adriana ma oggi, nel giorno in cui si restituisce a Vibia Sabina il nome di questo tempio, la mostriamo in quella che era la casa sua e dell’imperatore Adriano”.

Vibia Sabina rimase al fianco di Adriano per quasi 40 anni, accompagnandolo durante quasi tutto l’arco del regno, dal 117 al 136 d.C., seguendo l’imperatore anche nei viaggi ufficiali, ricevendo gli onori e i riconoscimenti dovuti alla sua posizione.

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