ROMA – “Un lavoratore a tempo pieno non puo’ prendere meno di 1000 euro al mese. Un lavoro onesto richiede una paga onesta. Per legge”. È la proposta del Partito democratico annunciata oggi da Maurizio Martina e Tommaso Nannicini in un articolo su La Stampa.
“Un salario minimo- proseguono Martina e Nannicini- fissato dalla commissione di cui facevano parte anche sindacati e organizzazioni datoriali.
Un salario minimo che valga per chi non e’ coperto dalla contrattazione nazionale, compresi i nuovi fattorini dell’economia digitale, a cui vogliamo aggiungere le tutele del lavoro subordinato come abbiamo fatto con le finte collaborazioni. Il salario minimo accompagnato da una legge sulla rappresentanza che faccia propri i criteri condivisivi delle parti sociali, anche linea con il ‘Patto per la fabbrica’”.
In tutto cio’ “vogliamo contrastare- concludono Martina e Nannicini- la concorrenza sleale sui salari che puo’ arrivare dai contratti pirata, dai lavoratori distaccati, dalle cooperative spurie, dai lavoretti sottopagati. Piu’ di 2 milioni di dipendenti ricevono salari sotto i minimi contrattuali stabiliti dalla contrattazione collettiva, senza contare le finte partite Iva. Un record in Europa, dove 22 paesi sul 28 hanno un salario minimo stabilito per legge”.