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ROMA – Il 57% dei siti web e portali delle regioni italiane ha riservato uno spazio alle informazioni sulla campagna vaccinale contro il Covid-19. Il 29% ha uno spazio dedicato ma con informazioni parziali e/o frammentate, mentre il 14% non ha dedicato alcuno spazio a questo tema. Tre regioni (Valle d’Aosta, Campania e Basilicata), in particolare, non hanno fornito ai cittadini adeguate informazioni sulla pandemia. È quanto emerge dall’indagine dal titolo ‘La comunicazione della vaccinazione anti Covid-19 sui siti web delle Regioni e Province Autonome italiane’, condotta da Agenas, Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Istituto di linguistica computazionale del Cnr. I dati, raccolti nei mesi di marzo e aprile, sono stati presentati oggi in occasione di una conferenza sul web.
Una “buona comunicazione” sul Covid, emerge ancora dal report, è rappresentata dal portale ‘Costruire Salute‘ della Regione Sicilia. Riguardo alle informazioni sulle categorie di cittadini aventi diritto alla vaccinazione, le riportano “l’81% dei siti web e portali regionali, il 14% riporta informazioni solo in maniera parziale, mentre il 5% non riporta informazioni a riguardo”. L’Emilia Romagna, in particolare, ha uno spazio dedicato a “informazioni di dettaglio relative alle categorie aventi diritto sia nel momento di analisi sia successivamente”. Sempre secondo l’indagine, inoltre, il “52% siti web e portali regionali non riporta informazioni in merito agli effetti collaterali correlati ai diversi tipi di vaccini: il 48% riporta informazioni sui rischi della vaccinazione, di cui solo il 29% in maniera esaustiva”. Su questo tema, infine, la migliore comunicazione è quella del Veneto, che dedica agli effetti collaterali un video in cui un medico spiega al cittadino le possibili reazioni avverse per ciascun vaccino.
“Dallo studio, svolto a gennaio 2021 sulla popolazione italiana in merito alla vaccinazione anti Covid-19, è emerso che i cittadini contrari o ancora incerti hanno prevalentemente un titolo di studio basso e vorrebbero ricevere maggiori informazioni soprattutto sugli effetti collaterali del vaccino. I sistemi sanitari regionali possono riflettere sulla loro capacità di risposta a tale bisogno di informazioni con le evidenze fornite da questa indagine”. A dirlo la professoressa Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in occasione della presentazione dell’indagine. “Quest’indagine sui siti web delle Regioni e delle Province Autonome- ha spiegato- vuole fornire suggerimenti per il miglioramento dei processi di comunicazione, partendo dall’esperienza di navigazione del cittadino”.
“L’indagine va incontro alla sempre maggiore richiesta di informazione sui siti web da parte del cittadino e fornisce uno strumento di studio e analisi a supporto delle Regioni e delle Province Autonome per la realizzazione di una comunicazione di qualità costantemente aggiornata“, ha dichiarato il direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan, durante la conferenza.
“L’obiettivo- ha proseguito- è offrire in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale un servizio adeguato rispetto alle informazioni sulla vaccinazione anti Covid-19. Proprio per questo, il progetto segnala una serie di azioni che i policy maker regionali potrebbero intraprendere, per rendere la comunicazione istituzionale efficace e uniforme, migliorando la consapevolezza del cittadino sui corretti percorsi di cura e tutela della propria salute”.
“Dalla precedente indagine svolta da Agenas, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sulla popolazione italiana, è emerso come la ricezione di informazioni chiare sul vaccino anti Covid-19 possa aumentare la propensione dei cittadini a vaccinarsi“, ha spiegato il presidente di Agenas Enrico Coscioni, in occasione della presentazione dell’indagine. “In questi giorni stiamo assistendo ad un calo dei decessi, dei contagi oltre che a un minor ricorso all’ospedalizzazione dei pazienti. Ciò- ha spiegato Coscioni- sta avvenendo soprattutto grazie alla campagna di vaccinazione in atto e dunque l’Agenzia è impegnata a dare tutto il supporto necessario alle Regioni e Province Autonome anche rispetto alla delicata fase di relazione tra i vari enti del Servizio sanitario nazionale e cittadini”.
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