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Nanni Moretti ‘Verso un avvenire radioso’: “Sono pronto ad altri 50 anni di carriera”

Il regista si prepara per il Festival di Cannes con 'Il sol dell'avvenire', in Concorso insieme a Bellocchio e Rohrwacher

Pubblicato:18-04-2023 16:43
Ultimo aggiornamento:18-04-2023 17:22

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ROMA – Così comico da non smettere di ridere (rumorosamente) e così drastico e nostalgico da non smettere di piangere. Ma anche così brillante e cinico da non voler smettere di guardarlo. Sì, è un film di Nanni Moretti. A due anni da ‘Tre Piani’, torna con ‘Il sol dell’avvenire’ (una co-produzione Sacher Film, Fandango, Rai Cinema e Le Pacte).

Dal 20 aprile al cinema in 500 copie con 01 Distribution, questo film fa una riflessione sull’abbandono, sull’essere abbandonati, sulle colpe di ogni essere umano, sulla politica di un tempo, sul socialismo ma anche sul cinema tra crisi della sala e piattaforme streaming. Qui torna un Moretti pungente ma che sorride – beffardo – in sella a un monopattino elettrico in una notte a piazza Mazzini (che ricorda il suo ‘Caro Diario’) e che si abbandona in alcune (già iconiche) tra canto e ballo. Canta ‘Sono solo parole’ di Noemi, ‘Think’ di Aretha Franklin e balla sulle note di ‘Voglio vederti danzare’ di Franco Battiato. Tra le autocitazioni c’è anche ‘Bianca’ quando guarda inorridito i sabot del personaggio interpretato da Barbora Bobulova oppure ‘Palombella rossa’ quando il personaggio che interpreta Moretti vuole portare sul grande schermo la storia di un nuotatore. Ne ‘Il sol dell’avvenire’ Nanni Moretti è Giovanni, un regista (un nuovo alter ego di Michele Apicella) alle prese con un film ambientato nel 1956 durante l’invasione sovietica in Ungheria. La nuova pellicola di Giovanni ha come protagonista un giornalista che scrive per L’Unità (Silvio Orlando) nonché segretario di una sezione del Partito Comunista Italiano. Mentre il personaggio di Orlando deve fare i conti con la fine di un sogno, anzi, di un ideale, Giovanni (Moretti) attraversa una crisi con sua moglie nonché produttrice dei suoi film (Margherita Buy) e la relazione tra sua figlia (Valentina Romani) e un maturo ambasciatore polacco. Moretti torna sul grande schermo e si interroga sulla fine degli ideali, sulla tendenza di fermarsi alla superficie nel cinema come in politica. E lo fa, in particolar modo, attraverso una scena in cui un giovane regista deve concludere il suo film con una esecuzione. Un colpo di pistola e avrebbe pronunciato lo stop delle riprese. E invece no. Giovanni ferma tutto per sottolineare che il mondo del cinema ha bisogno di etica, di estetica, di creatività e di cura.

MORETTI: “LE PIATTAFORME VANNO BENE PER IL SERIE, I FILM NELLE SALE”

Ho sempre reagito andando controcorrente. A metà degli Anni 80 c’era la tendenza a fare film internazionali, ma praticamente non potevano considerarsi tali. E così ho creato la mia casa di produzione (Sacher Film, ndr) producendo film radicati al territorio”, ha detto Nanni Moretti, in occasione della conferenza nel suo cinema Sacher a Trastevere.”Qualche anno dopo le sale chiudevano per fare spazio al trionfo delle videocassette e io ho aperto il Nuovo Sacher. E ora – ha proseguito – in questo momento di difficoltà per le sale continuo a fare film per chi va al cinema. Le piattaforme vanno bene per le serie, i film si devono fare per il cinema“.


MORETTI: “SONO PRONTO AD ALTRI 50 ANNI DI CARRIERA”

‘Il sol dell’avvenire’ non è un film testamento ma nella scena finale Moretti fa un saluto davanti alla macchina da presa durante la parata sui Fori Imperiali in mezzo alle bandiere rosse tra i suoi attori, circensi, elefanti e interpreti dei suoi film passati (Jasmine Trinca, Lina Sastri, Anna Bonatiuto, Dario Cantarelli solo per citarne alcuni). “Chiudo una prima fase della carriera a cui ne seguirà una seconda di altri 50 anni e, perché no, ce ne sarà anche una terza“, ha detto il regista con ironia.

MORETTI: “A CANNES CI VADO CON IL MIO SOLITO SPIRITO”

Il film si prepara per il Festival di Cannes (16-27 maggio), dove sarà in Concorso per la Palma d’Oro insieme a ‘Rapito’ di Marco Bellocchio e ‘La Chimera’ di Alice Rohrwacher. “Ci vado con il mio solito spirito. So che il film è molto atteso in Francia. Pochi giorni fa, infatti, sono stato a Parigi a controllare i sottotitoli. Ho accettato che titolo e poster fossero diversi (‘Verso un avvenire radioso’ come recita un vecchio slogan della sinistra francese, ndr) e che il film uscisse a fine giugno in Francia. Lì non c’è il tabù dell’uscita estiva come in Italia”, ha dichiarato Moretti. “Mi dispiace che non ci sia Matteo Garrone. Non so nulla sul film di Bellocchio, ma non c’è bisogno che io dica nulla. Alice è molto interessante, ho programmato al Sacher i suoi film”, ha aggiunto.

MORETTI: “COMBATTO LA CRISI DELLE SALE PROGRAMMANDO DEI BUONI FILM”

Il cinema italiano verso Cannes con tre film. “Il cinema è vivo ma manca la cura. Mancano anche delle belle trasmissioni di cinema in tv. Molti film – ha sottolineato – vengono buttati a casaccio ma così il pubblico non capisce cosa stia uscendo e che tipi di lavori siano. I film e i registi ci sono ma non hanno l’attenzione che meriterebbero. Le pellicole che funzionano ci sono sempre, a volte ti sorprendono. Un esempio è il successo de ‘Le otto montagne’, chi se lo sarebbe mai aspettato”. Moretti ha poi concluso: “Da esercente combatto la crisi programmando dei buoni film, questa per me è la cosa principale“. 

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