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Calcio. A Roma comincia la festa Juve: buona la prima Coppa

All'Olimpico 2-0 alla Lazio, aspettando scudetto e Real

Pubblicato:18-05-2017 10:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:14

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ROMA – Amore e coraggio, quello scritto nero su bianco sotto la Curva Nord, sono durati 11 minuti. Il tempo di un palo di Keita Baldé, 22 anni, talento ribelle made in Senegal e poi quei due secondi per dimenticarsi di Dani Alves, pure ex Barcellona, non solo ‘cantera’ ma tanta Champions. La Lazio è finita qui, ma non l’amore dei suoi tifosi. Perché forse lo sapevano già, era scritto, pure l’aquila Olimpia se lo sentiva che non ci sarebbe stata partita.

Troppe le sconfitte con la Juve negli ultimi dieci anni, anche solo per sognare. Ma a Roma questa notte di quasi estate è comunque sorprendente: al triplice fischio, mentre la curva sud bianco-nera si accende, cominciano i cori per gli undici della Lazio, chiamati da bandiere e sciarpe celesti. “Splendida cornice allo Stadio Olimpico” aveva twittato il sindaco di Roma, Virginia Raggi, poco prima del raddoppio firmato Bonucci. Difficile darle torto. Tutto esaurito, da un lato l’aquila stilizzata in un mare celeste e blu; dall’altra il tricolore, con sotto lo striscione dei Drughi e sopra gli altri mille: arrivati da Napoli, dalla Puglia, dalla Calabria ma anche dalla Toscana e dal Nord Italia.

A trasportarli tifosi convinti di venirsi a prendere la Coppa Italia. E così è stato: troppo forti Higuan, Dybala, Mandzukic. E allora si accendono le luci dei telefonini e comincia la notte di festa. “E’ solo l’inizio” urla un ragazzo che regge una bandiera con su scritto “Mai sazi”. Fa il segno tre con la mano, e non è chiaro cosa voglia dire. Tre sono le Coppe Italia vinte di fila dalla Juve, un record. Ma tre significa anche altro. Domenica allo Stadium arriva il Crotone e potrebbe essere scudetto. Poi il viaggio continuerà destinazione Champions, appuntamento il 3 giugno. Questa notte romana, Real permettendo, potrebbe davvero essere solo l’inizio.


 

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