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Sicurezza, ‘Direttiva Salvini’: “Potere straordinario di ordinanza ai prefetti”

Si tratta di interventi possibili nelle cosiddette "zone rosse", quelle a piu' alto rischio sicurezza. Opposizione del M5s e dei sindaci

Pubblicato:18-04-2019 06:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:22

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ROMA – E’ indirizzata ai prefetti della Repubblica ed ha come oggetto la previsione di “indirizzi operativi antidegrado e contro le illegalità”, la direttiva firmata al ministro Matteo Salvini che incontra in queste ore la netta opposizione del M5s e soprattutto dei sindaci.

Il ministro evoca “strumenti di natura straordinaria, contingibile ed urgente… nel catalogo degli interventi astrattamente possibili per il conseguimento delle finalità indicate come un prezioso ausilio alle politiche locali in atto”. Si tratta di interventi possibili nelle cosiddette “zone rosse”, quelle a più alto rischio sicurezza. Il riferimento normativo è “al ricorso a provvedimenti prefettizi che vietano lo stazionamento a persone dedite ad attività illegali, disponendone l’allontanamento, nelle aree urbane caratterizzate da una elevata densità abitativa e sensibili flussi turistici, oppure che si caratterizzano per l’esistenza di una pluralità di istituti scolastici e universitari, complessi monumentali e culturali, aree verdi ed esercizi ricettivi e commerciali”.

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Si tratta di ordinanze, “in funzione antidegrado e contro le illegalità, adottate dai Prefetti ai sensi dell’art. 2, del R.D. 18 giugno 1931, n. 773, che, nel rigoroso rispetto dei criteri previsti per la loro emanazione, intervengono per rimuovere una oggettiva criticità, concretamente manifestatasi, per il tempo ritenuto strettamente necessario alle esigenze rilevate. In considerazione della peculiare natura del potere e della circostanza che esso deve collocarsi nella ben più ampia cornice organica delle misure attraverso le quali i diversi livelli di governo sono chiamati a cooperare per realizzare l’innalzamento dei livelli di sicurezza, risulta essenziale la preventiva condivisione dei presupposti che ne motivano l’adozione”.

Il ministro invita i prefetti a “convocare specifiche riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel cui ambito dovrà essere avviata una previa disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di taluni luoghi del contesto urbano”. All’esito di tale approfondita analisi, “che dovrà essere condotta con la massima celerità, il Comitato potrà fornire il supporto necessario a declinare una complessiva strategia di intervento che contempli anche il ricorso al potere straordinario di ordinanza, di durata temporalmente limitata, qualora l’iniziativa non sia differibile all’esercizio degli strumenti ordinari se non incorrendo in quel danno incombente che si intende scongiurare con la sollecita adozione dell’atto. Appare superfluo sottolineare l’importanza di questa azione che deve essere ispirata ai canoni della più ampia condivisione, con il coinvolgimento, ove la situazione lo richieda, di tutte le componenti, pubbliche o private, di volta in volta interessate, se del caso mediante specifiche sedute del Comitato metropolitano”.

Le risultanze dell’attività svolta dovranno essere comunicate all’Ufficio di Gabinetto, segnalando mediante una articolata relazione gli eventuali provvedimenti adottati. A partire dal prossimo 31 maggio, specifica la direttiva Salvini, dovranno inoltre pervenire, con cadenza trimestrale, puntuali report sul monitoraggio condotto in relazione alle ricadute delle ordinanze adottate. Ripongo il massimo affidamento sulla consueta, preziosa collaborazione delle SS.LL., delle Forze di polizia e delle Amministrazioni locali affinché siano poste in essere tutte le azioni necessarie per garantire la piena attuazione della presente direttiva”.

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