Yemen, nel raid degli Stati Uniti al porto di Ras Isa uccisi anche paramedici: almeno 58 i morti

Le forze Usa: "Colpendo hub petrolifero tagliamo risorse agli Houthi". In totale, le forze statunitensi hanno sparato 14 missili

Pubblicato:18-04-2025 12:10
Ultimo aggiornamento:18-04-2025 12:10

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ROMA – Le autorità dello Yemen hanno aggiornato a 58 il bilancio delle persone uccise la notte scorsa in un attacco condotto dagli Stati Uniti sul porto petrolifero di Ras Isa, un centinaio di chilometri a nord di Hodeidah. Sono 126 i feriti. Il primo attacco, come confermano fonti di stampa internazionali concordanti, è avvenuto poco prima della mezzanotte di ieri, giovedì 17 aprile. A seguire, una seconda ondata di raid ha colpito il sito, causando vasti incendi che hanno richiesto ore per essere domati. In totale, le forze statunitensi hanno sparato 14 missili. Nel secondo raid sono rimasti uccisi anche cinque paramedici giunti sul posto per soccorrere le persone. Lo riferisce Al-Masirah TV, emittente vicina alle autorità degli Houthi, movimento politico-militare che controlla il Paese. In un video diffuso dall’emittente, si vedono i corpi carbonizzanti delle vittime, mentre i soccorritori li portano via con delle ambulanze, tra cui si intravedono i loghi della Mezzaluna rossa yemenita. Tuttavia, l’organizzazione non ha diffuso commenti.
In una nota diffusa ieri dall’Us Central Command (Centcom), si conferma la “distruzione del porto petrolifero di Ras Isa, controllato dagli Houthi”, con l’obiettivo di “eliminare questa fonte di sostentamento per i terroristi Houthi sostenuti dall’Iran e privarli delle entrate illecite” derivanti dal “contrabbando” di petrolio. “Questo attacco- si legge ancora, “non aveva lo scopo di danneggiare il popolo dello Yemen, che giustamente desidera liberarsi dal giogo della sottomissione degli Houthi e vivere in pace”.

A marzo, l’amministrazione Trump ha annunciato una campagna militare contro lo Yemen, per porre fine agli attacchi dei droni yemeniti alle navi mercantili israeliane – o di paesi alleati di Tel Aviv – che attraversano il Mar Rosso, tra gli snodi fondamentali del commercio mondiale. Gli houthi motivano queste azioni come un atto di rappresaglia per l’operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza, che ha causato oltre 51mila morti. Decine di persone sono morte nella contro-offensiva statunitense sullo Yemen.

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