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Sanità, da Matera ‘Magna Carta’ per medicina di genere

MATERA - Si è concluso sabato mattina il Meeting internazionale “Gender

Pubblicato:18-04-2016 13:26
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:35

Matera
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materaMATERA – Si è concluso sabato mattina il Meeting internazionale “Gender and life style: from puberty to elderly frailty”, organizzato da Regione Basilicata, Università di Sassari, Università La Sapienza e promosso dalla Fondazione internazionale Menarini. Dal 14 al 16 aprile si sono riuniti a Matera i più importanti esperti a livello mondiale sulla medicina di genere.
Nel corso della cerimonia di chiusura grande soddisfazione è stata espressa da Flavia Franconi, Assessore alla Salute della Regione Basilicata, Vicepresidente della Giunta regionale, e co-presidente del Congresso con Andrea Lenzi, presidente della Società italiana di Endocrinologia e Luigi Milella, professore dell’Università degli studi della Basilicata. Soddisfazione a cui si è unito l’invito a adottare un’ottica di genere anche nella pratica quotidiana, in ambito medico e sociale.
“Tanti sono stati i risultati raggiunti in queste tre giornate – ha dichiarato Franconi- sia per la parte pre clinica sia per la parte clinica, a cui abbiamo dedicato maggiore attenzione. Il risultato più evidente è che stiamo realizzando una “Magna carta di Matera” su come fare gli studi clinici nelle donne, un punto focale per arrivare a un’equità della cura. Nel giro di tre mesi prepareremo questo manifesto di comune accordo gli specialisti di tutto il mondo e con l’Agenzia liberatoria degli Stati Uniti Food and Drug Administration. Un risultato importante che parte da una regione del Sud, da dove in questi giorni abbiamo mostrato una vitalità culturale incredibile”.
“Un altro aspetto importante emerso nel corso del Congresso – ha continuato l’assessore regionale alla Salute- riguarda l’internazionalizzazione dell’Università degli studi della Basilicata, che promuoverà un gemellaggio con il Karolinska Instituite, l’istituto svedese che attribuisce i Nobel per la medicina, permettendo ai giovani di studiare all’estero, un momento di crescita in cui credo molto. Inoltre- ha concluso – l’ateneo lucano  ha instaurato nuovi contatti a livello internazionale con cui potrà avere un confronto giornaliero”.
“La città è stata fantastica nell’ospitarci- ha commentato Andrea Lenzi- e proprio da Matera vogliamo far partire una magna carta che possa riassumere i vari punti su cui la medicina di genere deve basarsi. Innanzitutto bisogna partire dalla formazione dei nuovi medici sulla medicina di genere e dalla necessità di aggiornare i medici attualmente in servizio. La ricerca scientifica è fondamentale da questo punto di vista. L’approccio di genere- ha sottolineato l’endocrinolgo – è un modo un po’ visionario e ideale di vedere la medicina, in cui la differenza di genere non è un aggravante, ma è un miglioramento della qualità dell’assistenza per le due tipologie di reattività rispetto al sesso e delle modalità di approcciare le singole patologie”.

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