
ROMA – I medici oculisti italiani invitano i colleghi che svolgono attività libero professionale “a limitare, per quanto possibile, ogni tipo di attività ambulatoriale e chirurgica privata, che non abbia carattere di urgenza, al fine di tutelare se stessi, i propri collaboratori, i pazienti e la popolazione tutta e per ottemperare agli obblighi previsti dal decreto stesso che invita la cittadinanza a limitare al massimo spostamenti per motivi di non comprovata necessità”. Lo comunica l’AIMO in una nota, ribadendo la necessità “nel caso si ritenga opportuno effettuare comunque prestazioni oculistiche- prosegue- di eseguire preventivamente uno screening telefonico che valuti la presenza di febbre o di sintomatologia di affezione respiratoria e le reali necessità del paziente, e nel caso si intendesse procedere alla prestazione, di prendere tutte le precauzioni adeguate per il contenimento della diffusione della pandemia da COVID-19, anche in considerazione della possibilità che persone asintomatiche possano trasmettere l’infezione”, conclude.
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