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LE ESPERIENZE IN ITALIA

Sulla dose standard in oncologia i mondi professionali della sanità si stanno muovendo anche nel nostro Paese

Pubblicato:18-05-2020 14:02
Ultimo aggiornamento:01-06-2021 16:43

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Sulla dose standard in oncologia i mondi professionali della sanità si stanno muovendo anche nel nostro Paese. Esperienze sperimentali, piccoli studi HTA e analisi delle opportunità sono già avviate grazie alla SIFACT (Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia) che ha presentato una survey  proposta ai propri iscritti per rilevare il grado di conoscenza del tema e il grado d’interesse verso un’eventuale introduzione di prodotti dose banding nei normali meccanismi di pratica quotidiana di gestione del farmaco oncologico. Marco Chiumente (Coordinamento Scientifico Nazionale SIFACT) alla domanda “Quali sono le criticità che dal vostro punto di vista possono essere affrontate con il dosaggio via-dose standard?”, ha risposto: “Una delle cause più frequenti di rischio clinico e di errore in oncologia è la prescrizione estemporanea con preparazione eseguita sequenzialmente nello stesso giorno. Le bande di dosaggio standard permettono una programmazione delle terapie. Inoltre, si riduce il carico di lavoro dei laboratori galenici e si riesce a distribuire meglio l’impegno nel corso della giornata. L’informatizzazione può aiutare questa modalità di dosaggio con metodi automatici di calcolo e di arrotondamento di dose, eseguendo allo stesso tempo un controllo prescrittivo. Inoltre, si riducono i tempi di attesa dei pazienti e anche i costi sociali (indiretti) dei trattamenti. In Italia per il momento ci sono ancora pochi esempi in tal senso”.

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