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Pfas, il M5s va in Procura. E il 22 in Consiglio potrebbero arrivare caraffe..

BOLOGNA - Il M5s ha presentato questa mattina

Pubblicato:18-03-2016 12:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:25

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BOLOGNA – Il M5s ha presentato questa mattina alla Procura di Venezia un esposto con cui chiede di fare chiarezza sulla questione Pfas, i veleni nei cibi provenienti da sversamenti di un’azienda del vicentino e su cui è in corso un duro braccio di ferro tra le autorità sanitarie sulle effettive soglie di pericolosità. Secondo i cinquestelle ci sono delle responsabilità gravi dal momento che “è stato perso un anno di tempo e sono stati spesi 500 mila euro senza ottenere nessun risultato”, dichiara il capogruppo in consiglio regionale Jacopo Berti.

venezia_m5s_roberto_castiglionDito puntato sulla commissione tecnica istituita dalla Regione, che per sua stessa ammissione (come riportava il verbale diffuso alla stampa dai grillini) non ha la situazione sotto controllo. “Chiediamo alla Procura di fare luce sulle responsabilità– continua Berti- un anno fa abbiamo già fatto un esposto contro la Miteni, l’azienda responsabile dell’inquinamento, ora vogliamo rivolgerci alla presidenza della Repubblica per chiedere che vengano istituiti dei limiti per queste sostanze che ora in Italia non ci sono e pretenderemo l’istituzione di una commissione esterna, dato che quella della Regione non è stata in grado di affrontare la questione”.


Ma il Movimento 5 stelle fa prima di tutto politica e la priorità resta quella di risolvere il problema, come conferma Roberto Castiglion, sindaco di Sarego, uno dei paesi maggiormente colpiti dalla contaminazione. “Ad oggi non so come comportarmi”, ammette il sindaco che ha già provveduto a chiudere i pozzi privati e a mettere un costoso filtro all’acquedotto cittadino. Fuori dalla Procura i grillini scherzano pianificando un blitz al consiglio regionale straordinario del 22 marzo: “portiamo caraffe d’acqua del fiume Brendola– dice Berti- e la offriamo ai consiglieri. Non bisogna fare allarmismi? E allora bevete”.

di Fabrizio Tommasini, giornalista

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