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ROMA – Se Alessandra Moretti fosse governatore del Veneto, gli immigrati e i profughi li prenderebbe, ma solo “di fronte a una co-pianificazione col Governo” e “solo se mi desse le risorse, altrimenti direi di no, che il premier sia Matteo Renzi o un altro”. Lo ha detto ieri sera a “Benvenuti nella giungla” a Radio 105, durante una intervista con Gianluigi Paragone. E comunque, ha aggiunto la candidata del centrosinistra alla presidenze della Regione Veneto, bisogna calibrare i numeri a seconda degli abitanti: “Un paesino di mille abitanti non più averne più di tre o quattro, una cittadina, una ventina”. Moretti ha sottolineato: “Io li prendo in carico secondo una pianificazione con lo Stato, non li prendo tutti, perché le decisioni si prendono assieme agli altri governatori”. E se, in Conferenza Stato-Regioni “lo Stato mi garantisce una serie di cose, cioè risorse e strutture, io li prendo e lo faccio nella misura in cui si concorda una pianificazione”. Di fronte alla provocazione di Paragone, che l’ha sfidata, paventando un aumento di immigrati in Veneto, Moretti gli ha risposto: “Dire che con me ci saranno più immigrati è una cazzata”. Ciò che serve, ha ribadito, sono “risorse e centri, bisogna attrezzarsi coi sindaci per una accoglienza diffusa”.
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