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Report del Consiglio Grande e generale – Seduta del 17 marzo

Nella seduta odierna il Consiglio Grande e Generale nomina il Dirigente dell'Authority sanitaria: con 34 preferenze viene infatti designato Gabriele

Pubblicato:18-03-2017 10:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:02

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Nella seduta odierna il Consiglio Grande e Generale nomina il Dirigente dell’Authority sanitaria: con 34 preferenze viene infatti designato Gabriele Rinaldi, ottenendo più voti rispetto agli altri nominativi portati all’attenzione dell’Aula ieri, in apertura del relativo comma dal segretario di Stato per la Sanità, Franco Santi. Concluso il dibattito sula relazione e sulla nomina del dirigente dell’Authority, i consiglieri affrontano l’ultimo comma all’ordine del giorno, la ratifica dei decreti delegati-decreti legge. Ratificati quelli non scorporati, in particolare, i lavori si concentrano sul decreto legge n.108 “Modifiche al Regolamento del Corpo della Gendarmeria”. Su di esso si sviluppa un lungo dibattito e che termina con la ratifica: 39 i voti a favore, 5 contrari, 9 astenuti.

Nel corso della discussione del decreto, inoltre la maggioranza presenta un Odg che traccia una road map di interventi in tema di pubblica sicurezza e organizzazione dei corpi di polizia. In dettaglio l’ordine del giorno impegna, tra l’altro, l’esecutivo “a porre in essere entro giugno le forme più idonee per consentire la copertura legale a tutela degli agenti nell’esercizio delle loro funzioni” e “a provvedere entro ottobre alla dotazione ai Corpi di mezzi, attrezzature, vestiario e tecnologie necessari per garantire una maggiore efficienza ed efficacia nel contrastare la criminalità”. Inoltre, il testo dà mandato al governo “di sottoporre al Consiglio Grande e Generale, entro il 2017, un Testo Unico in materia di ordine pubblico e pubblica sicurezza, una revisione generale dei Regolamenti dei Corpi;una revisione dell’organizzazione complessiva del Dipartimento di Polizia”. L’Ordine del giorno viene infine approvato con 34 voti a favore e 17 contrari.
I lavori si chiudono sulla discussione del decreto Decreto Delegato n.107 “Modifiche al Decreto Delegato 24 luglio 2014 n.116 – Provvedimenti in materia di Start Up ad alta tecnologia” che riprenderà nella giornata di lunedì. A riguardo, viene comunicato all’Aula che, per accordo dei gruppi, la seduta si aprirà alle 15 invece che alle 13 del pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.


Comma 11. a) Relazione sulle attività dell’Authority, ai sensi dell’articolo 7 della Legge 25 maggio 2004 n.69 per gli anni 2014 – 2015- 2016
b) Nomina del Dirigente dell’Authority ai sensi del primo comma dell’articolo 7 della Legge 25 maggio 2004 n.69, così come modificato dall’articolo 7 della Legge 28 dicembre 2007 n.136
Votazione: Rinaldi 34 voti, Masi 9, 11 schede bianche, 2 nulla/risulta eletto Dirigente Authority Gabriele Rinaldi

Pasquale Valentini, Pdcs
Sulla relazione e in particolare sulla funzione dell’Authority, è necessario riflettere, siccome siamo davanti a una nomina importante e dato che il Paese si trova in situazione diversa dal 2004, spero di fare considerazioni utile su cui poi si può agire di conseguenza. Io credo che se vogliamo oggi accreditarci come sanità e poter garantire ai cittadini servizi e strutture che rispondono agli standard internazionali, e se vogliamo che di queste strutture possano usufruire anche cittadini italiani e di altri Paesi, dobbiamo accreditare e avere all’interno – in alternativa al sceglierla al di fuori- una struttura che lo faccia. A quella pubblica, si parla di 55 strutture private, incluse due banche per la crioconservazione di cellule staminali, argomento di grande attenzione. Le 55 strutture devono essere state accreditate nella fase di realizzazione, ma che nella fase operativa devono essere monitorate. Questo è, a mio avviso, il compito principale che spetta all’Authority. Lo Stato si è dotato di un organismo indipendente e autonomo che deve valutare sia le strutture pubbliche che quelle private. Mi sarebbe piaciuto vedere dalla relazione come- praticamente con pochissime risorse- l’Authority abbia potuto svolgere questa azione di monitoraggio, non c’è quasi menzione di controlli fatti negli anni nelle strutture eppure per me è un fatto essenziale. E’ quindi importante che l’Authority abbia mezzi e risorse economiche e umane per portare avanti questa funzione. Dalla relazione invece vedo negli nani che si è sviluppata più una funzione di consulenza per la Dirigenza Iss. Oggi, in una dinamica di approccio europeo, se non siamo in grado di dimostrare un’Authority con altre caratteristiche, rischiamo di perdere accreditamenti indispensabili. Sulla nomia: se dobbiamo fare un dirigente in altri settori dobbiamo fare bando, chiedere requisiti. Ed è possibile considerare l’Authority equivalente di Bcsm per il settore bancario. Allora, come possiamo invece immaginare che la nomina di una figura di questo tipo possa avvenire tramite il gradimento o di una maggioranza o di una segreteria? Non è la modalità giusta di procedere.
Emmanuel Gasperoni, Rf
L’Authority riveste un ruolo strategico sull’asset sanitario, welfare e sociosanitario, sia per sanità pubblica che privata. E’ uno strumento tecnico per l’organo politico e per il comitato esecutivo Iss che ha il compito di garantire la qualità di ogni servizio sanitario sammarinese, pubblico e privato. Qui sta la rilevanza strategica del direttore dell0Authority. E’ doveroso rinnovare l’invito alla più ampia condivisione tra tutti i gruppi, stando la portata dell’incarico. Infatti si è dato il via, per questa nomina, ad un’ampia consultazione tra i gruppi, per sondare inizialmente la disponibilità di sammarinesi con i requisiti. Si prende atto che nessun nominativo, né curricula, è pervenuto a riguardo. Valutati i requisiti e i nomi, Rf ritiene, insieme alla maggioranza, Gabriele Rinaldi il candidato più idoneo. Tranquillizzo i consiglieri Mina e Bucci sulle preoccupazioni sollevate. Per evidenti motivi di riservatezza pare impossibile divulgare atti processuali, risalenti comunque al 2013 e già archiviati.
Matteo Ciacci, C10
L’Authority riveste un ruolo strategico per la sanità sammarinese, svolge un ruolo di supporto tecnico, di supervisore e di vigilanza. Concordiamo con lo stesso segretario sulla necessità di un suo potenziamento per migliorare la sua efficacia e il supporto quale garante dei servizi, d’altro lato il nuovo dirigente dovrà essere in grado di sviluppare le attività innovative, nell’ottica di integrazione nei sistemi europei. Indispensabile quindi un nuovo assetto dell’Authority. In questa direzione si è scelta una figura assolutamente competente e autorevole, anche se non sammarinese, contribuirà a formare nuove professionalità. Sul metodo non mi dilungo, si è cercato il confronto con tutti i gruppi, non sono pervenuti nominativi e la scelta è ricaduta su un candidato che può assolutamente essere funzionale alla valorizzazione e sviluppo dell’Authority. Su eventuali problemi giudiziari, la maggioranza ha valutato nel dettaglio i procedimenti archiviati nel luglio 2014. Abbiamo certamente cercato di fare tutta una serie di valutazioni prima di procedere a questa scelta strategica.
Stefano Canti, Pdcs
La relazione dell’Authority è chiara sui compiti dell’organismo e sulle attività svolte. Credo, come Valentini, che nel documento manchi la parte sul controllo. E’ comunque una buona relazione. Sulla nomina del direttore dell’Authority: è la seconda nomina importante fatta come Consiglio, la prima era quella del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio che tra i requisiti richiedeva l’essere sammarinese. Su questa nomina invece prendiamo atto che il governo ha cambiato i requisiti, Santi ha posto come requisiti la professionalità, L’esperienza e L’autorevolezza. Allora mi chiedo come sia stata misurata l’autorevolezza. Altro aspetto è che manca IL profilo della sammarinesità. Nell’ambito dell’incontro con il Segretario e i gruppi, erano emersi 6 nomi di cui tre sammarinesi. Oggi, nei 4 candidati, resta Masi come sammarinese e dal curriculum ci sembra abbia tutte le carte in regola per ricoprire quel ruolo.
Giuseppe Maria Morganti, Ssd
Il nostro gruppo ci tiene a sottolineare l’importante lavoro di questi due mesi di rigenerazione della governance Iss e i nuovi obiettivi che si pongono, prendendo spunto da quelli indicati dalla relazione dell’Authority. Tutto ciò non può che portare buoni frutti. E’ un settore delicato e importante quanto l’educazione e non si può lesinare nelle spese, ma non di meno si deve porre attenzione. A riguardo, alle autorità amministrative invitiamo ad andare fino in fondo a verificare se le esternalizzazioni hanno portato i frutti sperati. Ci risulta di no, ci interessa che il nostro sistema possa avere un dialogo permanente con utenti e realtà sociale. Per questo serve un ragionamento sulle esternalizzazione dei servizi ai consulenti per dare valenza agli operatori che si confrontano quotidianamente con i cittadini. Con questi auspici, sosteniamo la scelta che il governo ci sta sottoponendo e che ha coinvolto tutti i gruppi in questa scelta, segnale di un metodo rinnovato ed efficace.

Franco Santi, segretario di Stato, replica
Ringrazio i consiglieri che hanno voluto dare il proprio contributo. Approfitto per fare ulteriori considerazioni. Credo di poter dire di aver registrato negli interventi, in modo trasversale, una assoluta condivisione sull’importanza del ruolo dell’Authority sanitaria, rimarco ancora l’impegno di governo e maggioranza di valorizzare questo ruolo strategico nel governo della sanità pubblica e privata. Di qui impegno nel potenziamento dell’organico che potrà avvenire al termine del percorso previsto dal fabbisogno e su cui il governo si attiverà non appena ne avrà la possibilità. Sarà importante programmare con lungimiranza l’aspetto della crescita di figure interne che poi in futuro potranno ricoprire importanti ruoli nel settore. Di qui l’importanza di un affiancamento di figure interne a figure autorevoli.
Marianna Bucci, Rete
Ribadisco per il nostro gruppo non è indispensabile che il dirigente sia sammarinese, ma le linee di indirizzo che dovrà prendere. Invece sulla proposta del candidato Rinaldi non ci sono date risposte. A noi risulta un fascicolo aperto nei suoi confronti anche nel 2015. C’è stata anche una interpellanza parlamentare in Italia. Come si fa a dare fiducia, se non ci dicono come stanno le cose? Non prendiamo le parti della magistratura, ma è questione di trasparenza sapere se il governo sta candidando una figura che è indagata. Proprio l’altro giorno Podeschi ha sottolineato come inopportuno far arrivare nomine di questo tipo. Non si può liquidare la questione dicendo che il fascicolo vecchio è archiviato e a quello nuovo non si accenna nulla. E’ questione di trasparenza, se avete notizia di chiusura del fascicolo 2015 ditecelo chiaramente, saremo felici di avere una persona non indagata, non vorremmo tra qualche anno ritrovarci a discutere le sue dimissioni.
Oscar Mina, Pdcs
Siamo esterrefatti. Andiamo a nominare il Direttore Authority, una persona che è stato indagato una volta, poi il fascicolo è stato chiuso, qunindi riaperto, ora c’è un altro in corso…possibile che dobbiamo accettare un indagato ai vertici dell’Authority? Lo riteniamo opportuno? Siamo fuori strada. Noi faremo di tutto per far sì che questa cosa emerga qualora decideste in tal senso. Nell’elenco dei candidati è presente una nostra concittadina che ha fatto un percorso in ambito ospedaliero al pari di Gualtieri, Per noi la questione morale è questione di principio.
Franco Santi, segretario di Stato
C’è stato un procedimento nel 2013, archiviato nel luglio 2014. Non c’è alcun procedimento in corso, se avete notizie in merito dateci elementi.
Comma 12. Ratifica Decreti Delegati, Decreti legge
Decreto n.108 “Modifiche al Regolamento del Corpo della Gendarmeria – Legge 12 novembre 1987 n.131, Legge 24 luglio 1992 n.60 e Legge 5 settembre 1997 n.100”/ratificato con 39 voti a favore, 5 contrari, 9 astenuti. Odg approvato con 34 voti a favore e 17 contrari.

Nicola Renzi, segretario di Stato per gli Affari esteri
E’ un decreto nato nella precedente legislatura, oggi si presenta insieme a un ordine del giorno che ha il compito di chiarire le nostre linee di intervento da qui alla fine dell’anno, con un’assunzione precisa di scadenze e di termini cronologici da rispettare. Non vogliamo dare l’idea che si faccia qualcosa contro qualcuno, è chiaro che in ogni settore in cui si va ad agire è prevalente l’interesse dell’utenz,a quindi dei sammarinesi, e non contro gli operatori dei corpi che hanno dimostrato negli anni di permettere azioni efficaci nel controllo del territorio. Non ci si può fermare, ma andare verso il miglioramento. Nell’Odg ci sono assunzioni a brevissimo termine per il governo, per esempio la tutela legale per gli agenti, che non è più rinviabile. Il governo già al lavoro per dare questa risposta. Così come sulla questione per equipaggiamenti e mezzi tecnici a disposizione degli agenti.
Roberto Giorgetti, Rf
Do lettura all’ Odg che delinea percorsi per la pubblica sicurezza.
Il Consiglio Grande e Generale considerati gli ordini del giorno approvati dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 30 aprile 2015 e del 22 gennaio 2016;
vista
la necessità di una complessiva riorganizzazione dei Corpi;
la necessità di addivenire all’adozione di un quadro normativo di riferimento chiaro, esaustivo, ed efficace;
la necessità di un maggior coordinamento fra i Corpi con una miglior definizione delle funzioni;
vista altresì
la necessità di una organizzazione interna dell’organico tesa a garantire l’individuazione di linee gerarchiche dei corpi stessi e delle interrelazioni tra loro, regolamentando anche in maniera più chiara i rapporti tra i corpi volontari e quelli professionali;

tenuto conto dei progressi posti in essere in ambito di:

implementazione dei rapporti di collaborazione tra il Governo di San Marino ed il Governo Italiano sulla cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità;
attivazione di percorsi formativi per le nuove reclute e corsi di aggiornamento per il personale già in servizio;
reclutamento di nuovi agenti atti ad implementare l’attività dei corpi;
coordinamento tra i corpi;

valutate altresì

le più recenti e imprescindibili esigenze in materia di contrasto al terrorismo (delibera CdS del 18 ottobre 2016 n. 6) e in materia di lotta alla Criminalità Informatica (Convenzione europea 23 novembre 2001 – CdS 20 febbraio 2017 n.3)

condivide

l’ esigenza di esprimere una strategia generale di rafforzamento dei presidi di contrasto della criminalità e di tutela dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza, attraverso un approccio di sistema basato su uno stretto e continuo dialogo istituzionale;

impegna il Congresso di Stato
a porre in essere entro giugno le forme più idonee per consentire la copertura legale a tutela degli agenti appartenenti ai Corpi durante l’esercizio delle loro funzioni;
a provvedere entro ottobre alla dotazione dei Corpi, dei mezzi, delle attrezzature, del vestiario e dei mezzi tecnologi necessari per garantire una maggiore efficienza ed efficacia nel individuare e contrastare la criminalità nel paese;
rispondere in maniera più proficua alle esigenze manifestate dai singoli Corpi per una loro più efficiente funzionalità.

da mandato al Congresso di stato, anche mediante l’individuazione di un apposito Gruppo di Lavoro che preveda la partecipazione dei Corpi, del Congresso Militare, del Tribunale, di Esperti del settore, di sottoporre al Consiglio Grande e Generale, entro il 2017, secondo le scadenze di seguito specificate i seguenti interventi:

un Testo Unico in materia di ordine pubblico e pubblica sicurezza (salvo eventuali proroghe che si evidenzino nello svolgimento dei lavori di elaborazione);
una revisione generale dei Regolamenti dei Corpi;
una revisione dell’organizzazione complessiva del Dipartimento di Polizia.
Pasquale Valentini, Pdcs
Ringrazio il Segretario per aver portato in Aula un decreto che aspettava la ratifica. Il passo si era reso necessario anche nella forma del decreto legge, alla luce di una serie di adempimenti a cui i corpi erano chiamati. Rispetto ai contenuti, l’effetto del decreto va salvaguardato, in particolare non condividiamo che la scheda valutativa valga come idoneità che già si ha. Sull’Odg direi che esprimiamo una sostanziale condivisione e un rammarico perché gli stessi intendimenti erano quelli che nella passata legislatura hanno fatto fare un altro percorso. Mi auguro che il tema del Dipartimento e quello del coordinamento dei corpi possa avere soluzione. Sarà interessante vedere la responsabilità di ogni forza politica, diversamente da quanto avvenuto nella precedente legislatura.
Mirco Tomassoni, Ssd
E’ un provvedimento che parte da un altro governo e da un’altra maggioranza, il cui iter legislativo è partito con la crisi in atto. Chiedo al governo di impegnarsi nel più breve possibile, entro il 2017, a dar corso a quanto indicato nell’Odg per dare pari riconoscimento e dignità a tutti i corpi, così scongiureremo il rischio dell’indebolimento della democrazia nel nostro Paese
Alessandro Mancini, Ps
Niente in contrario su quello che Odg va ad indicare. Ci sono esigenze a cui vanno date risposte. Non mi piace però il metodo usato, che nel comma decreti si presenti un Odg. Ritengo fosse stato più opportuno presentarlo nella precedente Commissione steri, o in Comma Comunicazione o, ancora meglio, prevedere un comma generale su sicurezza e ordine pubblico. Sono 10 anni che sono in Aula e credo sia la prima volta che è proposto un Odg in comma Decreti, assume tutta un’altra sostanza.
Roberto Ciavatta, Rete
Negli emendamenti del governo noto un accentramento i potere nella delega del segretario di Stato. Anche a me non risulta ci siano mai stati Odg nel comma dei decreto. A riguardo, vi chiederei di ragionare sull’opportunità che un potere, il tribunale, stabilisca i testi unici di altri poteri. Spero si mantenga la linea di evitare che in questo Paese sempre più poteri siano accentrati in capo al congresso di Stato e nei Segretari.
Gian Matteo Zeppa, Rete
C’è profilo un basso della Dc, non mi stupisco approvino l’Odg. C’è molto silenzio in Aula attorno questo decreto, era difficile per la precedente legislatura e anche per chi oggi lo porta in ratifica. E’ un decreto che divide corpi di polizia di seria A e di serie B ha creato nella polizia civile e nella guardia di rocca una reazione tangibile già allora. Questo decreto non doveva essere portato in ratifica, ma doveva essere previsto un percorso diverso. I dissapori tra i corpi ci sono ancora e con questo decreto volete tamponare attribuendo al governo il diritto di fare un regolamento. Ricordo poi come un movimento oro pronta a sostenere il decreto, nella precedente legislatura abbia fatto una nota in cui evidenziava la sua totale contrarietà.
Gian Carlo Venturini, Pdcs
E’ necessario investire sul settore sicurezza, dare tutti gli strumenti necessari agli agenti. Non iniziamo a fare questi interventi oggi, già è stato fatto nella precedente legislatura. Sono stati resi idonei dopo un corso di formazione 47 nuovi agenti e si è avuta l’assunzione di 25 nuovi agenti a conclusione di un bando di arruolamento, finiti nei tre corpi. Non saranno ancora sufficienti per il presidio completo del territorio, ma in graduatoria ci sono altre persone idonee a seguito bando che auspico possano essere messe a disposizione. Poi nella precedente legislatura sono usate risorse per potenziare il sistema di video-controllo del territorio, ad oggi sono circa 340 le videocamere su tutto il territorio di cui 44 con lettura targhe, collegate alla centrale operativa di Gendarmeria e Polizia civile. Sull’Odg della maggioranza, anche io non ricordo Odg in ratifica di decreti, ma i contenuti credo possano essere condivisibili, con alcune precisazioni, va nell’ottica di un obiettivo comune, anche della nostra forza politica, e di fare interventi maggiormente incisivi .
Elena Tonnini, Rete
Con il decreto passa il messaggio che l’unico modo di gestire il Paese sia concentrare le decisioni dei suoi organismi nelle mani del segretario di Stato. Io credo sia tutto il contrario, concentrare le decisioni nelle mani di pochi porta a troppa discrezionalità.
Iader Tosi, C10
Ho sentito dire di forze politiche che hanno cambiato idea rispetto alla passata legislatura. C10 continua a perseguire metodo di confronto per risolvere i problemi. Per questo si propone un Odg, perché è necessario chiudere una stagione e proporne un’altra per stabilire regole per tutti uguali.
Guerrino Zanotti, segretario di Stato per gli Affari interni
C’è chi dice che con decreto e gli emendamenti si faccia passo indietro, non sono d’accordo. Si dice che il Congresso fa la proposta del regolamento allo stesso Consiglio grande e generale e che ne deve prendere atto il Congresso miliare: non vedo tutta questa concentrazione di potere nelle mani del segretario di Stato.
Lorenzo Lonfernini, Rf
Rassicuro che il Consiglio grande e generale mantiene le sue prerogative. Mi dà fastidio sentire dire che nella precedente legislatura non sono stati portati a termine i progetti per colpa della crisi di governo, quando si sono avuti 4 anni per realizzarli. Questo decreto va nella direzione di garantire sicurezza ai cittadini, di creare condizioni di migliori di coordinamento dei corpi, lavoriamo insieme per la sicurezza e l’ordine pubblico.
Mattia Guidi, C10
La Gendarmeria è uno dei principali baluardi della sicurezza dei cittadini, Non è mia intenzione nascondere la posizione critica di C10 in alcuni punti del decreto nella precedente legislatura, ma la nostra non è mai stata una posizione contraria a tutto il decreto, tanto meno nei confronti della Gendarmeria. A nostro parere solo l’articolo 12 doveva essere chiarito, per il resto trovava nostro favore. Oggi, grazie alla disponibilità del Segretario Renzi abbiamo chiarito i dubbi. Adesso.sm ha portato attraverso un emendamento un intervento chiarificatore alle disposizioni transitorie, aggiungendo un ulteriore comma all’articolo 12. E’ l’inizio di un percorso, Adesso.sm intende portare il progetto generale di riorganizzazione delle forze dell’ordine.
Marianna Bucci, Rete
Un aumento di discrezionalità c’è da parte del congresso, non si può non ammettere un passaggio di poteri importanti che prima era del Consiglio e ora è in capo al Congresso di Stato.
Matteo Ciacci, C10
Ai ritardi accumulati negli anni si è corso ai ripari con un decreto che è una parziale modifica del regolamento e un primo passo verso la riorganizzazione complessiva del Dipartimento di polizia.
Il tema dell’avanzamento di carriera forse è il più spinoso, sono stati citati articoli redatti da C10 in passato. E’ chiaro che si tratta di adeguare i livelli gerarchici per parificarli a quelli oltre confine, ma dobbiamo garantire merito e professionalità e procedere per concorsi. Prevedere un’ulteriore formazione come proposto dall’emendamento all’articolo 12 di certo ci lascia soddisfatti. Ed è una proposta sovrapponibile a quella degli emendamenti di Rete. Infine, lavoreremo alacremente perché gli impegni contenuti nell’Odg siano rispettati, crediamo che questi interventi, più la road map indicata, possano garantire tutti e tre i corpi e tutti gli attori in campo e dare risposta alla necessità di sicurezza.
Teodoro Lonfernini, Pdcs
La Dc, insieme agli ex alleati, ha preferito scriver quel decreto che oggi viene presentato con qualche modifica, ci crede e ci credeva allora. Aveva avviato un progetto di riorganizzazione dei corpi che, per un motivo o l’altro, non si è riusciti a realizzare. Abbiamo ciascuno la propria parte di responsabilità. Noi approveremo il decreto anche con le modifiche apportate.

 

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