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Landini, il 6 e 7 giugno nasce la coalizione sociale

[caption id="attachment_1571" align="alignleft" width="300"] M. Landini[/caption] ROMA - La coalizione

Pubblicato:18-05-2015 06:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:20

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M. Landini

M. Landini

ROMA – La coalizione sociale di Maurizio Landini nascerà ufficialmente il 6 e il 7 giugno a Roma. E’ lo stesso leader della Fiom a darne l’annuncio a Radio Cusano Campus, l’emittente dell’università degli studi Niccolò Cusano, nel corso del format ‘Ecg Regione’ condotto da Andrea Di Ciancio e Roberto Arduini: “E’ confermato, inizierà in questi due giorni il nostro cammino. Sarà una due giorni importante, stiamo lavorando per trovare una location adeguata. Abbiamo fatto un incontro sabato per mettere a punto un appello che uscirà nei prossimi giorni e che sarà un po’ la nostra base. Ci rivolgiamo a tutti: associazioni, movimenti, singoli e persone che pensano sia utile avviare un cammino comune”.

“Da soli- prosegue- non si è in grado di affrontare certi temi, per questo proponiamo una due giorni di discussione su queste tematiche affinché si possano avviare, territorio per territorio, tante pratiche di coalizione sociale che siano in grado di unire un paese sempre più diviso. Dobbiamo passare dalle parole ai fatti e unire tutto ciò che politica e politici in questi anni hanno condiviso. Questa due giorni deve essere una possibilità di discussione vera, non un convegno tra specialisti. La nostra è un’idea di costruzione democratica. Quella che stiamo provando a fare è una cosa nuova, non finalizzata a obiettivi politici immediati o elettorali”.

“Questo- dice ancora Landini- è un percorso che nasce fuori dai partiti, che vuole ricostruire una politica vera, fatta di partecipazione, per far tornare ad essere centrali diritti che oggi sono negati, come quello al lavoro o allo studio. Vogliamo unire i lavoratori dipendenti con le partite Iva e con i lavoratori autonomi”.


Landini e il futuro sociopolitico del nostro Paese: “Non considero scontato che questo quadro duri all’infinito, anche perché stanno aumentando i problemi. La disoccupazione cresce in tutta Europa, siamo davanti a un cambiamento. Dobbiamo cambiare il modo di produzione, rimettere al centro un progetto sociale fondato sulla democrazia, sulla partecipazione e sulla responsabilità sociale delle imprese per ricostruire un quadro che dia un ruolo alle persone, se non lo facciamo il pianeta rischia di scoppiare. Oggi c’è una crisi della democrazia, la maggioranza delle persone non va a votare, la maggioranza dei lavoratori non è iscritta al sindacato”.

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