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VIDEO | Genova, Rsu ex Ilva in piazza: “No crisi di mercato, azienda vuol fare cassa”

La protesta 'civile' dei lavoratori dell'ex Ilva porta in piazza una denuncia contro Arcelor Mittal: "Sfrutta emergenza Covid per fare cassa"

Pubblicato:18-05-2020 11:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:20

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https://vimeo.com/419873709

GENOVA – “Ci siamo comportati con determinazione e senso civico, a differenza dell’atteggiamento arrogante di ArcelorMittal. Questa è la prima iniziativa pubblica in Italia e, forse, in Europa dopo il covid-19 ma non si può sempre tacere di fronte a chi abusa di tutto”. Armando Palombo, rsu di ArcelorMittal Genova, imbraccia il megafono quando la “passeggiata civile” è arrivata sotto la Prefettura, per ringraziare i circa 500 lavoratori della compostezza mantenuta. D’altronde, i cortei sono ancora vietati.

“Iniziamo a farci vedere- spiega- conoscendo la legge, non possiamo che passeggiare, ma facciamo presente i nostri problemi: una multinazionale che si fa beffa delle istituzioni visto che sabato, chiamata dal prefetto, non si è presentata. Speriamo si presenti oggi pomeriggio alle 16. Se non si presenterà neppure oggi o non ritirerà le lettere di cassa integrazione, la mobilitazione continuerà”.










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Il motivo della protesta è la comunicazione dell’azienda di far scendere da 600 a 400 circa i lavoratori attualmente in servizio, prolungando e ampliando la cassa covid. “A parte il fatto che l’estensione della cassa integrazione non è ancora legge- precisa Palombo- noi finora avevamo lavoratori in cassa integrazione a 750 euro: un mese legato al coronavirus lo accettiamo e non abbiamo mai protestato. Ma se il coronavirus viene sfruttato per fare cassa, adducendo problemi di mercato che non esistono, lo rendiamo noto all’intera nazione”.

Secondo i lavoratori, infatti, le commesse ci sono. “Abbiamo carte che lo dimostrano- spiega Palombo- ed è per questo che ci rivolgiamo anche alla Procura, con un esposto. Ora l’azienda dimostri all’istituzioni che c’è crisi di mercato, a noi non hanno convinto”.

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https://vimeo.com/419873862

UNA ‘PASSEGGIATA CIVILE’ DALLA FABBRICA ALLA PREFETTURA

Gli striscioni ci sono, ma sono arrotolati. Le bandiere si intravvedono, giusto per testimonianza. D’altronde, non è un corteo, ancora vietato dalle norme anticovid, ma “una passeggiata civile”. La manifestazione dei lavoratori dello stabilimento ArcelorMittal di Genova, in sciopero da venerdì sera contro la decisione dell’azienda di ampliare la cassa integrazione covid, è arrivata sotto la Prefettura. Le mascherine ci sono, il distanziamento sociale un po’ meno. Una lunga passeggiata con circa 500 persone partite questa mattina alle 8.45 dalla fabbrica di Cornigliano. Cori e petardi immancabili, ma solo nelle gallerie che separano piazza della Nunziata da piazza Corvetto. E niente fumogeni. Solo una prima azione dimostrativa della rabbia dei lavoratori. Sotto la Prefettura un presidio. Si srotolano due striscioni rossi, vergati in nero: “I lavoratori non sono merce, non siamo schiavi di Mittal. Mittal basta”. Poi la manifestazione si scioglierà in attesa dell’incontro delle 16, nuovamente in Prefettura, tra sindacati e istituzioni che sperano di incontrare anche l’azienda, assente al primo tavolo di sabato scorso.

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