Mattarella ricorda la strage di migranti del 2015 nel Canale di Sicilia: “Grazie a chi salva vite rispettando la legge del mare”

"I morti e i dispersi raggiunsero numeri spaventosi", ha detto il presidente della Repubblica sulla tragedia che si verificò nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2015. "È la nostra civiltà a impedirci di voltare le spalle", ha detto. Poi il monito all'Ue: "I movimenti migratori vanno governati"

Pubblicato:18-04-2025 09:39
Ultimo aggiornamento:18-04-2025 09:39

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ROMA – “Dieci anni or sono nel Canale di Sicilia si consumò un’immane tragedia del mare, tra le più terribili che si ricordano nel Mediterraneo. I migranti morti e dispersi raggiunsero numeri spaventosi. Fra le vittime anche decine di bambini”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando la tragedia che si verificò nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2015.

Erano persone che disperatamente cercavano una vita migliore– aggiunge-, fuggendo da guerre, persecuzioni, miseria. Persone finite nelle mani di organizzazioni criminali, che li hanno crudelmente abbandonati nel pericolo. La Repubblica italiana ricorda quelle tante donne e tanti uomini, molti destinati a restare senza nome”.

“È LA NOSTRA CIVILTÀ A IMPEDIRCI DI VOLTARE LE SPALLE”

È la nostra civiltà a impedirci di voltare le spalle– sottolinea-, di restare indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori. Nel fare memoria rinnoviamo l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte delle navi italiane che sono riuscite, in condizioni estreme, a salvare vite, rispettando quanto impone la legge del mare“.

I movimenti migratori vanno governati e l’Unione Europea deve esprimere il massimo impegno in questo senso. Il necessario contrasto all’illegalità, la lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza, esprimano rispetto nei confronti della vita umana”, conclude Mattarella

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