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Successo Formula E a Roma, si rinnova per 5 anni; 2 anni da referendum trivelle, Greenpeace in azione

Edizione del 18 aprile

Pubblicato:18-04-2018 08:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:47
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formula E
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FORMULA E A ROMA SUCCESSO E SI RINNOVA PER 5 ANNI

Sam Bird su DS Virgin Racing ha vinto il primo E-Prix di Roma di Formula E disputato sul circuito cittadino dell’Eur: 33 giri tra l’entusiasmo di oltre 30mila spettatori. Tredicesimo l’italiano Luca Filippi su Nio. Vip e cittadini tutti d’accordo: il primo E-Prix a Roma è stato un successo. Mandata in archivio la settima tappa del campionato riservato alle monoposto elettriche, è arrivato l’annuncio di altri 5 anni nella Capitale. “Lavoreremo ad un protocollo di lunga durata- spiega la Sindaca Virginia Raggi- E’ sbocciato un amore”. Secondo una prima stima del Campidoglio il valore economico dell’evento, a tutto beneficio delle casse del Comune, è di oltre 2 milioni. Sul fronte dei costi sostenuti dall’amministrazione si parla di oltre 500mila euro. L’indotto è stimato in circa 20 milioni tra ristorazione, servizio ricettivo e shopping.

2 ANNI DA REFERENDUM TRIVELLE, GREENPEACE IN AZIONE


A due anni dal referendum sulle trivelle del 17 aprile 2016 i gommoni di Greenpeace sono tornati in mare per ribadire che l’opposizione di allora allo sfruttamento dei mari italiani per l’estrazione di fonti fossili è la stessa di oggi. Gli attivisti hanno aperto due grandi striscioni con su scritto ‘STOP TRIVELLE – IERI, OGGI, SEMPRE’ nei pressi della piattaforma Fratello Cluster, posizionata poco a nord di Pescara, entro le 12 miglia marine dalla costa. Il referendum mancò il quorum ma l’86% dei quasi 16 milioni che si recarono alle urne disse no alle trivelle in mare. A due anni di distanza, però, avverte l’associazione, resta la minaccia di nuove attività di ricerca di idrocarburi. “La protesta di oggi non è una commemorazione, ma un deciso monito al governo che verrà, di qualunque segno esso sia: una larghissima parte dei cittadini italiani è contraria alle trivelle”, avverte Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.

LAGO DI BRACCIANO LIVELLO MINIMO DA 70 ANNI, A RISCHIO IN PRIMAVERA

Lago di Bracciano mai così basso da 70 anni con una primavera-estate che non promette bene. A preoccupare gli esperti di Bracciano Smart Lake dopo la crisi idrica subita dal bacino di origine vulcanica alle porte di Roma nel 2017 è il recupero parziale di centimetri d’acqua durante la fase autunnale-primaverile che, nonostante i 40 giorni di crescita costante al 30 marzo 2018, fa presagire un nuovo abbassamento con l’arrivo dei mesi caldi. In base ai rilevamenti il 17 aprile l’asta della piazza del Molo di Anguillara Sabazia segna un -147 centimetri rispetto allo zero idrometrico (fissato a 163,04 metri sul livello del mare, limite per lo sversamento naturale del lago nel fiume Arrone, unico emissario del bacino). Un +51 centimetri rispetto al record negativo mai registrato da marzo 2017 (-198 cm il 29 novembre scorso), che però fa il paio con l’impossibilità di prevedere come inciderà l’evaporazione nell’estate 2018, a captazioni Acea ferme.

CLIMA, A MARGHERA CENTRO RICERCA PIÙ GRANDE ITALIA

Venezia ospita il più grande centro di ricerca sul clima d’Italia grazie alla partnership tra Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici- Cmcc e università Ca’Foscari. Il centro di ricerca potrà contare su 320 metri quadri all’interno del complesso Vega di Marghera, con 30 postazioni di lavoro, una sala riunioni e sinergie con gli spazi e le infrastrutture della Ca’Foscari challenge school. Il Cmcc dal canto suo aumenterà le borse di dottorato e le borse Marie Curie e metterà a disposizione supercalcolatore, database e modelli. Grazie all’iniziativa sarà poi possibile rafforzare il dottorato ed il master in scienza e gestione dei cambiamenti climatici, lanciare un nuovo master in Science and management of climate change, oltre ad aumentare le possibilità di carriera per i ricercatori.

FCA: IN 7 ANNI -33% CO2, -37% ACQUA, -58% RIFIUTI

Auto sì, ma sempre meno impattanti, già dalla fabbrica. “Nel 2017 abbiamo consegnato 4,7 milioni di veicoli in tutto il mondo continuando a ridurre l’impatto ambientale dei nostri processi produttivi. Negli ultimi sette anni, nei nostri stabilimenti mass-market di carrozzeria e stampaggio abbiamo ridotto le emissioni di CO2 del 33%, utilizzato il 37% in meno di acqua e generato il 58% in meno di rifiuti per ogni veicolo prodotto”. Questo quanto emerge dal Bilancio di Sostenibilità 2017 di Fiat Chrysler Automobiles FCA. “La cultura della nostra organizzazione globale si basa sulla ferma convinzione che profitto e sviluppo sostenibile non si escludano a vicenda”, dice Sergio Marchionne, amministratore delegato FCA, confermando l’impegno per lo sviluppo di veicoli sempre più sostenibili, la continua ricerca di motori più efficienti, una migliore aereodinamica, l’alleggerimento del veicolo.

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