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Doria salvo, bilancio approvato con 19 voti contro 15

GENOVA - Con 19 voti favorevoli (Pd, Rete a

Pubblicato:18-05-2016 13:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:44

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doria_genovaGENOVA – Con 19 voti favorevoli (Pd, Rete a Sinistra, Stefano Anzalone del gruppo misto e Guido Grillo, Forza Italia), 15 contrari (2 Lista Musso, 4 Movimento 5 Stelle, 3 Pdl, Alfonso Gioia- Udc, 1 Lega, 2 Federazione della Sinistra, Franco De Benedictis- fittiano del gruppo misto, e Gozzi- Percorso comune ed ex Pd) e 2 astenuti (Salvatore Caratozzolo e Gianni Vassallo di Percorso Comune), il Consiglio comunale di Genova approva il bilancio previsionale 2016 e, di fatto, salva l’amministrazione dal commissariamento. Fondamentali per l’esito del voto 5 assenze dell’opposizione che si sarebbero potute tradurre in decisivi voti contrari: Mauro Muscarà (Movimento 5 Stelle), Mario Baroni (gruppo misto, ex Pd e vicepresidente del Consiglio), Pietro Salemi (capogruppo Lista Musso), Salvatore Mazzei (gruppo misto in “quota Fitto”), Paolo Gozzi (Percorso comune ed ex Pd).

Hanno dato il frutto sperato le frenetiche trattative politiche avviate nei giorni scorsi dal sindaco Marco Doria che si sono tradotte nell’astensione di due consiglieri su tre del Percorso Comune, ma soprattutto nel voto favorevole dell’ex Idv Stefano Anzalone a cui, secondo voci sempre più insistenti, sarebbe stata promessa la delega allo Sport, da sottrarre all’assessore Pino Boero per assicurarsi un appoggio in più anche per tutto il rimanente anno di amministrazione.

Genova_centroStoricoNessun clamoroso “salto della quaglia” per la Lista Musso, nonostante l’accoglimento da parte della giunta di 8 emendamenti presentati dall’ex senatore Enrico Musso, nonché sfidante del sindaco Marco Doria al ballottaggio delle ultime elezioni amministrative, che nega tentativi di “captatio benevolentiae” da parte dell’attuale amministrazione. Mentre clamoroso è stato il voto favorevole del consigliere del Pdl, in quota Forza Italia, Guido Grillo, decano del Consiglio comunale che si è visto accogliere 62 ordini del giorno. Parere positivo della giunta anche a 9 emendamenti della maggioranza (7 Pd, 2 Lista Doria) e 1 del Movimento 5 Stelle. Con il reintegro di Anzalone, la maggioranza torna a poter contare su 18 voti dei 41 totali, ancora troppo pochi per poter guardare con tranquillità al futuro. Sulle delibere più delicate, quindi, saranno sempre decisive assenze e astensioni di chi, opposizione o ex maggioranza, in fin dei conti, non vorrà porre fine anticipatamente a questo ciclo amministrativo.


di Simone D’Ambrosio, giornalista

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